venerdì 28 dicembre 2012

-offline-

In partenza per Roma per l'ultimo dell'anno, ci si risente nel 2013.

Con Monti candidato (finalmente un po' di chiarezza), Bersani che deciderà, dopo aver vinto le elezioni, se concedergli comunque il Quirinale, e Berlusconi che rischia di arrivare terzo o quarto.

giovedì 20 dicembre 2012

Non sono tutti uguali

Leggo dalle notizie che alle primarie per i parlamentari PD non si presenterà l'onorevole Andrea Sarubbi.

Mi dispiace, è un parlamentare che stimo, che lavora, è sempre presente ed ha creato #opencamera, ovvero la diretta Twitter delle sedute della Camera.

Lascia dietro di sé un buon ricordo, ma a me ha colpito soprattutto questa testimonianza: che ci dice come davvero non sono tutti uguali (come ci ha ricordato anche Benigni).

giovedì 13 dicembre 2012

Le mie domande su/a Grillo

Aggiornato il 17/12

Dopo le cosiddette "Parlamentarie", cerco di mettere in fila in modo vagamente ordinato tutte le domande che mi vengono in mente sul MoVimento 5 stelle, che come ho già scritto più volte non mi convince in molti passaggi.

  1. Trasparenza. Cosa significa che "uno vale uno", se per le cosiddette Parlamentarie non si ha modo di verificare i voti espressi con una certificazione esterna ai server di Grillo/Casaleggio? E il fatto che i voti siano stati espressi via rete non inficia la segretezza del voto? Inoltre: c'è modo di avere qualche dato in più sugli "eletti" alle "parlamentarie", nel senso di "anzianità" d'affiliazione al MoVimento?

  2. Statuto. Come si configura legalmente il MoVimento 5 stelle? Nello statuto c'è scritto tutto quello che il MoVimento non è: non è un partito (e non è un bene), non è un'associazione. Ma allora legalmente cosa è? Forse legalmente non esiste se non come nome comune da dare alle liste? Oppure allo stato attuale è solo un marchio registrato?

  3. Soldi del MoVimento. Esiste una rendicontazione completa dei soldi del MoVimento, o dei singoli Meetup? Donazioni, proventi da feste, eventuali contributi dei candidati per le spese (seppur piccole) delle varie campagne elettorali... Questa questione diventerà dirimente per quel che riguarda i soldi ai parlamentari, dopo le prossime elezioni.

  4. Libertà di pensiero nel programma. Se io non condivido nulla del M5S, ovviamente non mi ci avvicino: sarebbe una provocazi0ne. Se io condivido in buona parte il loro programma, ma non sono d'accordo su alcuni punti (che ne so, per esempio sono pro-TAV) posso partecipare al MoVimento dicendo la mia? O vengo considerato un troll?
    Sulla rete si insiste che il programma è creato in rete dagli iscritti. Ma questo vuol dire che se la rete decide che la TAV è buona, il programma cambia in questa direzione, o ci sono alcuni argomenti non negoziabili? Se sì, quali?

  5. Lacune nel programma. Quali  le idee del MoVimento su alcuni (molti...) temi che esulano dal programma moooolto sintetico linkato sopra? Per esempio: sulle pensioni, che intenzioni hanno? Sulla lotta all'evasione fiscale? Devo tenere per buone le indicazioni di massima di questi sondaggi?

  6. Cifre per il programma. Si ha una vaga idea delle coperture per realizzare quanto previsto dal programma? Per esempio, il reddito di disoccupazione potrebbe essere molto oneroso. Se si crede che siano sufficienti i tagli ai costi della politica, ai vitalizi, eccetera, io non ci credo, ma sono disposto a cambiare idea di fronte a qualche cifra, che faccio fatica a trovare. Qualche idea c'è qui: nessuna cifra, molte intenzioni, secondo me facilmente smontabili una per una per inutliità o insufficienza.

  7. Grillo. Che ruolo ha? Di "megafono", di "detonatore", dicono gli attivisti. Da fuori non sembra così, ma sarà sicuramente colpa della campagna mediatica dei giornalisti di regime. Fatto sta che mi pare di capire che, essendo l'unico proprietario del marchio, di fatto Grillo può decidere di attribuire o meno il simbolo a chi vuole, e quindi di fatto di "epurare" i dissidenti. Da qui la domanda: è possibile essere in disaccordo con Grillo? Forse sì, ma non è il caso di dirlo in pubblico? Forse no, come si legge in questo delirante editoriale?
    Finora la sua influenza sulle scelte pratiche è stata (credo) limitata perché Grillo non può avere una conoscenza specifica delle realtà locali dove il M5S si trova ad amministrare, ma dopo le elezioni politiche come si comporrà il suo parere (parere di un non eletto, né in Parlamento, né nel movimento stesso, a ben vedere) con l'azione dei parlamentari?

  8. Competenze. Le persone uscite dalle primarie online sono senz'altro oneste, entusiaste, convinte. Non hanno però alcuna competenza specifica di amministrazione, anzi l'incompetenza era un requisito, visto il rifiuto di chiunque avesse già fatto politica. Questo non è un handicap? Non rende i futuri parlamentari più vulnerabili, raggirabili, esposti addirittura ad eventuali compravendite, in quanto meno "scafati", troppo impreparati? Io sono convintissimo che ogni attività richieda formazione e preparazione (bisogna studiare e imparare prima di fare qualcosa), la politica ancora più di altre. Come si pensa di ovviare ad una oggettiva mancanza di preparazione? Ci si affiderà alla buona volontà dei singoli parlamentari? Ci sarà una specie di "scuola di formazione"? Ci si affida ai laboratori?


Aggiornamento del 17/12.

Stavo valutando di porre queste domande direttamente al MoVimento, magari al locale Meetup di Brescia.
Per evitare dei doppioni, ho cercato sul loro sito per vedere se qualcuno ha già posto questioni simili alle mie, ed ho trovato questo thread.
Mi sembra che le risposte siano essenzialmente delle "non risposte", per stare in tema con il "non statuto".
La cosa mi piace sempre di meno.

martedì 11 dicembre 2012

Gattopardo

Qualche tempo fa, prima delle (deprimenti) elezioni siciliane, mi ha punto vaghezza di leggere Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo. Mi è proprio piaciuto, non tanto per la prosa (che ho trovato in certe parti ampollosa e prolissa) quanto perché è un libro veramente illuminante.
Io non so se la descrizione che fa del Sud e della Sicilia in particolare sia veritiera, certo appare verosimile. C'è un pessimismo di fondo che pervade il romanzo, un senso d'ineluttabilità, e nelle parole del principe Fabrizio si leggono in trasparenza tante cose che descrivono alla perfezione il gattopardismo, la mafia, la fine di un'epoca e l'inizio di una peggiore, fatti che in qualche modo si rispecchiano in una parte della realtà che leggiamo nelle cronache.

Colpisce che lo stesso principe, mezzo tedesco, non faccia nulla per contrastare la china che ha percepito, nemmeno quando può, e colpisce che le celebri parole che descrivono il gattopardismo ("Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi") siano in bocca al giovane e brillante Tancredi, e non - come ho sempre ritenuto - a qualche vecchio nobile conservatore.

mercoledì 5 dicembre 2012

Una settimana di ritardo

Ed ho trovato questo post che sintetizza bene, al di là delle forzature elettorali, perché avrei di gran lunga preferito Matteo Renzi a Pierluigi Bersani.

Perché Bersani l'abbiamo già provato. E non ha funzionato.

giovedì 29 novembre 2012

Primarie e vocazione minoritaria

Alla fine, dopo lunga riflessione, ho deciso di partecipare alle primarie del centrosinistra per votare Matteo Renzi.

Ci ho pensato su parecchio: come ho già scritto più volte, mi sentirei più affine a un centrodestra moderato. Peccato che il PD oggi agisca in regime praticamente di partito unico, nel senso che è l'unico partito presentabile, così fin dal 2007 ho preso a votare il centrosinistra, tanto era il rigetto per Berlusconi. Non so se questo valga per essere catalogato come "elettore di centrosinistra" e mi sono posto il problema della correttezza di una mia partecipazione alle primarie.
Poi mi sono letto il regolamento e il manifesto per il bene comune che avrei dovuto sottoscrivere al seggio, l'ho trovato così vago da essere in buona parte condivisibile, ed ho deciso che nulla ostava la mia uscita dal nicodemismo. Oggi, se per sperare di avere una scossa in Italia devo affidarmi a un po' di blairismo in salsa fiorentina, vada per Renzi (ho già scritto perché ho parecchi sospetti sull'operazione di Montezemolo).

Ora che sono arrivati i risultati definitivi ed è passato anche il confronto televisivo tra i due contendenti, azzardo qualche commento.

lunedì 26 novembre 2012

Formula Vettel

Due parole sul bellissimo campionato di Formula 1 appena finito.

Intanto che è stato bellissimo. All'inizio un po' caotico, per via delle gomme, ma poi le squadre hanno trovato il bandolo della matassa e hanno dato vita a una stagione veramente combattuta, con continui cambi di leadership. Ha aiutato anche l'effettivo livellamento delle auto, con tre macchine al top e la Lotus lì vicino.

Poi secondo me ha vinto il migliore. E' vero che Alonso può recriminare per i due tamponamenti che ha subito, ma anche Vettel ha avuto due 0 in classifica dovuti non a errori suoi ma a guasti all'alternatore, di cui una volta (GP d'Europa) quando era largamente primo. Nel confronto tra i "pacchetti" pilota+auto ha ragione Domenicali a lamentarsi per la sfortuna, perché i tamponamenti subiti non sono colpa né del pilota né dell'auto. Nel confronto tra i soli piloti però la sfortuna si è equivalsa - anzi, negli ultimi GP Vettel si è trovato due volte ultimo senza alcuna colpa.
Inoltre i tamponamenti sono più facili se si parte nella pancia del gruppo, cosa che alla Ferrari (lentissima in qualifica) è successa praticamente sempre.

