giovedì 29 giugno 2023

La politica migratoria del governo Meloni

Avevo già citato, mi pare, questo dato: il governo Meloni è quello che vede il minor numero di morti in mare rispetto alle partenze. L’articolo di Pagella politica risale a qualche mese fa, oggi il rapporto è leggermente peggiorato (dovremmo essere attorno all’1,3%), ma resta sempre il valore più basso dall'inizio della crisi migratoria con la guerra in Siria.
Questo a fronte di un numero di sbarchi (ufficiali, senza contare quelli “ufficiosi”) che resta il più alto da prima degli accordi di Minniti del 2017.

Un fallimento, quindi, rispetto a quanto detto in campagna elettorale. Il "blocco navale"...

Però Giorgia Meloni si sta muovendo in Europa, e nel discorso di ieri alla Camera in vista del Consiglio europeo ha detto che sta lavorando per una soluzione “strutturale”.

mercoledì 28 giugno 2023

Il pacifismo italiano

La sempre feconda comunità di Hookii suggerisce questo interessante articolo sulla storia del pacifismo italiano. Ne consiglio la lettura.

Spoiler, come si dice adesso: non parla di Ucraina.

Cita le varie forme di pacifismo, da quello "integrale" alla Gandhi di Capitini a quelli dei "piccoli passi" che qualche successo l'hanno avuto (per esempio con l’abolizione delle mine antiuomo).

Bobbio riconosce, tra gli altri, un primo filone pacifista “strumentale, ovvero la pace attraverso il disarmo”, un secondo “istituzionale, ovvero la pace attraverso il diritto, il terzo etico e finalistico, ovvero la pace attraverso l’educazione morale”.

L'articolo offre un interessante excursus a volo d'uccello. Non concordo con alcuni passaggi (per esempio dubito che oggi il pacifismo sia davvero "emancipato" dal comunismo e dal cattolicesimo, tanto da camminare da solo), ma soprattutto esso secondo me corrobora un concetto: è utile, forse anche necessario, che ci sia sempre chi indica la meta alta, financo utopica.
E’ il mestiere del Papa e del cardinal Zuppi, in questa circostanza.

venerdì 2 giugno 2023

Impressioni

Dopo avere assistito (parzialmente) al primo Consiglio Comunale del mandato Trecani, sono andato a rileggermi quel che scrissi nel 2012, al primo Consiglio di quella amministrazione Sarnico.

Probabilmente sarà io che sono pessimista (forse) e invecchiato (di sicuro), ma mi sembra l'eterno ritorno del sempre uguale. Se non nei programmi, negli atteggiamenti.

Battibecchi inutiili.
Maggioranza che non fa quel che diceva che sarebbe stato opportuno fare quando era all'opposizione.
La scelta di tenersi tutto, ma proprio tutto, non depone a favore della maggioranza. Cavolo, che importanza può avere il vicepresidente del Consiglio Comunale? Quando mai succederà che manchi Mandelli in maniera sistematica, tanto che addirittura non si possa convocare il Consiglio?
E' tornato pure un riferimento identico a quello che avevo sentito nel 2012 e avevo notato nel vecchio post, quello ai femminicidi.

Minoranza che, alla primissima occasione, ricorda all'ex minoranza che quando erano all'opposizione chiedevano di abbassare i gettoni di presenza. Un classico, questo, di ogni primo consiglio comunale con ogni colore politico.

Il momento forte della serata è stato senz'altro il discorso dell'ex sindaco ed ormai ex consigliere Sarnico. Mezz'ora su un tempo previsto di 15 minuti.
Sarnico comincia tutto sommato bene, quando parla da minoranza e non da opposizione. Poi comincia a togliersi sassolini di ogni tipo, e il clima peggiora.
"Il vostro programma non va bene perché non cita questa nostra cosa". Per le omissioni, non per quello che c'è.
"Se farete quello che diciamo noi, allora voteremo". Manca il senso di cosa vuol dire essere minoranza, ci torno alla fine.
I riferimenti alla sua lunga esperienza e a episodi del passato mostrano il grande contributo che avrebbe potuto portare Sarnico. L'eloquio è probabilmente il migliore in quell'aula.
Con l'allungarsi dell'intervento cominciano i battibecchi. L'inosservanza del tempo nonostante i blandi richiami di Mandelli (il primo dopo 20 minuti), il riferirsi al pubblico ("vedo dei risolini tra il pubblico", ma lascia perdere!), le scene quando ritornano gli inviti a concludere (su "Io sono un democratico! Se il presidente mi dice di concludere" ho avuto un déjà-vu personale spiacevole): già nel vecchio post di 11 anni orsono avevo annotato l'atteggiamento dell'allora sindaco, irritante in alcuni passaggi.

Diciamo che mercoledì ho capito un po' meglio perché hanno perso.
Da dove veniva tutta questa voglia di cambiare facce
.

La mia opinione sulle dimissioni resta la stessa di sempre: fecero male Prandelli e Giudici a dimettersi a suo tempo, fa male Sarnico ora.
Io capisco tutto, ma la gente ti vota, vota te personalmente e non un altro, scrive la preferenza. Il tuo impegno non è solo con la lista, ma principalmente con i cittadini a cui hai chiesto il voto e che te l'hanno dato. Va bene lasciare spazio ai giovani, ma fra due anni, a metà mandato, non al primo consiglio. E la differenza tra non accettare la nomina e accettarla e dimettersi subito è così sottile che io non la percepisco.

Chiudo citandomi, nel ritorno del sempre uguale, sui ruoli di maggioranza e minoranza:

Alla maggioranza (avevo già scritto anche questo) spetta l'onere di dimostrarsi diversa, anche nei toni, dal (sindaco precedente) che ha sempre criticato: per questo, una volta scaricata la tensione e la rabbia accumulata in questo primo Consiglio, mi aspetto meno aggressività nei confronti dell'opposizione. Niente più prese in giro gratuite, [...]

All'opposizione spetta il compito di cercare di essere costruttiva: le scuse per dire dei no si possono sempre trovare, speriamo di vedere anche dei sì detti con onestà intellettuale, sapendo che non si può pretendere nulla e che la decisione spetta sempre alla controparte. Un atteggiamento costruttivo nelle Commissioni è il primo passo.

Diciamo che mercoledì hanno cominciato male entrambe le parti.