sabato 28 agosto 2021

Sono iniziate le Paralimpiadi

Come sempre, un bello spettacolo di integrazione.

Però evidetrei di attribuire troppa importanza a questa manifestazione. Si cammina su un crinale stretto.

Lo dico o non lo dico? Lo dico.
Io sono scettico sullo sport paralimpico di alto livello.

Ottima cosa che i disabili facciano sport. E' un modo d'integrazione e di recupero psicofisico.
Buona cosa che ci sia chi si occupa di questa attività (il comitato paralimpico).

Sono scettico su questa sorta di "equiparazione" tra gare per normodotati e per disabili, con tanto di Olimpiadi parallele, medaglie, inni, dirette tv eccetera. Mi pare che si trascuri il valore tecnico-competitivo di queste gare, che non può che essere bassissimo, e non solo per la disabilità dei partecipanti, ma anche e soprattutto per una serie di altri fattori, riassumibili in uno: il campo partecipanti limitatissimo.

Limitato perché, per fortuna, i disabili sono una percentuale minima della popolazione. Inoltre vengono divisi (giustamente) in mille categorie, perciò se alle Olimpiadi ci sono 2 gare dei 100 metri (maschi e femmine), alle Paralimpiadi ce ne sono almeno 10.

E non mi si dica che anche nel taekwondo alle Olimpiadi il campo partecipanti è ristretto: c'è proprio una differenza di fondo nell'accessibilità alla gara: io se voglio posso mettermi d'impegno, cercare una palestra, imparare il taekwondo e provare ad accedere agli alti livelli. Bravo chi lo fa e chi ci riesce. Invece se non mi rompo una gamba non potrò scegliere di accedere a una Paralimpiade.

Queste sensazioni sono secondo me confermate dal fatto che ogni volta che c'è una competizione  - anche qui a Tokyo - si battono record su record, e che campioni ipermedagliati smettono improvvisamente di vincere non appena appare un altro concorrente più "fenomeno" ancora.
Questo vuol dire che i record precedenti e le sfilze di medaglie precedenti valevano relativamente, basta che si amplii il campo partecipanti che un supercampione non è più tale.

E non auspico che lo sport paralimpico si professionalizzi ancora di più: quando guardo le gare non posso non pensare che l'assegnazione delle categorie è troppo importante. Se diventasse un movimento "ricco", ci sarebbero mille polemiche per certificati medici compiacenti, atleti che scalano categorie per gareggiare contro gente "più disabile" eccetera. Già qualche mugugno c'è adesso per alcuni accoppiamenti di categorie.
Casi Semenya moltiplicati per mille, perché finora abbiamo solo una categoria "protetta" (cioè con dei requisiti fisici d'accesso), alle Olimpiadi, cioè le gare femminili. Passeremmo ad avere mille categorie, con espedienti per farsi assegnare a categorie più favorevoli.

Bene finché resta un gioco. Bene finché resta una terapia, un passatempo, un hobby, una passione.
Ma l'agonismo di livello olimpico, per me, è un'altra cosa.
Quindi stiamo attenti alle equiparazioni. Questi campioni fanno il meglio che possono, come i campioni olimpici; ma trattarli per questo alla pari di un campione olimpico mi pare a rischio ipocrisia, si rischia di "fare finta" di non vedere la lunga serie di asterischi che le prestazioni paralimpiche si portano dietro.

lunedì 23 agosto 2021

L'Italia illiberale

Ok, il titolo è un po' forte, è un riassunto molto estremizzato.

Mi è passato sott'occhio questo testo di Gianfranco Rotondi, vecchio volpone centrista e berlusconiano. Dice molto, secondo me: un'Italia liberale, davvero, non l'ha mai voluta nessuno.
Il corpaccione elettorale (legittimamente) non è interessato a questi argomenti, vuole più una difesa delle proprie posizioni, magari additando i privilegi altrui ben prima dei propri.

Da ricordare anche per i mille partitini che inseguono le supposte praterie di centro "liberale".
Per un periodo ci sono stati i partitini che cercavano di rifare la DC e inseguire il miraggio del voto cattolico. Tutte le varie denominazioni dei popolari, Follini, Mauro, Demos, Rotondi stesso, le scissioni UDC, Lupi.

Ora questi partitini non ci sono neppure più, ennesimo segno di quanto i cattolici siano ininfluenti in politica; il centro "liberale" è nominalmente concupito dai vari Renzi, Calenda, Fare, Toti, Più Europa e quant'altro. Per un totale di qualche punto percentuale.

venerdì 13 agosto 2021

Traditionis custodes

Due parole sulla Messa in latino, su cui è arrivato il motu proprio Traditionis custodes, che la limita fortemente, con l'intenzione di portarla all'estinzione, direi, visto il divieto di celebrarla in chiese parrocchiali e di aggiungere in futuro nuove comunità a quelle che già la praticano.