Chissà come fa Button a vincere sempre quando la situazione si fa confusa e variabile. Lui è senza dubbio lo stratega numero uno. Il pilota più forte su singola gara, quando è in stato di grazia, è Hamilton: che ci farà sulla Mercedes, che in tre anni non ha fatto una macchina decente? Alonso non fa un errore che sia uno, mentre Vettel è il migliore quando ha pista libera. Con queste prospettive, anche l'annata prossima si annuncia spettacolare, con loro quattro su quattro vetture diverse e Raikkonen sulla Lotus.

Bene anche il fatto che i piloti siano rimasti gli stessi per tutto l'anno, per tutte le scuderie: non ricordo un'altra occasione, ma così mi sono riuscito un po' ad orientare...

mercoledì 21 novembre 2012

Verso la terza de che?

Durante lo scorso weekend si è svolta la convention Verso la terza repubblica, dove si è sancita la nascita del soggetto politico "di Montezemolo". A questo hanno aderito parecchi movimenti, associazioni, iniziative, entità eccetera.

Ho apprezzato che lo stesso Montezemolo si sia tirato indietro da una candidatura diretta: la sua immagine è, ai miei occhi, quella di Italia '90, non un fulgido esempio di buona gestione. Mi piace che mandi avanti tutte le persone valide di cui si è circondato in Italia Futura, che non sono poche.

Quello che non riesco a capire è come si possano conciliare Italia Futura (si leggano i PDF sulle loro campagne, lettura lunga ma molto interessante) e Zero Positivo (che ha un'impostazione ancora più marcatamente liberale) con le Acli o la Cisl, che di liberale hanno pochino - meglio: diciamo che la componente liberale non è quella principale del loro pensare, ma è subordinata alla componente solidaristica, che troppe volte in Italia è sfociata in un'egualitarismo assistenzialista.
Non l'ha capito neanche Oscar Giannino, che infatti non ha partecipato alla convention con il suo movimento Fermare il declino, che è di impronta marcatamente liberale fino al liberismo (pure troppo, per i miei gusti).

Così, se ero molto interessato a Italia Futura e Zero Positivo, sono molto meno interessato a Verso la terza Repubblica, che non mi pare possa avere un'identità politica chiara e non "paludosa". Alle stesse conclusioni è arrivato il sempre lucido Luca Ricolfi su La Stampa di lunedì. D'altra parte basta leggere il manifesto: molte parole, di cui non sono in grado di fare una sintesi per estrarre poche idee. Solo l'appello a fare meglio, poco o nulla sul come.

Tanto più se questo rassemblement dovesse comprendere Casini (e alla fine sarà così), che si è guadagnato dei meriti rompendo con Berlusconi e sostenendo Monti, ma che porta la responsabilità di tante politiche sbagliate degli ultimi vent'anni e guida (come Fini) un partito a forte trazione assistenzialistico-pubblicoimpiegatizia, non esattamente l'ideale per implementare le politiche liberali proposte da Italia Futura. Lo si è visto per esempio nel sacrificio del taglio Irpef per difendere gli sgravi alle famiglie.

Anche la posizione su Monti è ambigua: allo stato sembra che il candidato premier di questo movimento sia lui, suo malgrado. A me Monti piace, ma mi piace di più il Monti che dovrebbe essere (il professore liberale moderato) di quello che è stato nei fatti (quello delle tasse più che delle riforme). Sono abbastanza convinto che lo sia stato per colpa dei partiti essenzialmente conservatori con cui si è ritrovato a governare, e che lui saprebbe effettivamente come ci si dovrebbe muovere in un mondo ideale, ma la nuova conformazione di Verso la terza Repubblica non permette di essere ottimisti, come dicevo sopra.

La stessa mancanza di un candidato premier prima delle elezioni fa sospettare che si voglia ricercare l'accordo in Parlamento dopo, come nella migliore tradizione della prima, di Repubblica.

Staremo a vedere. Per ora guardo a quest'esperienza con circospezione, ma non mi nascondo che il rischio è che sulla piazza in marzo non ci sia davvero nulla di meglio.

venerdì 16 novembre 2012

Impressioni di novembre

Lunedì sera sono stato al Consiglio Comunale. Ne ho ricavato una impressione simile a quella che ebbi lo scorso anno, anche se stavolta mi aspettavo qualcosa di diverso. Mi aspettavo un atteggiamento più da "volemose bene": in fondo l'anno scorso la nuova maggioranza aveva digerito 10 anni di Prandelli, questa volta sono passati solo dieci mesi e una vittoria dal risultato nettissimo.

Si sono percepite chiaramente le differenze tra i politici "esperti" e quelli "di primo pelo". Per i politici esperti, come il sindaco, Burato, Bordonaro, gli interventi sono stati più combattivi, più battaglieri, in alcuni passaggi anche più rancorosi.
Per i politici più giovani, quelli entrati in Consiglio solo dall'anno scorso o addirittura quest'anno, invece, prevalegono l'entusiasmo e le buone intenzioni.

lunedì 12 novembre 2012

Il buon amministratore

Cito dalla lettera di Paolo a Tito, lettura di oggi: il buon vescovo
dev'essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.

Mi sembra che, nel giorno del primo Consiglio comunale, cada a fagiolo (fatte le dovute parafrasi) come augurio/suggerimento per i nuovi amministratori e in particolare il Sindaco. Buon lavoro!

venerdì 9 novembre 2012

Cronache dalla Galassia Grillo

Avviso: post dedicato ai lettori di Asimov. Di difficile comprensione per chiunque non abbia letto "Cronache della galassia".

Mi sembra che nello sviluppo tumultuoso che sta avendo il MoVimento 5 Stelle i casi di Favia e Salsi siano un po' come una crisi Seldon: prevedibile, tanto più prevedibile quanto più cresce la dimensione del MoVimento, adattandosi quindi ai requisiti della psicostoria.

Ragionando quindi sempre sulla psicostoria, e facendo finta di essere Hari Seldon, posso chiedermi cosa succederà in futuro. Posso già dire che secondo me la crisi Seldon successiva occorrerà dopo l'elezione al Parlamento di un numero sufficiente di grillini. Poi ci saranno i primi transfughi, poi vedremo.

Si vedrà se il ciclo del M5S seguirà quello di altri partiti leaderistico-carismatici, quali migliori e quali peggiori.
Già oggi con l'idea di candidare solo i non eletti (cioè i trombati) delle altre elezioni, e non i competenti, stiamo prendendo una china un po' poco democratica: gli altri partiti verticistici comunque "fanno finta" di essere più aperti all'esterno.

Capisco la paura di infiltrazioni, ma dal MoVimento mi sarei aspettato una cernita dei candidati via curriculum. Così invece si crea una cerchia tipo la Tavola degli Oratori, gli unici abilitati a interpretare il Primo Radiante contenente il pensiero di Grillo.
Con la differenza che gli Oratori studiavano parecchio per diventarlo, mentre qui il rischio è di eleggere un sacco di gente non preparata. E per me che credo nella formazione, non ci siamo.

Vedremo se un giorno comparirà anche nel MoVimento un Mulo in grado di scombinare il Piano Seldon...

lunedì 5 novembre 2012

Consiglio di lettura

Anche la ricerca fondamentale paga sempre – magari non nel giro di un mandato elettorale, ma alla lunga sì. Il GPS, ormai lo sanno pure i sassi, fa uso della teoria della relatività di Einstein, che non è certo nata sotto la spinta di possibili applicazioni pratiche. E si stima che il 30% circa dell’economia statunitense sia basata sulla meccanica quantistica – roba che un secolo fa sembrava esoterica e inutile e che oggi sta dietro il funzionamento di qualunque apparato elettronico di uso comune.

Per chi chiede a cosa serve la ricerca. Da leggere, con gli allegati, in particolare questo, che tra l'altro cita da un punto di vista nuovo il caso Green Hill.

mercoledì 31 ottobre 2012

Giochiamo con i numeri

Approfitto della disponibilità dei dati elettorali sul sito del Comune per fare qualche elaborazione statistica e per divertirmi a trarre qualche interpretazione giocando con i numeri.

  1. Si sta a casa!
    L'affluenza è calata dal 76.2% al 66.8%. Quasi -10%, a Ospitaletto dove ricordo punte oltre il 90%. Gran brutto segno per la politica, tutta.

  2. Siamo sempre di più
    Gli aventi diritto sono passati da 9620 a 9745: +1.3%. Considerato che i votanti nel 2011 erano il 68.6% dei 14024 abitanti (fonte Wikipedia), devo dedurre che ora (considerando la medesima proporzione) gli abitanti sono più di 14200, ovvero altre 180 persone in più in 16 mesi: 11 persone al mese che arrivano a Ospitaletto. Alla faccia!

