lunedì 29 maggio 2023

Giro d'Italia 2023

E così è finito il Giro.
Dai, non mi è dispiaciuto così tanto. Si leggono tante critiche, per me è un 6 e mezzo. Anche 7, dai, perché siamo buoni.

E' stato un Giro molto godibile in tutto ciò che è "contorno". Tante belle storie, Gee, Pinot, Healy, Zana, Cort, Denz sono stati bei protagonisti. E non di una sola tappa, si sono dati battaglia per vari giorni, non sono stati exploit isolati.

La lotta per la maglia verde blu appassionante come non si vedeva da anni.
Per la ciclamino c'è stata lotta finché non si è ritirato Pedersen, comunque maglia meritatissima, e chi se l'aspettava un Milan così?

Ogni volata ha avuto un vincitore diverso. Alla fine hanno "timbrato" tutti tranne il povero Gaviria, che ha sempre fatto il Gaviria partendo da casa sua e tirando sempre la volata a qualcuno.
Tra l'altro le volate sono state a loro modo interessanti, a volte sono state da conquistare, la lotta con la fuga è stata quasi sempre aperta, e dove non è stato così (Caorle) il finale era comunque tecnico per la planimetria. Bene il disegno, quindi.

Un bel finale a Roma, stavolta, reso bellissimo dal gesto di Geraint Thomas

Tutto molto godibile, tranne il piatto principale (la classifica generale) che ha subito un po' il disegno, un po' le caratteristiche dei tre. Ma alla fine ne è uscito un bel podio.
Felicissimo per il primo podio di Almeida, un grande, ma si capisce che per caratteristiche su un arrivo in salita lui qualche manciata di secondi la paga.
Gli altri due sono dei regolaristi che hanno sempre vinto, quando lo hanno fatto, sfruttando al massimo questa caratteristica (e le squadre).

La scalata finale, come hanno detto tutti, ha bloccato molto le giornate precedenti (un delitto sprecare una tappa con Giau e Tre Cime, dai, su una tappa così non può arrivare terzo Cort Nielsen...).
E' stata una scommessa, forse vinta nel senso che logisticamente è andato tutto bene, c'è stato pathos fino alla fine e pure il ribaltone.
Ma a me è parsa una salita eccessiva.

C'è anche da dire che è vero che la cronoscalata era messa male, ma prima c'erano 55km a cronometro che in teoria servono a sparigliare e scavare distacchi. Non è colpa di Vegni se nonostante ciò si sono ritrovati tutti e tre in 20''. Si fossero trovati a due minuti da Evenepoel magari sarebbe andata diversamente.

L'unica cosa che mi ha veramente disturbato della condotta di gara (lasciamo perdere la cosa della tappa accorciata) è stato il disinteresse per la maglia rosa.

La Soudal-Quickstep di Evenepoel ha detto subito che l'avrebbe lasciata volentieri.
La Ineos a Lago Laceno ha tentato di farglela tenere... e poi la ha regalata a Amirail.
La maglia meriterebbe più rispetto.

domenica 21 maggio 2023

Qualche numero sulle elezioni (2)

(continua da qui)

E qui mi inserisco per alcune riflessioni più generali.
Prima delle elezioni, pensavo che un elemento di debolezza per la lista Trecani fosse quello di avere una base solida (Ospilab) ma un contorno di persone che si sono viste poco per cinque anni. Ma questa base solida, con l'aggiunta di alcune persone molto conosciute (i risultati di Bersini e Antonelli parlano da soli) è stata super premiata.
La lista Radici ha avuto più preferenze totali, che sono arrivate anche dai meno preferenziati, ma meno nelle prime 5 candidature. Una lista più completa, ma meno candidati forti?

La presenza di giovani nella lista Radici non ha portato i frutti sperati. Buoni risultati di Burato, Facchi e Cugola, ma forse ne sarebbero bastati due, come fu cinque anni fa con Burato e Ghiglia, entrambi eletti.
La lista Radici aveva forse anche meno varietà: non c'erano commercianti, non c'erano personaggi legati allo sport (mentre Trecani ha candidato Maranza e Torri), in generale quasi tutta la lista - specialmente nelle persone che poi hanno portato il grosso delle preferenze - pescava da un ambito validissimo ma limitato, quello che gira attorno alla parrocchia.
Inoltre sono venuti meno dei grossi pacchetti di preferenze in Reboldi e Boragini.
Parlando di Boragini e di donne, e ricordando quanto detto sopra, probabilmente un elemento di debolezza è stato il fatto che le donne che erano in lista la scorsa volta non si siano ripresentate, con l'eccezione di Chiara Raza che ha fatto il pieno di preferenze.

