venerdì 19 novembre 2021

Testimonianza dal Palazzo

Sebbene non ne avessi avuto l’intenzione, nel 2017 mi fu proposto di ricandidarmi in Parlamento ma decisi di non farlo. La decisione la maturai una domenica che andai alla stazione di Rho per fare il biglietto del treno per il giorno dopo. Il bigliettaio, con in mano il mio tesserino, mi chiamò per nome “On. Quintarelli”. Non l’avesse mai fatto! Dopo poco le persone in coda presero a spintonarmi e a sputarmi addosso e me ne andai senza biglietto (andai a farlo in stazione centrale). Non ero forse il recordman di assenze e di cambio casacche ?

Segnalo questo bellissimo resoconto di un'esperienza in Parlamento, nella macchina pubblica di più alto livello.

Bellissimo, fino alla conclusione triste che ho riportato sopra.

Persone così vanno solo ringraziate. E non solo le persone così, in generale i politici sono molto più vilipesi di quel che meriterebbero (certe volte lo meritano, sia chiaro!).

(il titolo del post richiama questo, più o meno dello stesso tipo, di anni fa)

martedì 16 novembre 2021

Gli ultimi preti

Negli scorsi articoli sulla politica mi è capitato di accennare di passaggio alla crisi vocazionale dei sacerdoti.

Metto per iscritto una cosa che penso da un po', ma che da qualche tempo mi ritorna in mente spesso: quando avremo veramente pochi preti, il loro posto sarà negli ospedali e nelle carceri.

Tra i totalmente incolpevoli e i totalmente colpevoli. Tra chi non se lo meritava proprio e chi se la merita tutta.
Perché il Vangelo è gratuità, è slegato dal merito, perché se pensassimo al merito nessuno di noi si salverebbe.

C'è qualcosa di profondo, in questa connessione del male con il bene.
Il male confina, col bene, in un certo senso. Oppure: il male dà la possibilità di fare del bene grande.

Il perdono viene dopo un male.
Tra le onorificenze proposte da Mattarella, tante riguardano gli ammalati (qui a Brescia conosciamo bene Astutillo Malgioglio).
Per esperienza personale, so che una delle esperienze di Vangelo più forti l'ho vissuta durante il mio breve periodo di (minimo) volontariato in carcere.

E' grandiosa questa capacità di Dio di scrivere dritto su righe storte, utilizzando le mani degli uomini.

sabato 13 novembre 2021

Cattolici in politica, meno che mai

Faccio seguito al mio precedente post sulla questione del rapporto tra cattolici e politica - che nel frattempo è finito su Voce Amica.
Scrivevo:

tutte le ricerche mostrano che il comportamento degli elettori cattolici non si discosta in media da quello dell'elettorato in generale.

Avevo in mente ricerche come questa, che citai a suo tempo, ma ce ne sono molte e tendenzialmente univoche. L'essere cristiani non è un tratto distintivo nella cabina elettorale, ovvero non c'è più una particolarità cristiana per la politica.

Devo correggere parzialmente questa idea: essa è valida e vera dalla parte dell'elettorato attivo.

Se pensiamo all'elettorato passivo, mi è venuto in mente che entrambi gli ultimi Parlamenti avevano stabilito dei primati quanto a età, presenza femminile, ricambio. Questo in seguito agli exploit del M5S e (per il 2013) alla pattuglia di "civici" montiani.
Ebbene: quanti cattolici sono entrati in Parlamento? Quanti giovani politici visibilmente cattolici ci sono tra queste matricole?

A me non ne viene in mente nessuno.

Se i cattolici votano come la popolazione generale, sembra che si candidino ancora meno.
Una disaffezione, un rifiuto che interpella le scelte e l'atteggiamento della Chiesa negli ultimi decenni (senza dimenticare le responsabilità storiche dei politici cattolici, che però ormai datano decenni addietro).

Serve un partito cattolico, dirà qualcuno. Però non si può non notare che alcuni ci hanno provato, tra varie sigle popolari, democristiane, centriste, dai vari spezzoni dell'UDC alle peregrinzioni di Rotondi, da Lupi a Mauro, da Lorenzin a Demos.
Nelle urne, questi progetti sono sempre risultati marginali. E qui si torna al sostanziale disinteresse dell'elettorato cattolico per un voto che sia "cattolico".

Ma se non ha funzionato il partito (la "trappola del contenitore", la chiama Roberto Rossini sull'ultima Voce del popolo), non ha funzionato neppure l'essere "lievito" nelle parti, come si è detto più volte nella diaspora.

Il partito più giovane, quello nuovo, non è fecondato per nulla del pensiero cristiano.
Un po' per "colpa sua", in effetti in origine aveva modi e istanze molto poco compatibili con questo, ma è poi così vero? L'attenzione alla povertà e all'ambiente non sono così distanti, tant'è vero che Caritas e Alleanza contro la povertà (di cui lo stesso Rossini è portavoce) si sono espresse a favore del cosiddetto reddito di cittadinanza.

Ma un po' anche per "colpa" dei cristiani, che ormai gravitano così lontano dall'agire politico (leggi: dalle candidature, ma anche da tutte le strade nei corpi intermedi che alla fine possono sboccare in una candidatura) che finiscono per essere completamente assenti da quel tipo di ambienti, perciò quando si creano movimenti e - prosaicamente - si scrivono le liste non ce n'è nessuno nei paraggi.
La rappresentanza è affidata quindi a "portabandierina" (nel senso: gente che serve a piantare una bandierina) come Pillon.

mercoledì 10 novembre 2021

Commissione d'inchiestahahaha

Scopro che il parlamento ha istituito una commissione di inchiesta sul Covid e sulle relative politiche.

Ora, se io penso alle commissioni di inchiesta, mi vengono in mente quelle sulle stragi, sulla P2, cose serie, insomma.

Anche il Covid è una cosa seria, serissima. Ma la commissione in questione no: il suo raggio d'azione è stato limitato, con emendamenti presentati da PD, M5S e Lega, al 30 gennaio 2020.

Praticamente una presa in giro, una commissione che dovrebbe indagare dall'Italia su quel che è successo in Cina.

Sorvolando invece su quel che è successo in Italia. Con tutto che io sono piuttosto fatalista, è una cosa epocale che ha travolto tutti, per la prima ondata si sarebbe potuto correggere qualcosina ed è sacrosanto che i parenti delle vittime si facciano sentire, ma sono dell'idea che non sarebbe cambiato molto.