  3. Il Pdl tiene, ve ne eravate accorti?
    Che la Giudici è crollata non lo devo dire certo io: dal 43.5% al 39.3% dei voti. La cosa sorprendente è che il crollo non si distribuisce in maniera equa tra Pdl e Lega.
    Nel 2011 i candidati del Pdl portarono a casa 855 voti su 1781 voti preferenziati per il centrodestra: ovvero il 48%, che applicato alla percentuale raccolta dalla Giudici faceva un peso del 20.9% su tutto l'elettorato. La Lega raccolse invece, con i suoi candidati, 689 preferenze, cioè il 38.7% dei voti di centrodestra e il 16.8% se parametrati all'elettorato tutto.
    Quest'anno invece le preferenze del Pdl sono 734 (non una catastrofe, considerato anche il calo del 10% dell'affluenza), quelle della Lega 425 (-264 sull'anno passato). Il "peso" rispetto alle preferenze raccolte dalla lista di centrodestra è rispettivamente del 52.5% e del 30.4%, che rapportato al 39.3% dei voti totali raccolti dalla Giudici corrisponde a una proiezione in ambito comunale dell'11.9% per la Lega (-4.9%) e del 20.6% per il Pdl (sostanziale tenuta).
    Questa differenza si vede anche nei consiglieri di minoranza eletti, uno solo per la Lega, Abrami, comunque protagonista del maggior crollo di preferenze (-106). Non avremo quindi nemmeno il gruppo consiliare della Lega.

  4. I più e i meno
    Detto del crollo di Abrami, la seconda peggior prestazione in differenza voti è sorprendentemente quella di Reboldi (-71), in controtendenza rispetto alla sua lista. Tra i più, notevoli Antonini con +88 e Donfrancesco con +71 (ne parlo sotto), mentre tra gli sconfitti si fanno notare Chiari (+21) e Toneguzzo (+25).

  5. Travaso di cognome
    Curioso il caso dei due Bignotti, protagonisti l'uno (quello con Sarnico) di un +45, l'altro (quello della Lega) di un -45.

  6. Quanti sono gli elettori di Forza Nuova?
    Sappiamo che Forza Nuova ha dato indicazione ai suoi elettori di annullare la scheda scrivendo "Forza Nuova". Quanti l'abbiano fatto davvero resterà nella conoscenza degli scrutatori, ma possiamo fare qualche ragionamento sulle schede nulle. Nel 2011 furono 117, facendo la solita proporzione rispetto al calo di affluenza queste dovrebbero corrispondere - con i votanti di quest'anno - a 105 schede. Sono invece state 175, ovvero 70 in più del preventivabile.
    Ebbene, i voti preferenziati (ovvero quelli "più convinti") espressi nel 2011 per Forza Nuova furono 69: il numero torna sorprendentemente. Possiamo quindi supporre che lo zoccolo duro dei voti di FN sia nell'ordine del centinaio di persone, contando questa settantina più i 24 voti di incremento di Toneguzzo, candidato della destra (è ragionevole che qualche voto di questi venga dai 268 di FN del 2011). Gli altri voti, ad arrivare ai 268 della scorsa tornata, erano probabilmente voti di generica protesta, che stavolta sono finiti nell'astensione.

  7. Quanti sono gli elettori di Rifondazione Comunista?
    Gira voce che Rifondazione abbia dirottato i suoi voti verso Sonia Donfrancesco, protagonista in effetti di un corposo balzo (+71) nel conto delle preferenze. Certo le preferenze di Pigoli erano molte di più (162), quindi vuol dire che Pigoli stesso gode(va?) di un consenso personale che va molto al di là delle indicazioni di voto.
    Calcolando le preferenze acquisite da Donfrancesco in proporzione a quelle della lista Sarnico, fa il 4,2% del centrosinistra, ovvero circa il 2,3% degli elettori: in linea con le prestazioni degli anni passati, quindi il numero torna. In pratica a Ospitaletto ci sono 150 persone (votanti) che fanno riferimento all'area a sinistra del PD... veramente poche, in tempo di crisi, e non molte di più di Forza Nuova.

  8. I voti di Pasini e Mena
    Come l'anno scorso, mi sorprende il risultato di Pasini, che ha confermato in blocco il suo pacchetto di preferenze (124 erano, 125 sono). Per me vuol dire che c'è uno zoccolo duro che lo vota "a prescindere" e con fedeltà, cioè presentandosi comunque ai seggi. Questa sorta di "devozione personale" è una cosa che politicamente proprio non capisco.
    Più o meno lo stesso discorso vale per Mena, che ha perso solo 7 preferenze (da 334 a 327), portando in dote da solo il 12% dei voti del centrodestra (è grazie a lui che il Pdl si salva) e il 5% dell'intero elettorato. Come ho già detto: una macchina da preferenze.


Dulcis in fundo, io non trovo serio che la Giudici si dimetta come ha annunciato. Non è serio nei confronti dei 2555 ospitalettesi che hanno votato lei. L'opposizione si fa, troppo comodo così. Anche la giustificazione di "lasciare il passo ai giovani" è risibile, intanto perché comunque si può lasciare il passo anche a metà mandato, e poi perché il quinto in lista è Pasini, altro che un giovane...

lunedì 29 ottobre 2012

A caldissimo

A caldissimo: milleduecento voti di scarto, se veri, sono un'enormità, considerato anche l'affluenza calata. Non me li spiego.

Mi vengono in mente due pensieri: uno è di carattere locale, cioè che fare campagna senza farsi vedere in faccia come ha fatto la Giudici non paga - che se vogliamo è un buon segno, vuol dire che Ospitaletto non è ancora un quartiere dormitorio che guarda solo i volantini nella cassetta della posta.

La sola situazione locale però non può spiegare un crollo simile del centrodestra, che si spiega solo con la crisi enorme di Lega e Pdl come partiti, trascinati a fondo dalle vicende nazionali. Un campanello, anzi un campanone d'allarme verso le regionali di dicembre.

Buon lavoro a Sarnico!

venerdì 26 ottobre 2012

Chi votare, e perché

Titolo pretenzioso, che promette e non mantiene...
Metto in fila un elenco di motivi per cui potrei o non potrei votare uno o l'altro candidato. Non c'è nessun ordine di importanza nelle mie considerazioni, il post serve a me per riordinare un po' le idee e fare il punto, richiamando alla mente cose grosse e cose piccole e mettendole tutte in fila. Le valutazioni che vado a fare sono personali, valgono per me e non devono per forza valere per nessun altro.

Prima di tutto, e al di là delle considerazioni che vado a svolgere, però, mi sembra doveroso rivolgere un grazie sincero a tutti coloro che hanno accettato di mettersi in gioco per queste (e le scorse) elezioni. Fanno qualcosa che io non ho avuto (ancora...) il coraggio di fare. Fanno una cosa che impegna tempo, energie e anche soldi, perché a questo livello la politica è volontariato. La loro presenza è necessaria al nostro Comune. Esponendosi e scegliendo una posizione pubblica certamente si dispongono ad essere criticati e - in definitiva - giudicati, magari anche con asprezza, ma tutti meritano il rispetto dovuto alla responsabilità.
Un doppio grazie allora va ai candidati sindaci, che si dispongono ad una grossa gatta da pelare di cui alla fine saranno gli ultimi, quasi unici responsabili.

martedì 23 ottobre 2012

Esperienze di trasparenza

La scorsa settimana accennavo al fatto che ho provato ha mandare delle domande alle liste di Sarnico e della Giudici. Do conto dell'esito.

A entrambe le liste ho mandato un elenco di domenda molto circostanziate, riguardanti il PGT, le aree e il modo di finanziare i tagli alle imposte promessi nei rispettivi programmi.

Dal centrosinistra è arrivata una mail di risposta, che però era a mio parere vaga e non rispondeva nel merito a nessuno dei quesiti posti, rimandando alla lettura del programma quando non parlando d'altro o rifiutando i quesiti. Ho allora provato a riformulare le domande, specificandole meglio, ma non ho avuto soddisfazione: dopo un ulteriore scambio di mail mi è stato ribadito che si riteneva di aver già fornito tutte le risposte richieste.
Mi è anche sorto i dubbio che mi fosse sfuggito qualcosa e che forse sono tardo io a non capire il politichese; mi sarebbe piaciuto lasciar valutare al lettore lo scambio di opinioni, ma prima di farlo ho pensato che fosse corretto chiedere il permesso alla pubblicazione dello scambio di mail. Permesso che è stato negato, quindi mi limito a esternare la mia impressione di delusione. Impressione non solo mia, visto che quando ho fatto leggere lo scambio a una persona a me molto vicina il suo commento è stato: "Fanno come i politici nazionali: non rispondono alle domande e attaccano l'avversario".

Comunque, al di là delle impressioni, che ovviamente sono personali e possono essere fallaci, resta il fatto che non sono riuscito a farmi un'idea delle intenzioni della lista di Sarnico riguardo al PGT, che da legge regionale andrebbe approvato entro il 31/12, pena il blocco di ogni genere di attività o autorizzazione dal 1/1/2013 fino all'approvazione (ne scrissi qui). Si vuole ripartire dalla bozza di Prandelli? Si vuole azzerare tutto? Si ha una bozza pronta da parte degli architetti Tira e Pezzola, che erano stati incaricati della revisione? Mah. Diciamo che se al riguardo Ondei e Poli hanno ricevuto le stesse risposte che ho avuto io, capisco le loro richieste di chiarimenti.

Con il centrodestra è andata un po' meglio: la risposta è arrivata per via orale da parte di un'esponente della lista, che mi ha anticipato quanto poi è stato messo nero su bianco nel programma: l'intenzione è quella di portare a compimento nel più breve tempo possibile la bozza Prandelli, esaurendo rapidamente l'iter delle richieste di modifica (anche perché comunque ulteriori modifiche sono possibili anche dopo l'approvazione), vista anche la necessità di non sforare troppo il termine di legge per la presentazione. Insomma, mi è stata data l'impressione di avere una road map. Poi sul merito si può essere d'accordo o meno, il PGT presentato da Prandelli può piacere o no, ma intanto è pubblico e consultabile e si sa di cosa stiamo parlando.

Certo una risposta scritta sarebbe stata preferibile, perché scripta manent, inoltre manca sempre la parte su come finanziare i tagli alle imposte, che per la Giudici è ancora più stringente perché la sua promessa è quella di portare le aliquote al minimo possibile (fatto su cui non sono del tutto d'accordo, ma questo è un altro discorso).