Ammetto che sull'argomento mi ero abbondantemente sbagliato. Quando papa Benedetto rimosse le precedenti limitazioni con la Summorum pontificum pensavo che fosse un contentino lasciato a qualche anziano prete preconciliare, che poteva dir Messa come nella sua tradizione senza chiedere per forza il permesso. Pensavo che la cosa sarebbe andata a morire da sé, che se all'inizio (subito dopo la riforma liturgica) era necessario tenere le briglie ben salde e far abituare la gente e soprattutto i preti alla nuova Messa, dopo tanti anni nessuno si sognasse più di tornare al rito antico, e non fosse necessario accanirsi.

Invece ho visto nascere (relativamente) tante celebrazioni tradizionaliste, frequentate anche da (relativamente) tanta gente, anche giovane.
Con "relativamente" intendo che non sono assolutamente tanti come sostengono i tradizionalisti, ma sono più dei quattro gatti a cui pensavo io.

Visto che io sono l'ultimo dei peccatori, mentre il Papa è il primo degli stessi (si scherza), dubito che in Vaticano potessero essere ingenui come me, e dubito che non avessero messo in conto ciò che è successo.
Forse però la situazione è scappata di mano pure a Benedetto: posso capire che a lui magari la Messa antica non dispiaccia, ma non posso credere che il Papa avrebbe approvato l'uso della stessa come clava per esprimere dissenso dalla Santa Sede, come è successo.

Papa Francesco si trova quindi ora a disciplinare la situazione nel senso di quello che io pensavo essere l'intenzione iniziale, lasciar fare a chi l'ha sempre fatto, accompagnando la fine delle messe in latino*; ma dopo questi 14 anni la cosa assume una piega molto più divisiva, essendo diventata la Messa di rito antico una bandiera in tanti casi separatista. Col massimo rispetto per quei fedeli che invece la preferiscono pur sentendosi in casa nella Chiesa post conciliare, è purtroppo innegabile che per alcune rumorose fazioni sia così.

La cosa che non mi è piaciuta del motu proprio è il parallelo con l'azione di Pio V, che soppresse i riti più nuovi mantenendo solo quello antico. Qui è il contrario, non si può far passare come la stessa cosa...

* Tra l'altro la Messa in latino viene regolarmente celebrata anche con il messale di Paolo VI, basta andare in Duomo la domenica mattina. E' consigliata in tutte le chiese cattedrali, per mantenere un segno di unità universale.

martedì 10 agosto 2021

Memoria collettiva, e ingannevole

In questi giorni di riposo mi è capitato sott'occhio questo articolo sul rogo di Primavalle.

Conoscevo l'accaduto, ma non sapevo che ci fosse stato un "depistaggio" dell'opinione pubblica da parte dell'estrema sinistra:

Si arrivò persino alla pubblicazione di un libro, edito da Savelli, Primavalle, rogo a porte chiuse in cui, con tesi fantasiose, si sosteneva che mandanti ed esecutori del rogo fossero da cercare appunto all’interno della sezione del MSI Giarabub. Disse anni dopo Lanfranco Pace, importante esponente di Potere Operaio: «Fummo costretti ad assumere le difese di Lollo, Grillo e Clavo nonostante la loro colpevolezza e così montammo una controinchiesta. Perché? Perché non c’erano alternative. Non ricordo tanta comprensione né tanta solidale vicinanza come quella volta che predicammo il falso».

Questa cosa mi ha impressionato. La casa editrice Savelli, se non sbaglio, è la stessa che già nel 1970 aveva pubblicato Una strage di Stato, sulla strage di piazza Fontana, coniando il fortunato epiteto.
In quel caso ci "presero" decisamente di più.

Perché l'opinione pubblica è così disposta a credere che ci sia sempre qualcosa di non detto, di diverso dall'ufficiale e dall'evidente? Non lo so, credo di aver già scritto qualcosa sull'attitudine al complottismo, rimane una cosa per me inspiegabile.
Se si tratta della "strage di Stato", lo Stato italiano ci ha messo del suo per decenni nel rendersi tendenzialmente inaffidabile, ne parlavo anche l'ultima volta riguardo al certificato verde.

Che i fascisti fossero inaffidabili e malvagi è una verità incisa nella memoria storica di questo Paese, ed è vero; ma ciò forse non basta per spiegare il favore che incontrò il depistaggio messo in atto da Potere Operaio. La sensazione che ne ho io è che ci sia anche un certo collegamento con l'occupazione delle casematte culturali, con un'intellighenzia che negli anni '60 e '70 era pienamente schierata.
Con l'idea che fosse chiaro chi erano i buoni e i cattivi.