Chiara Raza, appunto. Con lei si è un po' ripetuto quello che era successo cinque anni fa a parti invertite: già cinque anni fa si vociferò della candidatura Trecani, si scelse Prandelli, Trecani fu la più votata nella sconfitta. Cinque anni fa arrivò un segnale forte su chi doveva essere il candidato sindaco. Magari sarà così anche questa volta. Tra l'altro Raza rispetto al pur ottimo Radici ha avuto un ruolo pubblico più visibile: l'assessore alla cultura è presente a conferenze, inaugurazioni, a scuola, mentre giocoforza un urbanista incontra meno persone.

Ma al di là di tutte queste osservazioni, ragionamenti, di tutti questi se e ma, resta un risultato molto netto e inaspettato in queste dimensioni.
Io resto dell'idea che Ospitaletto non sia un paese male amministrato, e mi pare - per quel che ho sentito in campagna elettorale - che neppure Trecani la pensi così: la posizione è che si può fare meglio, non che si sono fatti disastri.
Semplicemente, la voglia di cambiare facce di cui avevo accennato nello scorso intervento era forte, più forte delle altre considerazioni. Probabilmente queste elezioni sarebbero andate così anche con qualche faccia diversa nelle liste. Non fare neppure discorsi di campagna elettorale giusta o sbagliata. Più d'uno, sia prima che dopo, mi ha detto che era stufo di avere Taini a comandare, nonostante i suoi sondaggi. Evidentemente un cambio era nelle cose, magari si poteva arrivare a una differenza di due-trecento voti invece di cinquecento, ma non sarebbe cambiato il risultato.

L'alternanza in sé apre a delle opportunità positive e può essere un valore, evidentemente era un valore voluto e desiderato nella cittadinanza.
Buon lavoro all'amministrazione.

venerdì 19 maggio 2023

Qualche numero dalle elezioni (1)

Ok, avevo indovinato l'affluenza. E solo quella...

Sorpresona, già che vincesse Laura Trecani non era atteso, che vincesse di quasi 500 voti con Totò a 550 poi era completamente fuori da ogni previsione.

Le liste faranno le loro valutazioni. Metto in fila alcuni numeri.

Molte preferenze, a questo giro. 2488 per i candidati della lista Radici, 2293 per quelli della lista Trecani. Cinque anni fa furono 2254 per Sarnico e 1735 per Prandelli. Particolarmente notevole il fatto che le preferenze di Radici siano più di quelle della lista Sarnico nonostante 700 voti (e schede) in meno.

Questo si traduce in una grossa differenza nelle preferenze per voto.
Dato 2023: 0,98 per la lista Radici, 0,76 per la lista Trecani (0,44 per la lista Totò)
Dato 2018: 0,69 per la lista Sarnico, 0,89 per la lista Trecani.
Si vede che:

  • la lsita perdente ha una concentrazione di preferenze maggiore: questo è normale, perché la lista vincente riesce ad attirare i voti "d'opinione" oltre a quelli personali, più convinti e informati;
  • a prescindere da questo, sia la lista vincente che quella perdente incrementano le schede preferenziate. Questo può essere dovuto a una campagna migliore da parte dei candidati o al fatto che, mentre parenti e amici ai seggi ci vanno, i voti "d'opinione" sono sempre meno e finiscono nell'astensione.

Sempre parlando delle preferenze, altri dati:

  • le sei donne della lista Trecani portano ciascuna 180 preferenze in media, i dieci uomini 121;
  • le otto donne della lista Radici portano 145 preferenze ciascuna, gli uomini 166.

Cinque anni fa i dati furono: uomini lista Sarnico 150, donne 131; uomini lista Prandelli 92, donne 130.
Si conferma quindi che il centrosinistra porta candidati più forti tra i maschi, mentre il centrodestra va forte con le candidature femminili (che però, essendo di meno, portano un totale di preferenze leggermente inferiore).