Comunque, questa è la mia esperienza. Non ho idea di quante richieste abbiano ricevuto le liste, ma credo che sarebbe bello se come cittadini ci impegnassimo a chiedere conto ai candidati delle parti del programma che più ci interessano o che ci sembrano più vaghe e bisognose di specifica. Sarebbe un bel momento di trasparenza.
Lo strumento della mail opportunamente messo a disposizione dalle liste è una bella possibilità per fare ciò, che permette di essere chiari e di ingenerare il meno equivoci possibile, visto che si tratta di un mezzo scritto. Invito chi sia interessato a fare lo stesso tentativo e a raccontare la sua esperienza.

giovedì 18 ottobre 2012

Buon esempio

Ecco, finalmente un intervento di campagna elettorale che non mette in fila insinuazioni, che documenta il tutto, insomma che si può leggere. Un post fatto bene. Chissà che forse a 10 giorni dal voto non sia ancora troppo tardi per parlare di fatti.

Poi, nel merito, penso che ci siamo poche colpe, probabilmente la cosa sarebbe sfuggita a chiunque, ma alla fine ogni amministrazione (nel caso quella di Sarnico) porta la "responsabilità oggettiva" di ciò che accade sotto il suo mandato.

martedì 16 ottobre 2012

A proposito di PGT e aree

Riprendo una discussione di cui mi ha parlato mio padre sul PGT che sarà per il nostro paese, in particolare riguardo al destino delle aree di proprietà della Parrocchia.

Per quel che so io, anche dalla mia vecchia frequentazione del Consiglio Pastorale, le aree interessate sono due: il campo tra via Seriola e villaggio don Patelli in cui ci sono le due porte da calcio e il campo - oggi coltivato - retrostante l'asilo statale. Due aree non edificate, quindi, di proprietà parrocchiale ma su cui la Parrocchia non può fare nulla per via di vincoli posti dal PRG vigente: se non sbaglio l'area a nord del paese è vincolata a un eventuale ampliamento dell'asilo, mentre l'area a sud risulta accatastata come "area di interesse comune", come i palazzi comunali, l'Oratorio, piazza Mercato, il cimitero, per intenderci. Questo perché quand'ero un infante si parlava della possibilità di edificare una nuova chiesa, idea ovviamente oggi non più attuale.

L'aspirazione della Parrocchia, negli anni, è sempre stata quella di aspettare un'eventuale edificabilità delle aree, in modo da monetizzarle. Non si può non notare, però, che oggi la situazione non è più quella di trenta anni fa: lo spazio non cementificato si è ridotto di molto, e si è acuita la sensibilità per la tutela degli ultimi spazi liberi come bene comune.

giovedì 11 ottobre 2012

Failure notice

Aggiornamento 15/10/2012: stamattina il failure notice non occorre più, e il blog del centrodestra è stato un po' aggiornato.

Posto che a 15 giorni dal voto trovo desolante che i siti dei nostri due candidati sindaci siano uno work in progress e l'altro non aggiornato dal 28 settembre e contenente solo i volantini già distribuiti, almeno quello della Giudici ha una mail raggiungibile. Ho provato a scrivere un messaggio alla lista di Sarnico tramite il loro form nella pagina Contatti e questa è stata la replica automatica:
Hi. This is the qmail-send program at smtpsmart3.aruba.it.
I'm afraid I wasn't able to deliver your message to the following addresses.
This is a permanent error; I've given up. Sorry it didn't work out.

<info@insiemeperospitaletto.it>:
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Forse non hanno rinnovato l'account di posta? Oppure capita solo a me?

martedì 9 ottobre 2012

Moschee al naso

Prendo spunto dalla polemica sollevata dal centrodestra sulla presunta "moschea" in cui sarebbe coivolto Taini per affermare quello che mi sembrerebbe il modo migliore di affrontare il problema dei luoghi di culto islamici.

Anzitutto il problema esiste. La presenza islamica nelle nostre città è sempre crescente, e con essa la richiesta di luoghi di ritrovo, anche a sfondo religioso.
D'altra parte, le riunioni frequenti di molte persone di cultura diversa in un posto creano allarme negli italiani del vicinato, visto il continuo andirivieni, il traffico sostenuto (si pensi al problema dei parcheggi), l'inquietudine generata dal non capire una parola di quel che si sente, e nel caso islamico la fobia di chissà quali cellule terroristiche.

Certo però la reazione non può essere quella della Lega, "no a prescindere". I musulmani in Italia ci sono, non si può far finta di nulla, e non diminuiranno, con le seconde generazioni, anche al netto della nuova immigrazione. Negare loro sistematicamente e con ogni cavillo (la mancata previsione nel PGT per i luoghi di culto propriamente detti, l'accusa di utilizzo differente dalla destinazione dichiarata per i "centri culturali") la possibilità di avere luoghi di culto è di dubbia costituzionalità (articolo 19).

Personalmente, per uno svolgimento ordinato della preghiera, sono contrario all'utilizzo di scantinati, garage, stanzoni e altre sistemazioni di fortuna. Trovo anche ragionevole che un PGT preveda quali aree siano adatte per l'espressione del culto, in ragione di quanto dicevo sopra (accessibilità, parcheggi, vicinanza a luoghi inappropriati come, per esempio, uno stadio). Credo quindi che bisognerebbe trovare una soluzione concordata con qualche associazione islamica per la costruzione di una moschea - una vera moschea - in zona Brescia o hinterland.

Procedere in questo modo permetterebbe di trattare la cosa con una modalità dialogante che farebbe bene a tutte le parti in causa, e nel contempo di gestire meglio le parti "delicate", come la localizzazione e la reazione dei vicini.
Sarebbe fattibile, inoltre, nell'ambito degli accordi, chiedere che la costruzione sia autofinanziata dalla comunità islamica, portando a un aggravio nullo per le istituzioni pubbliche.
Il problema sarebbe inoltre affrontato una volta per tutte, invece che avere mille problemini singoli in ogni Comune: la disponibilità di una vera moschea, grande, riconosciuta, in una posizione baricentrale rispetto alla provincia farebe diminuire la richiesta di singoli luoghi nei paesi.
Infine, anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, una singola moschea grande, gestita magari da un'associazione moderata con cui il Comune o la Provincia prendono accordi fin dalla costruzione, sarebbe molto più controllabile che una miriade di piccoli "centri islamici" e sottoscala vari: sulla quantità, la possibilità che ci sia un qualche predicatore particolarmente estremista cresce di molto.

In definitiva, quindi, io non sono contrario all'apertura di "centri culturali" o di culto islamico sul territorio, ma mi sembra una soluzione inefficiente al problema: che senso ha fare un centro a Cologne, uno a Pontevico, uno in via Corsica (palesemente insufficiente), uno in via Bonardi, uno in viale Piave?

Scegliamo un terreno, magari in campagna, o meglio ancora su qualche area industriale dismessa da riattare e trasformiamo il PGT del Comune in questione per ammettere la presenza di un edificio di culto; riuniamo le associazioni islamiche e di immigrati da paesi islamici (un'occasione anche per favorire la creazione di un soggetto con cui interloquire anche in futuro, visto che non c'è una voce unica dei musulmani con cui parlare come è la diocesi per i cristiani); e a fronte della disponibilità di un'area autorizzata sollecitiamo una iniziativa di raccolta fondi tra i musulmani e le associazioni stesse finalizzata alla costruzione del "loro" luogo di culto.

martedì 2 ottobre 2012

Montiani di nome, e di fatto?

Ok, ora che sembra che Monti sia vagamente disponibile a fare il Presidente del Consiglio anche nella prossima legislatura c'è un sacco di gente che salta sul suo carro.

Ho già detto più volte di apprezzare Monti e potrei anche essere interessato a sostenere una sua prosecuzione.

Però deve essere chiaro chi lo sostiene e le linee guida del programma . Avere di nuovo Casini tra i principali esponenti del prossimo governo non mi piacerebbe, perché è ora di cambiare un po' generazione e perché l'Udc ha un'impostazione piuttosto ambigua per quel che riguarda le politiche, come fa notare Luca Ricolfi.

Insomma, ok il generale Monti come leader di una destra moderata ed europea, ma il suo esercito avrà deve pensarela come il generale, se no siamo daccapo.

sabato 29 settembre 2012

Su Renzi, primarie, PD

Aggiornato l'8/10

Un post lungo, abbastanza sconnesso, in cui riassumo un po' di pensieri vari che mi sono venuti in mente riguardo alle primarie del centrosinistra e a Matteo Renzi. La mia "fonte" principale al riguardo è il blog di Giuseppe Civati, consigliere regionale PD che stimo e seguo, pur non ritrovandomi appieno in ciò che propugna. Specialmente riguardo alle primarie stesse.

Quali primarie?

Ci sono molti, nel centrosinistra, che contestano il fatto che attorno a queste primarie ci sia una decisa incertezza: primarie di partito? Di coalizione?
A me sembra chiaro: le primarie sono di coalizione. Tra i candidati c'è Tabacci, che se non erro è dell'ApI, e fin dall'anno scorso c'era Vendola che diceva un giorno sì e l'altro pure che si saebbe presentato. Se oggi Vendola si tira indietro e la sfida "visibile" è tra Renzi e Bersani non è colpa loro o del PD, ma di Vendola (e di Di Pietro che si è chiamato fuori dalla coalizione).

E le regole?