Saltando quasi di palo in frasca, mi chiedo se non ci fossero motivi politici - non di destra o sinistra, stavolta, ma di politica estera - dietro il fatto che la più grave strage terroristica in Italia dopo Bologna sia stata rapidamente archiviata, e non viene mai ricordata da nessuno.

Parlo della strage di Fiumicino. Leggendo qualcosa il 2 agosto, nell'anniversario della strage di Bologna, mi sono imbattuto in questa osservazione. Io ricordavo vagamente la strage, ma ero convinto che fosse un episodio "minore" anche come numero di vittime, pace all'anima loro.
Invece ci furono 34 morti. Senza contare quelli dell'attentato del 1985, con altre 13 vittime.

Questi eventi non hanno grandi misteri, se ne conoscono gli attentatori (palestinesi) e a grandi linee i motivi.
Questi eventi non hanno associazioni di familiari, non hanno targhe commemorative, non giornate della memoria.

La quale memoria collettiva è evidentemente molto, diciamo, suggestionabile.

venerdì 6 agosto 2021

Ancora sul green pass

Oggi entra in vigore il decreto sul green pass.

Noto che nell'annuncio di due settimane fa si erano fissati i seguenti punti:

  • obbligo dal 6 agosto
  • regolamento sui controlli da promulgare (scritto nero su bianco)
  • tamponi a prezzo calmierato

Oggi, primo giorno di applicazione, la parte richiesta ai cittadini è implementata, quelle in capo allo Stato ancora non sono pronte: nessun regolamento per i controlli (spettano ai titolari degli esercizi, va bene, ma le modalità, gli eventuali limiti e il trattamento privacy non sono chiari) e un protocollo per tamponi a prezzo calmierato firmato solo ieri, solo per le farmacie aderenti, di cui non c'è ancora l'elenco.
Insomma, non so stamattina quanti hanno potuto davvero fare il tampone calmierato.

Questa asimmetria tra i doveri del cittadino e quelli dello Stato, pronto a chiedere ma ritardatario sulla sua parte, è una brutta cosa e contribuisce a rovinare la fiducia degli italiani nelle istituzioni.

Altre due osservazioni: Macron ha garantito tamponi gratuiti, non a 15€, finché non saranno arrivati vaccini per tutti. E' una cosa ben diversa.
Inoltre in Francia l'obbligo di certificato verde ha una scadenza (in autunno, se non ricordo male). Al 99% andrà prorogata, ma è importante che una data ci sia: il certificato verde non può essere la "normalità" per cose basiche come andare al bar.

Altra cosa che non sappiamo è fin quando sarà valido, il nostro green pass...

Insomma, a me sembra una norma scritta male, nella peggior tradizione italiana. Nonostante il cosiddetto "governo dei migliori"...

lunedì 2 agosto 2021

Lacrime

Ieri Tamberi e Jacobs, oggi Vanessa Ferrari.

Non piangevo così da quando ero neonato, credo.

Che belle scene, "Can we have two golds?", il gesso di Tamberi, l'intervista in due da Elisabetta Caporale, Tilli che urla "Vince!" già ai 60 metri.

E poi Vanessa Ferrari!
Quanto se lo meritava! Lei classe 1990, Melnikova e Carey classe 2000.
La voce "Injuries" sulla sua pagina del sito ufficiale delle Olimpiadi è lunga un chilometro.
Ha scelto di non rischiare per l'oro, per me ha lasciato qualcosa con quella trottola malriuscita nella parte di collegamento, le diagonali parevano ottime. Ma con 0.4 di difficoltà in meno e una diagonale di meno devi essere praticamente perfetta per recuperare. il distacco dall'americana.
E' un argento guadagnato, l'americana doveva fare errori per stare dietro e non ne ha fatti, brava lei.
Bastava pochissimo per star dietro anche ai bronzi... Vanessa ha una testa d'acciaio: ormai con le gambe che si ritrova gareggia solo il minimo indispensabile, aveva due gare, l'ultima qualificazione a Doha e questa, senza possibilità di errore, le ha fatte entrambe al massimo.

Quanto all'olimpiade in generale, ero già contento prima, tante medaglie vuol dire tante squadre ad alto livello. Gli italiani hanno mostrato tantissime buone prestazioni e poche controprestazioni, segno di un ottimo lavoro di preparazione, finalmente anche da parte di nuoto e atletica che spesso mancavano.
Gli ori poi vanno e vengono, spesso la differenza è piccola.

Ma alla fine sono arrivati anche quelli, e col punto esclamativo.

E le lacrime...