Per curiosità, ho guardato anche la distrubuzione "geografica" delle preferenze.
Nella lista Radici si ha una concentrazione maggiore di preferenze in singoli seggi. Calcolando solo chi ha preso più di 100 preferenze, Domenighini ha il 26% delle sue preferenze al seggio 3, Gotti il 24% all'1, Raza il 20% al 3. La dispersione minore si ha con Lombardo e Sarnico al 15%.
Nella lista Trecani le preferenze sono meno concentrate, l'unica sopra il 20% è Masperi con il 23%. Germana Antonelli ed Ernesto Mena hanno voti sorprendentemente costanti: il loro seggio migliore porta rispettivamente il 13% e il12% del totale, il che con 10 seggi vuol dire una distribuzione praticamente uniforme.
Anche in questo caso si può vedere una doppia lettura: chi ha una forte concentrazione ha mobilitato con efficacia amici e parenti, ma si può anche dire che sia mancato nel voto trasversale.

Riguardo alla distribuzione territoriale, sono andato a vedere anche i risultati delle regionali di tre mesi fa, spartiti per seggio. Di seguito le percentuali prese da Fontana e Trecani nelle due elezioni.

La percentuale complessiva è stata del 60% per Fontana e del 49% per Trecani.
Si nota la particolarità del seggio 3, dove il centrodestra prende significativamente di meno che negli altri seggi (-10% rispetto alla media alle regionali, -3% - quindi meglio - alle comunali). E' il seggio in cui Domenighini e Raza hanno fatto il pieno di preferenze, il seggio del "villaggio Polonini".

Tra gli altri seggi, curiosamente c'è una lieve correlazione negativa: per esempio il seggio in cui Laura Trecani è andata meglio (seggio 7) è il secondo in cui Fontana era andato peggio, mentre quello in cui è andata peggio (seggio 5) è stato tra i migliori per Fontana.
Questo non vuol dire che c'è gente che votava Fontana e non Trecani o viceversa. o magari qualcuno sì, ma è ben più probabile che la spiegazione sia nella astensione e nella diversa affluenza, nella capacità di portare alle urne il proprio elettorato.
 

I candidati che si sono ripresentati nelle stesse liste sono solo 7. Pensavo di più, ma tre si sono candidati  a sindaco, alcuni hanno cambiato lista, alla fine sono rimasti Raza, Burato, Faini e Bianchi per Radici, Guarneri, Mandelli e Gallo per Trecani. Queste le variazioni: Raza da 259 a 379, Burato da 170 a 228, Faini da 180 a 111, Bianchi da 60 a 46. Gli assessori crescono, gli altri scendono (contiamo anche che la lista ha perso il 30% dei voti).
Dall'altra parte, uno spettacolare +259 per Guarneri (da 114 a 353), +153 per Mandelli (da 157 a 310), -44 per Gallo (da 64 a 20). In questo caso è stata premiato il lavoro di Ospilab: per cinque anni sono stati sempre presenti e attivi.

venerdì 12 maggio 2023

L'affluenza a Ospitaletto

Mi sono dilettato a recuperare lo storico dei dati di affluenza a Ospitaletto negli ultimi 30 anni.

La serie è la seguente:

27/3/1994 (politiche): 7310 votanti su 7657 elettori, 95,5%
12/6/1994 (europee): 6403 votanti su 7677 elettori, 83,4%
23/4/1995 (regionali): 7067 votanti su 7767 elettori, 91%
21/4/1996 (politiche): 7349 votanti su 7868 elettori, 93,4%
17/11/1996 (comunali): 6876 votanti su 7909 elettori, 86,9%
13/6/1999 (europee): 6434 votanti su 8342 elettori, 77,1%
16/4/2000 (regionali): 6929 votanti su 8504 elettori, 81,5%
13/5/2001 (comunali): 7966 votanti su 8724 elettori, 91,3%
13/5/2001 (politiche): 7966 votanti su 8720 elettori, 91,4%
12/6/2004 (europee): 7152 votanti su 9252 elettori, 77,3%
3/4/2005 (regionali): 7167 votanti su 9294 elettori, 77,1%
9/4/2006 (politiche): 8399 votanti su 9291 elettori, 90,4%
28/5/2006 (comunali): 7036 votanti su 9373 elettori, 75,1%
13/4/2008 (politiche): 8161 votanti su 9382 elettori, 87%
7/6/2009 (europee): 6947 votanti su 9507 elettori, 73,1%
28/3/2010 (regionali): 6576 votanti su 9523 elettori, 69,1%
15/5/2011 (comunali): 7327 votanti su 9620 elettori, 76,2%
28/10/2012 (comunali): 6507 votanti su 9745 elettori, 66,8%
24/2/2013 (politiche): 8112 votanti su 9688 elettori, 83,7%
24/2/2013 (regionali): 8113 votanti su 9811 elettori, 82,7%
25/5/2014 (europee): 6336 votanti su 9827 elettori, 64,5%
4/3/2018 (politiche): 7992 votanti su 10021 elettori, 79,8%
4/3/2018 (regionali): 7993 votanti su 10257 elettori, 77,9%
10/6/2018 (comunali): 6528 votanti su 10329 elettori, 63,2%
26/5/2019 (europee): 6218 votanti su 10245 elettori, 60,7%
25/9/2022 (politiche): 7471 votanti su 10188 elettori, 73,3%
12/2/2023 (regionali): 4575 votanti su 10643 elettori, 43% 