Renzi è stato scorretto, da statuto il candidato del PD a primarie di coalizione doveva essere Bersani. Punto.
E' però vero che lo stato maggiore del PD ha cincischiato a lungo sulle primarie stesse, come la stessa mancanza di regole dimostra. Sono passate riunioni su riunioni degli organi decisionali del partito continuando a procrastinare la discussione dell'argomento. La sensazione è stata, spesso, che le primarie non si volessero nemmeno fare.
Con questa prospettiva, bene ha fatto Renzi a ribaltare il tavolo forzando la mano. Secondo ma avrebbe dovuto farlo nelle sedi delegate, ma tant'è.
A riprova di ciò, la situazione di Civati, il cui temporeggiare in attesa delle regole lo ha messo in una situazione scomoda, in cui ora si trova i giochi fatti e il treno già passato. Renzi ha indovinato il timing, insomma.

Aggiornamento 8/10: sempre sulle regole, trovo sensata questa obiezione: Renzi tende ad aggirarle un po' troppo facilmente, anche se è vero che alla fine un passaggio in Assemblea PD comunque c'è sempre.

Ma Renzi guarda al centrodestra!

sabato 22 settembre 2012

Bassezze da campagna elettorale

Aggiornato il 25/9

Si può fare campagna elettorale sui fatti: che so, sulle opere pubbliche fatte, sui bilanci dichiarati.

Si può fare campagna elettorale sulle promesse: "abbasseremo le tasse!".

E poi c'è un altro modo di fare campagna elettorale: non parlando di sé ma degli avversari, per esempio, di quanto sono brutti e cattivi e di quanto litigano tra di loro. E già si potrebbe cercare di evitare questo modo.

Quando poi contro gli avversari si usano insinuazioni gratuite, "detto-non detto" e cose simili cadiamo proprio in basso.

E' il caso dell'ultimo volantino del Centrodestra per Ospitaletto, quello che recita: "Centro islamico a Ospitaletto? Roba da PD". Adombrando una cosa che non è mai passata per l'anticamera del cervello a nessuno a sinistra, almeno per quanto ne so. E infatti nel resto del testo non si scrive affatto che il PD avrebbe intenzione di costruire un centro islamico nel nostro Comune, come insinua il titolo. Si "ha un'idea" su un interessamento di Sarnico, o di chi gli "suggerisce" come fare politica.
Anche qui: chi sarebbe questo fantomatico "suggeritore"? Non si sa: non si parla chiaro, si insinua il dubbio del "grande vecchio" (forse Taini?). Un "suggeritore" che a Brescia (che ricordiamo è governata a tutti i livelli, città, provincia, regione dal centrodestra) starebbe aprendo qualcosa del genere.
Eh, davanti a "certi interessi"... ancora insinuazioni, dietrologie, sospetti non precisati. Nemmeno il coraggio di un'accusa circostanziata, forse perché si sa che sarebbe falsa?

Ecco un pessimo modo di fare campagna elettorale, titillando le paure della gente (il fotomontaggio è la copia di quello dell'anno scorso di Forza Nuova, già grottesco di suo), insinuando, adombrando dubbi. Non si può nemmeno dire che si getti fango sull'avversario, perché il volantino è a livello di contenuti non presenta nulla di concreto: solo una maldicenza.

Male, male, male. Come ha detto mio padre, una vera bassezza.
E non la prima, considerando l'astioso volantino senza marchio circolato lo scorso anno, sotto le elezioni, quello col cappello da giullare riferito a Incontro. Lo stile è lo stesso, ma almeno quest'anno sappiamo con chi prendercela.

Aggiornamento 25/9

Sui blog di Lega e centrodestra arriva qualche spiegazione. E' come ipotizzato: a Brescia la società Draco ha affittato a un gruppo di pakistani un locale, dove sorgerà (forse) un centro culturale islamico (non una moschea). L'amministratore delegato della società è Taini. Taini è spesso indicato come l'eminenza grigia di Sarnico (magari su questo tornerò una volta o l'altra). Ecco chiuso il sillogismo: "magari" Taini vorrà fare qualcosa di simile a Ospitaletto.

Quindi, come sospettavo, fuffa. Illazioni. Niente di concreto, solo un sillogismo.

Naturalmente non ci si è chiesti "Cosa impedisce a questi signori di fare la stessa cosa anche a Ospitaletto? " anche per tutti gli altri progetti di Draco. Peccato, qualche cosa di interessante c'è...

mercoledì 19 settembre 2012

In difesa dei test

Leggo da più parti lamentele riguardo le modalità di selezione a diverse carriere dell'ambito pubblico: i test di ingresso per le università, il TFA per gli insegnanti eccetera.

In particolare, mi è capitato sott'occhio questo articolo sulla modalità di accesso ai concorsi per professori universitari. La modalità proposta dalla riforma Gelmini consta di concorsi locali (autonomia delle Università: bene) ma solo tra un elenco di idonei, dichiarati tali da un organismo nazionale (argine al "familismo" dei baroni e alle raccomandazioni locali: bene).

L'estensore lamenta che il criterio per l'idoneità è basato sul numero degli articoli pubblicati (semplifico), e sostiene che invece in altri Paesi si fanno colloqui, si conosce il candidato, si valuta il currculum eccetera.

Io credo che l'Italia abbia un disperato bisogno di criteri di valutazione oggettivi, basati su dati misurabili, e il meno discrezionali possibile per l'accesso a posizioni ambite, quali un posto a Medicina o più ancora un posto da docente ordinario.
Certo i test hanno un sacco di deficienze, conta troppo la fortuna, sono spersonalizzati eccetera. Ma sempre meglio di ogni criterio discrezionale ("valutazione" di una commissione, "colloquio") soggetto a simpatie e favoritismi. E non ci vuole molto ad accorgersene, è sufficiente osservare come è andata finora in Italia, proprio nell'ambito trattato dall'articolo: concorsi decisi in base ai "colloqui" con le commissioni interne alle Università, con valutazioni dei titoli accademici scritte ad hoc per i singoli candidati "pupilli" dei baroni.

Certo, i criteri oggettivi vanno scelti il meglio possibile: i test devono avere domande intelligenti, mentre nel caso in questione gli articoli non possono essere valutati per il numero puro ma anche per il "peso" delle riviste su cui vengono pubblicati, o meglio ancora per il numero di ri-citazioni che riescono a suscitare (misura dell'influenza dell'articolo stesso sulla comunità scentifica).
Ci sarebbe ancora spazio per gli inganni (si pensi alle firme multiple su un articolo, spesso di chi non sa nemmeno di cosa parli la stessa pubblicazione), ma molto di meno.

In ogni caso, meglio un cattivo criterio numerico che qualsiasi meccanismo discrezionale.

mercoledì 12 settembre 2012

Aperta la campagna elettorale

Ieri ho trovato, come tanti, nella cassetta della posta il volantino della coalizione che sostiene la Giudici. Mi ha stupito.

Intanto non pensavo di veder così presto una campagna elettorale della Giudici: pensavo che ci volesse più tempo per ricompattare Pdl e Lega, anche considerato che l'anno scorso la sua campagna era partita decisamente più tardi di quella di Sarnico.

Mi ha stupito però soprattutto una cosa sul contenuto: la rinuncia alla piscina. La questione era uno dei punti che caratterizzavano il programma della Giudici (con il project financing) rispetto a quello di Sarnico (possibilista su una nuova piscina ma più sfumato): un'ammissione di un errore precedente?
Questo fatto ci suggerisce qualcosa anche per quel che concerne i rapporti di forza all'interno della lista. La piscina era infatti un cavallo di battaglia leghista, voluta dall'amministrazione Prandelli e continuamente rivendicata (si veda qui, qui e qui) come opera utile, già finanziata, il cui mancato avanzamento era una grave colpa di Sarnico e un favore fatto a un Comune "amico" come Travagliato. E' vero che è cambiato lo scenario economico (neanche poi di così tanto...), quindi si potrebbe pensare a un ripensamento, ma l'ultima delle rivendicazioni è di giugno, già "in campagna elettorale", come diceva lo stesso blog leghista. Che il Pdl non sia così allo sbando come credevamo?

Si potrebbe interpretare la rinuncia alla piscina come una mano tesa a Poli e Ondei, che ne parlano nel loro volantino, ma mi sembra ingenuo procedere a queste aperture fuori tempo massimo, tanto più che a liste bloccate ogni abboccamento è impraticabile. Per poter allargare il centrodestra sarebbe stato più opportuno rinunciare alla candidatura e riaprire le liste...
Il volantino di Poli e Ondei è da valutare non come apertura all'opposizione ma solo come un posizionamento interno alla loro lista, con la richiesta di bloccare in ogni caso gli assetti (Poli assessore, Ondei vicesindaco). Questa richiesta mi sembra abbastanza campata in aria, senza vedere il risultato delle elezioni, anche se sarebbe interessante sapere da Sarnico se c'è almeno l'intenzione di confermare la vecchia squadra che a suo dire stava lavorando così bene.

Tornando al volantino della Giudici, mi sembra un segnale importante che si parli di riduzione delle tasse e non di contenimento (se non blocco) dell'espansione edilizia. Alle volte è nei dettagli che si nasconde il diavolo... Bene invece, nel testo Ondei-Poli, la richiesta di dichiarare prima delle elezioni le proposte di modifica al PGT: possono diventare un elemento dirimente per la scelta di chi votare, almeno dal mio punto di vista.

Allargando il discorso: ogni volta che sentiremo parlare in questa campagna elettorale di ridurre le addizionali, chiediamoci  sempre (e magari chiediamo ai candidati) dove pensano di recuperare i soldi.

martedì 11 settembre 2012

Vocazioni ed autoreferenzialità

Sabato sera sono stato in Oratorio a vedere la festa finale del Grest 2012. Mi ha ispirato due riflessioni. Chi legge le prenda per quello che sono: provocazioni, un modo di osservare che spesso ci sono diversi modi di vedere la realtà. Non sono convinto del tutto dell'assoluta giustezza di quanto esporrò, so che ci sono molte giustificate obiezioni possibili, ma voglio presentare due punti di vista ai quali credo che non si pensi in molti.

