mercoledì 29 giugno 2016

Due cose telegrafiche dopo la Brexit

La prima. Non capisco la fretta di Salvini e degli altri euroscettici. Hanno la "fortuna" di avere qualcuno che si offre da cavia per uscire dalla UE. Io direi: vediamo come va a loro per 5 anni, chi ci guadagna e chi ci perde, e poi facciamo un referendum anche noi più a ragion veduta.
La seconda. Cameron batte Renzi quanto a galateo istituzionale: prima del referendum nega le dimissioni in caso di sconfitta, sostenendo che il referendum non è su di lui - ed evitando di politicizzare la sfida. Dopo la sconfitta ne prende atto e si dimette. Esattamente quel che avrebbe dovuto fare il Presidente del Consiglio italiano sul referendum costituzionale.

martedì 21 giugno 2016

Due cose telegrafiche dopo le elezioni

...ma non sulle elezioni, perché non ho tempo.
La prima è che questa evoluzione mi ricorda quella di Berlusconi, che è partito da Alfredo Martino e Giuliano Urbani ed è arrivato a Santanché e Razzi.
La seconda è che mi disturba assai vedere i grillini indicati con il colore giallo. In tutta Europa il giallo è il colore dei liberali. I grillini di liberale non hanno nulla. Usate un arancione, un viola, un bianco come il simbolo, ma lasciate stare il giallo.

venerdì 10 giugno 2016

Elogio dell'astensione

Mi sono sempre dato da fare per votare. Finora ho votato in tutte le occasioni in cui non ero impossibilitato fisicamente a farlo, referendum compresi. Ho sempre pensato che il voto sia un dovere civico, in ogni caso.

Riflettendoci un po' su, però, mi sono parzialmente ricreduto. Proprio perché il voto è un dovere civico, un diritto pagato col sangue dei partigiani e da non dare per scontato, è anche necessario esercitarlo con responsabilità. In maniera il più possibile consapevole e informata.

Se uno si rende conto di non essersi informato a sufficienza, di votare solo per sentito dire, di aver prestato orecchio solo a qualche slogan e a qualche manifesto, o a qualche santino portato da qualche conoscente, forse - in coscienza - sarebbe meglio non esercitare il diritto di voto.
Il massimo della civicità, in questo caso, sarebbe recarsi al seggio e votare scheda bianca, in modo da evidenziare che non si tratta di "lazzaronaggine" riguardo al voto.
In questo caso si tratterebbe di delegare al voto gli altri cittadini, i quali - visto che votano - si presuppongono più preparati ed informati. Sarebbe un "mi fido di voi".

Certo, nella valutazione bisogna tenere conto del fatto che, a sensazione, spesso chi vota più convinto non è sempre bene informato e consapevole fino in fondo. Si rischia quindi di lasciare la parola a persone che, semplicemente, si fanno meno scrupoli di coscienza nell'esercizio del diritto di voto.

Ciò non toglie che ci possa essere una forma "virtuosa" di astensione.

domenica 5 giugno 2016

La finale di basket

Io dico 4-1.
Ho visto gara 1, Reggio è tanta roba, a livello di giochi sembra San Antonio, ma la sua occasione l'ha persa l'anno passato. Milano è troppo più alta, lunga, pesante e prima o poi un break lo piazza. Un peccato per due giocatori come Lavrinovic e Kaukenas, che campioni!, ma i miracoli non succedono sempre. Una serie da 7 gare Milano la perde solo contro squadre "matte" come la Sassari dello scorso anno, non contro squadre già al 100% del rendimento come Reggio. Avrebbe avuto più possibilità Avellino, in questo senso.
Per me Milano vince stasera, poi una delle due a Reggio e chiude in casa. Vedremo.