Alcune osservazioni.

  • Ovviamente, si vede bene il calo di affluenza. Io già facevo servizio ai seggi quando facevamo più del 90%, anche in giornata singola; era una cosa allucinante ma molto bella.
  • L'affluenza dipende molto anche dal tipo di elezione; raggiunge il picco alle politiche. Per le regionali il dato è un po' falsato dalle due tornate comuni alle politiche; le comunali attirano di meno delle politiche, nonostante la vulgata vuole che siano molto sentite.
    Diciamo che probabilmente sono sentite da una fetta di paese che partecipa e conosce i candidati, che è "addentro", mentre c'è una parte di paese che è meno addentro e vota più alle politiche, per le quali non puoi fare a meno di imbatterti in notizie e campagna elettorale.
  • L'andamento del numero di aventi diritto è invece indicativo dell'andamento della popolazione del paese.
    Non stupisca il fatto che alle politiche il numero è sempre leggermente inferiore (si veda il confronto tra le politiche di settembre e le regionali di febbraio: ci sono 455 elettori in meno), credo che sia dovuto al fatto che per le politiche ci sono elettori che votano all'estero.
  • Lasciando perdere le comunali autunnali del 2012, ripetizione dell'elezione dell'anno precedente, che considero come un dato "anomalo" (seppure più alto delle comunali del 2018) le elezioni comunali fanno circa 10-15 punti percentuali in meno di affluenza rispetto alle politiche più vicine.
    Curiosamente, l'affluenza alle comunali è simile a quella delle europee.
    Le ultime europee hanno portato al voto il 60,7% degli elettori, però quattro anni fa; le ultime politiche il 73,3%. Un dato verosimile di affluenza potrebbe quindi collocarsi tra il 55% e il 60%, spero più vicino al 60%. Circa 6200-6300 elettori.

Andando a vedere anche i risultati, la Giudici ha preso 3186 voti (43,5%) nel 2011, 2555 (39,2%) nel 2012; Prandelli 1960 (30%) nel 2018.
Dando per scontato che Laura Trecani non ripeterà la débâcle di Prandelli, credo che possa arrivare attorno ai 2800 voti, un 45%, che sarebbe meglio di quanto raccolto dalla Giudici, in proporzione all'affluenza.
Totò potrà prendere qualche centinaio di voti, 3-400; perciò mi aspetto che Radici possa vincere più o meno della stessa quantità.
Sarnico nelle ultime due tornate ha vinto con più di 1000 voti di scarto, quindi Radici ha ampio margine di partenza. Certo, c'è una certa insofferenza e voglia di cambiamento, e quando è il momento di cambiare il sindaco scente per sopraggiunta incandidabilità c'è l'occasione di un ribaltone; ma non vedo l'amministrazione uscente come così divisiva o catastrofica da stimolare questo tipo di voto.

venerdì 5 maggio 2023

5 maggio


 La Leggenda Aurea narra che

Gresco e Poborsco furon due sancti homini che vennero de la Boemia et de la Moravia presso le italiche terre.
Nascosti in hincognito sotto mentite spoglie, passarono inosservati facendo credere di essere innocui pedatori.
Ma quando lo Biscone stava per trionfare, uscirono allo scoperto e alla pugna finale nella Città Santa lo sconfissero, l'uno portando le celesti insegne papali, l'altro da lo interno de lo Biscione istesso.
Dopo quello die, li due si partirono dalla Italia tornando a viaggiare in hincognito come semplici pedatori per altri reami.
Ma le notizie delle loro audaci imprese erano narrate e saranno ricordate per generazioni et generazioni.