Primo fatto. Al termine della serata don Renato ha annunciato l'ingresso in seminario di un educatore del Time Out, Alberto Giobini. Tanti auguri ad Alberto.
Al di là dello stupore per l'annuncio coram populo, di cui non ricordo precedenti per i vari seminaristi della nostra Parrocchia, mi è subito venuto in mente come avrebbe commentato la cosa una coppia che ho conosciuto durante il cammino di preparazione al matrimonio: e perché non annunciare con altrettanta pubblica gioia la scelta di sposarsi di qualche giovane? (Nella fattispecie ce ne sarebbe stata l'occasione, visto che la responsabile dello stesso Time Out ha da poco fissato la data delle nozze.)

venerdì 7 settembre 2012

Pensieri alti

Di ritorno da una fiera a Roma...

Lascio perdere i pensieri bassi (tipo: come si fa a fare una fiera da 14 padiglioni nella città più grande dell'Europa mediterranea e non farci arrivare un mezzo pubblico se non una navetta dalla stazione FS che non ha nemmeno una fermata e "passa quando passa"... oltre a tutto il resto) e sto su quelli alti.

Ieri, nell'attesa di volare da Ciampino verso Bergamo, siamo arrivati in aeroporto con un po' di anticipo. Avendo a 500m l'Appia Antica, siamo andati a farci una mezz'oretta di passeggiata. Adoro la sensazione di antichità, di storia che trasuda da questi posti. Le vedute sulla campagna romana sono ancora oggi le stesse dei vedutisti ottocenteschi, con greggi, rovine, pini marittimi.

Dopo due ore siamo decollati. Un paio di minuti dopo la partenza sotto di noi, a sera ormai fatta, è passata la Città Eterna illuminata. Si sono viste e ben distinte la facciata di S. Maria Maggiore, il Colosseo, piazza Repubblica, piazza del Popolo, il Foro Italico. Non li avevo mai visti dall'alto: di solito a Roma (che amo) ci vado in treno.

E pensavo che una tale meraviglia è appannaggio di noi moderni: ho visto il panorama da un aereo, una macchina che permette all'uomo di fare ciò che è forse più innaturale per lui - volare. Le meraviglie del progresso si sposano con le meraviglie della storia. Dove può arrivare l'ingegno umano!

mercoledì 29 agosto 2012

E così ci siamo

E così ci siamo. Fra due mesi si vota.

Si è persa un'occasione da parte dei candidati, che non hanno accettato di ritirare le loro candidature rinnovando quindi l'intero processo elettorale, e so di non essere l'unico a pensarla così.
Ho fatto quattro chiacchiere con un esponente della lista di Sarnico, che mi ha detto che Gianbattista avrebbe fatto bene ad accettare il ritiro della sua candidatura: "Nel centrosinistra saremmo dovuti andare in ginocchio a pregarlo di ricandidarsi, un'altra possibilità non c'è".
Avrebbe inoltre messo in difficoltà la Giudici, che a volte diceva di essere pronta a ritirarsi, altre volte faceva capire di essere irritata da tutte queste richieste di passi indietro. Presentarsi con un documento di rinuncia alla candidatura pronto da firmare, a patto che lo facesse anche lei, avrebbe scoperto il suo bluff: se lei avesse accettato di ritirarsi, Sarnico si sarebbe trovato un'opposizione divisa in due candidati sindaci, o al più lacerata sul nome di Abrami, esponente di una Lega con tutti  problemi di cui sappiamo; se invece lei avesse rifiutato, si sarebbe trovata in mano il cerino di volere le liste bloccate.

Riaprire le liste, oltre che a far litigare la controparte, sarebbe potuto servire a Sarnico per riordinare la propria compagine (che ora si ritrova priva di Pigoli, in una situazione veramente curiosa di candidato "nolente") ed avrebbe aiutato a limitare l'astensione.

Comunque, è andata così. Non credo che Sarnico, che ha fatto la parte della "vittima" della situazione, potrà realisticamente perdere.
La Giudici potrebbe cercare di imbarcare Incontro, che ha già dato l'idea di essere disponibile a un passo indietro, anche perché senza il sostegno di alcun partito la sua lista non potrà reggere un'altra campagna elettorale autofinanziata per puntare al 5%. I buoni propositi di trasformare Ospitaletto prima di tutto in un "organismo politico permanente" si sono scontrati con la realtà.
Mosse comunque che sanno di politichese, chissà quanto accettabili in pratica: cosa vuol dire "tre liste sono eccessive", nel suo caso? Credo che tecnicamente non possa ritirarsi. Se intende dare indicazione di voto, bisogna vedere se tutta la sua lista sarà d'accordo.

Personalmente, credo che resterò fedele alle idee già espresse in passato: andrò a votare, come sono sempre andato. Al più potrei decidere di lasciare bianca la scheda, se la campagna elettorale sarà particolarmente deludente, ma non credo che accadrà.

Sono comunque curioso di vedere questi due mesi di campagna elettorale, che dovrà essere al risparmio sia nei soldi (viste le spese dello scorso anno) sia nelle promesse (visti i bilanci comunali). Ora attendo di vedere chi sarà il più veloce a uscire con un volantino: ho il sospetto di saperlo, visto che la Giudici deve ricomporre con la Lega (il cui blog è ormai in letargo da un sacco di tempo: attesa di vedere come evolve la situazione?).

lunedì 27 agosto 2012

Senza vergogna.

Cito perché è troppo grossa:
"Un terzo dei parlamentari va scelto dai partiti con i listini bloccati. Certo, delle liste bloccate i partiti hanno fatto pessimo uso, ma senza di essi una serie di parlamentari di alto livello non sarebbero entrati o non entrerebbero più in Parlamento. Serve equilibrio, non demagogia".

Cioè, i listini bloccati - enorme anomalia della legge del 2006, che prima mai abbiamo conosciuto in Italia - dovrebbero restare, e resteranno, perché alcuni alti papaveri sanno che con un qualsiasi metodo di selezione diretta dei parlamentari la gente non li voterebbe più, tanto è lo schifo che ha di loro.

Attaccamento alla cadrega e scollamento totale dalla realtà, anzi volontà di aggirare il voto popolare. Cicchitto è espressione del peggio della partitocrazia.

Poi viene voglia di votare il MoVimento 5 stelle, pur non piacendomi quasi nulla del loro approccio, giusto per dare un voto di rottura.

p.s. aggiunta del 28/08: vedo che anche al Corriere se ne sono accorti.

sabato 25 agosto 2012

Ho capito, ma speriamo di no

Da quando ho l'età della ragione sento dire che l'Italia ha bisogno di riforme.

Ho l'età della ragione da quasi vent'anni, e continuamente sento questa lamentela. Qualche giorno fa l'ha detto anche Moody's.

Mi sembra ovvio che c'è qualcosa che non va. Ho sempre pensato che è perché in Italia le riforme non si fanno. Michele Ainis sul Corriere fa un eccellente esempio di riforme non fatte e procrastinate sine die.
C'è del vero in questo punto di vista, ma solo in piccola parte, se allarghiamo l'orizzonte temporale. Negli ultimi vent'anni infatti si sono approvate un bel po' di riforme:

  • alcune riforme delle pensioni (da Dini più numerosi aggiustamenti, fino a Maroni e Fornero);

  • il pacchetto Treu e la legge 30 per il mercato del lavoro;

  • innumerevoli riforme e controriforme dell'istruzione (praticamente una per ministro);

  • due riforme (finora) della legge elettorale nazionale, la prima delle quali (il Mattarellum del 1993) particolarmente rivoluzionaria;

  • una modifica radicale in senso maggioritario di tutte le leggi per le elezioni amministrative di ogni livello;

  • la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha decentrato in modo non trascurabile il potere verso le Regioni (si pensi solo alla sanità);

  • per non parlare di una lunga serie di privatizzazioni, che non sono riforme in senso stretto ma "riformano" il sistema economico nazionale


e altre che senz'altro scordo.
Manca, è vero, una riforma della giustizia, ma bisogna dire che a fine 1989 entrò in vigore il nuovo Codice di procedura penale, anch'esso di importanza epocale.

Allora, le riforme ci sono ma siamo sempre qui ad invocarne altre? Pare proprio di sì. Pensandoci su, in questi giorni, ho cercato di capire perché succede questo curioso fenomeno. Secondo me può essere dovuto a due fattori.

Intanto, può essere che le riforme siano fatte male: penso a quelle dell'Istruzione, fatte con la scure ideologica, tanto che ogni governo ritiene di dover cambiare la riforma precedente, o l'ultima riforma elettorale, fatta per evidenti interessi di parte. Cattive riforme, dunque.

Ma credo anche che in Italia abbiamo l'innata capacità di rendere cattive tutte le riforme che ci capitano. C'è la tendenza al "fatta la legge, trovato l'inganno" per continuare a perpetrare le storture che ogni riforma tenta di correggere, o addirittura a sfruttare ogni piega delle riforme per infilarsi e trarne il massimo vantaggio, spesso indebito. Ecco allora che delle riforme, invece che la parte virtuosa, emergono i meccanismi scellerati, i punti deboli, i cavalli di Troia per l'abuso sistematico.
Questo vale sia a livello pubblico che privato: pensiamo all'abuso della spesa sanitaria regionale negli ultimi 10 anni, per il pubblico, ma anche all'abuso delle varie forme contrattuali da parte delle aziende (falsi contratti a progetto, eccetera).

E' colpa delle leggi scritte male? Qualche volta sì, e ho il sospetto che qualche "buco" in cui si infilano i furbetti sia figlio dei mille compromessi dell'iter parlamentare. Però credo che non si possa scrivere una legge che normi perfettamente tutto nei minimi particolari: ci sarà sempre qualche caso scoperto. Lì sta al senso civico degli utenti (leggi: cittadini) e alla loro onestà intellettuale il non approfittarsene. Che invece da noi sembra lo sport nazionale.

Un altro pensiero che mi veniva leggendo questo interessante articolo è che le riforme attese e sempre mancate sono quelle in cui la macchina statale riforma sé stessa. Una riforma della burocrazia, del "peso" dello Stato. Ma come accade con i partiti, la cosa pubblica non sembra in grado di autoriformarsi (forse perché bisognerebbe toccare tante rendite di posizione di tanti statali, ministeriali, pubblici dipendenti che in queste pastoie ci campano).

E ciò è grave, perché se lo Stato non si riforma da sé non c'è nessun altro che possa farlo.

Ecco, questa è l'idea che mi sono fatto sulla (mancanza di) riforme in Italia. Spero di aver capito male...

martedì 21 agosto 2012

Recensione e commento (2)

Come detto, mi è rimasta nella tastiera una parte del commento al film The help in correlazione a un libro che ho letto in questa settimana di ferie. Si tratta di Sostiene Pereira, di Tabucchi.

Un libro che ho preso in mano quasi per caso, cercandone uno non troppo breve da finire troppo presto durante i bagni in piscina della moglie ma non troppo lungo da restarmi troppo in sospeso anche dopo la ripresa del lavoro, ché faccio veramente fatica a trovare il tempo di leggere.
Alla fine l'ho letto con molto piacere e molto interesse.

Secondo me tra libro e film ci sono alcuni punti di contatto.
Sia il libro che il film parlano della necessità della denuncia, di non stare zitti di fronte alle ingiustizie, anche affrontando gli eventuali rischi. Non si tratta di compiere atti di eroismo estremo: Pereira fugge dopo la sua denuncia, le cameriere si nascondono nell'anonimato. Ma in entrambi i casi l'elemento decisivo è la denuncia.

In entrambe le opere è evidenziato che è necessario non abituarsi al male (argomento già discusso su questo blog), cosa che può accadere più facilmente se il male è perpetrato nei confronti di una minoranza, o comunque di "altri" ("le cose qui al Sud vanno bene", dice il fidanzato a Skeeter nel lasciarla).

Altra cosa che mi ha colpito è che, pur in presenza di un rapporto conflittuale con la religione (nel film a un certo punto una delle padrone bianche rifiuta a una cameriera dei soldi per mandare i figli al college con una scusa a sfondo "evangelico"), sia la cameriera Aibileen che Pereira trovano conforto alle loro decisioni nella fede: Aibileen nella preghiera, Pereira nella fede di Bernanos, scrittore cristiano che ha denunciato il franchismo.

Figure importanti, seppure appena presenti nelle due trame, sono infine due religiosi: il predicatore della chiesa di Jackson e padre Antonio, che con le loro parole fanno cadere le remore dei due protagonisti.

Questo non è una cosa strana, non può esserlo, per un cristiano: il dovere della testimonianza, anche scomoda, è proclamato da sempre da Gesù e dalla Chiesa.

lunedì 20 agosto 2012

Recensione e commento

Ieri sera sono stato con alcuni amici a vedere il film The help, pellicola pluripremiata che tratta il tema del razzismo nell'America del Sud nei primi anni '60.

Mi è piaciuto: è certamente un bel film, che tratta in maniera convincente il tema della parità di diritti e riesce senz'altro a far passare il messaggio che si propone. Un film riuscito, per me memorabile (nel senso che rimane impresso nella memoria) anche se non eccezionale, non un capolavoro.

(Se non l'avete visto, potete smettere di leggere: da qui in poi parlo solo di quello. Idem se avete intenzione di recuperarlo: contiene spoiler...)

Non mi soffermo qui sulle lodi, che potete trovare in numerosi commenti e recensioni: il soggetto "prende", la recitazione di Viola Davis mi ha colpito parecchio (più di Octavia Spencer che pure ha vinto l'Oscar ma secondo me è più "macchiettistica"), il ritmo mi sembra appropriato per la storia narrata: non troppo rapido, come se fosse un film d'azione, ma nemmeno troppo lento, riempie bene le due ore abbondanti di durata.

Quello che non mi ha entusiasmato è che mi sembra che da quando abbiamo ribaltato i luoghi comuni che imperversavano proprio negli anni '60 (negri=inferiori, indiani=cattivi, giapponesi=musi gialli), i film americani di riscatto sociale seguano sempre lo stesso cliché.

giovedì 16 agosto 2012

Differenze storiche

Mi è capitato di fare quattro chiacchiere con un vecchio valtrumplino, che come spesso capita agli anziani si è messo a raccontare un po' della sua vita.

Da giovane cominciò a far il camionista, poi a 21 anni fu chiamato per fare il servizio militare. Era già al CAR quando, al momento di assegnarlo, un ufficiale lo chiamò e gli chiese:"Chi conosci a Roma?"
"Nessuno."
"Impossibile, qualcuno conosci."
" Mah, forse ho un parente che fa l'impiegato in qualche ministero..."
"Più su, più su."
"Ah, la mia fidanzata è imparentata con il ministro Tizio."
"Esatto. Qui c'è il tuo congedo".

lunedì 6 agosto 2012

Renzi guadagna punti

Ho già scritto che, in assenza di una credibile proposta di centro-destra per le prossime elezioni, guardo con interesse alle posizioni di Matteo Renzi. Non mi convince appieno il personaggio: i suoi modi di fare mi sembrano un po' troppo berlusconeschi, basati sull'immagine, ma dall'autunno scorso ha cominciato a riempire la "scatola" con dei contenuti, con interessanti proposte economiche basate sulle idee di Ichino e Zingales, e quindi aperte ad una visione liberale.

Qualche giorno fa (è un po' che volevo scriverne, ma in questo periodo preferisco occupare il mio tempo libero con le Olimpiadi) Renzi ha mandato una lettera a Repubblica Firenze, in risposta ad una sollecitazione di una giornalista. Con questa lettera, per conto mio, ha guadagnato un sacco di punti, almeno fino a tre quarti del testo.

Mi piace la disamina lucida del fallimento del berlusconismo (e fin qui siamo alle cose facili, ormai l'hanno capito anche i sassi).
Mi piace il fatto che non sia come una certa sinistra snob, che con il complesso di superiorità delle élites non si abbassa a immischiarsi non solo con Berlusconi, ma anche con i suoi elettori, tutti, indistintamente.
Mi piace la chiarezza con cui afferma che per vincere non si può comunque mettere assieme un carrozzone che vada da Mastella a Bertinotti (o potremmo dire da Casini a Vendola...).
Trovo convincente soprattutto l'elenco di motivi per cui lui si ritiene di sinistra e non di destra come viene accusato:
Non sto a sinistra, insomma, perché parlo male di Berlusconi. Sto a sinistra perchè voglio parlar bene dell'Italia, perché voglio più giustizia sociale, perché sogno un maggiore rispetto del territorio, perché punto su un modello energetico diverso, perché credo nella cultura, perché voglio l'Europa dei popoli e non delle banche

E' la risposta a un dubbio che anch'io avevo, chiedendomi "cosa ci facesse lì nel PD". Invece quelli elencati sono valori di sinistra, i valori di sinistra che più apprezzo, di una sinistra per cui trovo interessante il progetto del PD, che non può essere un Pds con una lettera in meno.

Mi piace poco l'ultima parte della lettera, l'auto-elogio su quanto è bravo come sindaco, il "non sono uno di voi" che invece ricade nello snobismo antipatico che a volte lo caratterizza.

Non so se ci saranno le primarie del centrosinistra, né se Renzi parteciperà (da statuto del PD non dovrebbe, e questa è un'altra cosa che non mi piace del suo comportamento, anche se devo dire che su questo punto non sono d'accordo con lo statuto), ma se ci fossero è probabile che avrà il mio sostegno.

sabato 28 luglio 2012

Dei fumetti e loro considerazione

Questo post prende lo spunto da questa notizia: secondo un giornalista di Repubblica il killer di Denver potrebbe essere stato ispirato dall'autore del fumetto Batman, che sarebbe quindi il "papà" di questa follia.

Non mi concentro sul fatto che - come ogni appassionato di fumetti USA sa - Gaiman non è l'inventore di Batman (ne ha scritto solo qualche storia), ma di Sandman.
Non mi concentro nemmeno sull'"accusa" in sé: sicuramente il giornalista non intendeva addossare responsabilità in senso letterale, gli è uscita un'espressione infelice.

Mi interessa invece la bassa considerazione di cui gode il fumetto come medium. Negli anni '50, in Italia, si parlò addirittura di proibirlo perché traviava i giovani. Non si contavano le richieste di censura preventiva, a volte anche riuscite, portate in Parlamento (addirittura!) nel 1951, 1955, 1958. Ogni tanto qualcuno ha l'alzata d'ingegno di attribuire al fumetto potenzialità ispiratrici delle peggiori malefatte, specie quando si tratta di fumetti come Diabolik o Dylan Dog.

Queste polemiche sono molto meno marcate per i videogiochi, i film, i telegiornali stessi, che contengono dosi di violenza almeno equivalenti ai fumetti (e tra l'altro in video, non statiche su pagina, quindi più impressionanti). Quanto a morbosità, poi, certi programmi del pomeriggio in Tv o certe serate di Vespa sono molto peggiori di un fumetto.

mercoledì 25 luglio 2012

Ospitaletto commissariato: non si sblocca nulla

Ecco la sentenza del Consiglio di Stato, che respinge il ricorso del Ministero dell'Interno (che avrebbe voluto votare nel 2013) contro la sentenza che impone la ripetizione delle elezioni a liste bloccate entro tre mesi dal passaggio in giudicato del dispositivo precedente.

Quindi, sic stantibus rebus, vista la rapidità del Consiglio di Stato, forse si riapre una finestra per votare in autunno (anzi, a questo punto dovrebbe essere così). Vedremo se la Prefettura darà seguito a questa ulteriore intimazione.

Valgono le cose che ho scritto pochi giorni fa: da una parte, sono felice per l'abbreviarsi dei tempi. D'altra parte, le liste chiuse possono generare una nuova situazione di instabilità. Resta aperta la strada della soluzione politica: accordo preventivo tra i contendenti a non fare altri ricorsi dopo le elezioni a liste chiuse, oppure revoca della candidatura di tutti, anche se in questo caso è probabile che i tempi sarebbero più lunghi.

Di quest'ultima cosa però non sono sicuro: la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce in istanza definitiva che la legge sull'"election day" passa in secondo piano rispetto all'urgenza di avere un'amministrazione. Forse si potrebbe sfruttare questa decisione per riuscire ad avere elezioni a liste aperte in tempi rapidi, se i candidati sindaci ritirassero tutti insieme la propria candidatura già domani mattina. In fondo il tempo per la presentazione delle liste e la campagna elettorale è di soli 45 giorni (circa), quindi sapendo subito dell'assenza di candidati la Prefettura potrebbe procedere ad indire il procedimento elettorale intero per l'autunno.

Comunque sappiamo che questa non è l'intenzione di Sarnico (posizione ufficiale), né della Giudici (posizione ufficiosa dalle voci), perciò ci terremo le liste bloccate.

sabato 21 luglio 2012

Distopia

Novembre 2012.
Prima serata, Canale 5.
La sacerdotessa del trash nazionalpopolare, Maria de Filippi, introduce il nuovo talent-reality dell'ammiraglia Mediaset: Forza Giovani.
In questo programma si selezionano le nuove leve della politica italiana, i giovani under 40 pronti ad entrare nelle liste elettorali della "nuova" formazione di Silvio Berlusconi: Forza Italia.

L'ex Presidente del Consiglio ha deciso di ribaltare il tavolo, per questa nuova discesa in campo.
Forte di una legge elettorale che, complice il piccolo premio di maggioranza, porterà ad un governo di coalizione in cui conta di entrare anche con una percentuale relativamente bassa di voti, ha rinunciato a tutte le alleanze, ha dato il benservito a tutte - ma proprio tutte - le facce note che aveva intorno nel Pdl, ha scavalcato anche il rinnovamento proposto dai giovani del partito ed ha azzerato ogni organigramma, decidendo di portare all'estremo il concetto di "candidati popolari": i nomi dei candidati nel (listino bloccato/collegio uninominale/lista elettorale, scegliere la modalità che più aggrada) verranno selezionati tramite il televoto nel corso di un programma televisivo, che correrà per tutto l'inverno per una durata ancora non definita, in modo da chiudersi la settimana prima del termine per la presentazione delle liste.

lunedì 16 luglio 2012

Ospitaletto commissariato: meglio le liste aperte

La settimana scorsa mi è stato proposto di aderire ad una petizione per l'apertura ex-novo delle liste elettorali per le nuove consultazioni che si dovranno tenere a Ospitaletto. Ho deciso di accettare l'invito, e mi faccio promotore dell'appello sul sito PetizioniOnline per la "firma" di chi lo desideri.

La mia opinione, sulle elezioni a Ospitaletto, è che sarebbe preferibile, nell'ordine:
1) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste aperte; oppure
2) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste bloccate; oppure
3) andare a votare nel 2013 con liste aperte.

Non so quanto sia praticabile l'opzione 1, credo che dopo l'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato non ci sia nessuna speranza al riguardo. La situazione attuale è che sono ancora in ballo sospensive e ricorsi sulla questione, perciò anche se si decidesse di ribaltare la decisione del Consiglio riguardo le liste bloccate non credo proprio che ci sarebbero i tempi tecnici per votare così presto.

L'ipotesi 2 ha due controindicazioni: da una parte, gli stessi tempi tecnici di cui sopra rischiano, con l'avvicinarsi delle ferie, di  protrarre la convocazione delle elezioni fino al 2013; inoltre un'ipotesi a liste bloccate darebbe al Comune un'amministrazione destinata a vivere comunque con la spada di Damocle di altri - nuovi - ricorsi, a valle dell'elezione.
Questa prospettiva potrebbe essere scongiurata solo con un previo gentlemen's agreement tra i contendenti, che si potrebbero impegnare ad accettare comunque il verdetto, ma in tutta sincerità non mi fido dei nostri politici e dei partiti che stanno alle loro spalle...

Ecco che quindi cade l'unico motivo per votare a liste bloccate, ovvero la rapidità di avere un sindaco. Mi è sembrato quindi una buona cosa aderire alla petizione proposta, pur non condividendo del tutto i toni.

venerdì 13 luglio 2012

Il giorno della marmotta

Il ritorno sulla scena di Berlusconi è molte cose, che sono state dette e scritte in questi giorni.

E' lo sfogo di un egocentrico, che non sa stare lontano dalla scena e a cui gli yes-men di cui si è circondato non sanno dire di no.

E' la posizione interessata di uno che deve salvare le proprie aziende e magari anche la propria libertà personale.

E' il tentativo di salvare la nave che affonda - il Pdl - non potendo sopportare di veder fare una fine così ingloriosa a una propria creatura.

E' un enorme favore a Bersani, che potrà compattare uno schieramento anti-Berlusconi molto più facilmente, e fare una campagna elettorale molto più semplice.

E' un dispiacere all'Italia, sia per la sua faccia di nuovo in giro, sia perché uno schieramento di sinistra compattato contro di lui non affronterà i temi programmatici, un'altra volta come con Prodi, e poi saranno cavoli amari.

E' sempre il giorno della marmotta: non può essere, non possiamo essere così avvitati su noi stessi.

Ora vedremo cosa succederà alla legge elettorale. Il Pdl insisterà su qualcosa che non renda governabile il Paese, in modo da avere una nuova grande coalizione, un Monti bis, in modo da poterci entrare anche con una minoranza di voti. Questa prospettiva potrebbe non dispiacere a Casini, che però con Silvio in campo non si presenterà certo con il Pdl alle elezioni.

lunedì 9 luglio 2012

Da leggere, sui partiti

Un paio di riferimenti di interessante lettura.
Ernesto Galli della Loggia per il Corriere scrive una serie di ovvietà, che sono così ovvie proprio perché sono vere.

In Italia, una destra vera non c'è. Io sono un nostalgico, probabilmente come Galli della Loggia, della destra storica post-risorgimentale e pre-fascista. Proprio il fascismo ha avuto il gran torto (tra gli altri) di rovinare e fagocitare la destra italiana, che per decenni è stata emarginata dal dibattito pubblico (l'"arco costituzionale") e colonizzata dai postfascisti. Un circolo vizioso da cui si è usciti saltando dalla padella nella brace e consegnando il brand di destra a Berlusconi e Bossi, che tutto sono fuorché di destra.
Ci sono persone di destra, come Monti, ma probabilmente non c'è più nemmeno un elettorato di destra (storica): chi vota "destra" è tendenzialmente un conservatore, che ama il "quieto vivere" e vuole protrarre i suoi piccoli privilegi, lo status quo. Non credo che sia particolarmente interessato a riforme liberali, o men che meno a qualche riforma dello Stato e dell'intervento statale e assistenziale di cui anche la DC - vero riferimento di questo conservatori moderati - fu maestra.

Il centrosinistra, invece, vive effettivamente nella affannata ricerca di alleati. In un certo senso, è doveroso: io resto convinto che in questo Paese la sinistra sia essenzialmente minoritaria, quindi per vincere le elezioni non può che coalizzarsi. L'unico "socialdemocratico" a provare davvero a vincere con uno schieramento di sinistra fu Occhetto.

martedì 3 luglio 2012

Le vite degli altri

Qualche giorno fa mi è capitato di rientrare a casa a vedere la fine del film Le vite degli altri su Rai Movie. Bel film, che avevo già visto e che descrive il controllo della Stasi sulle vite dei cittadini della Germania Est.

C'è sempre la stessa domanda che mi torna come un tarlo (lo so, sono monotono): com'è possibile?

Com'è possibile che ci fosse un sistema così capillare, diffuso, organizzato, strutturato, senza che nessuno ne vedesse l'assurdità? Una evidente degenerazione di un servizio di intelligence, non tanto nel senso della trasgressione dei diritti civili (siamo pur sempre in Germania Est, dittatura comunista, non è che ci si possa stupire più di tanto), quanto nella dimensione del fenomeno. Un controllo elefantiaco, smisurato, su persone che sono tutto fuorché dei pericoli pubblici. Il tutto condito da un sistema di burocrazia enorme, a suo modo funzionante (sono pur sempre tedeschi) ma anch'esso elefantiaco. E per un motivo assurdo, per difendere l'ideologia (ma da che cosa?).

Posso capire che ai piani alti ci fossero i "grandi vecchi", cresciuti prima della guerra a pane e sol dell'avvenire, veramente convinti dell'importanza del comunismo. Magari poi vederne il fallimento lungo i decenni fa male, e ci si tappa più o meno consapevolmente gli occhi.
Posso anche capire che ci fossero i gradi bassi dell'organizzazione, teutonicamente usi ad obbedire senza porsi troppe domande, per cui tutto sommato compilare un rapporto su una persona non era nulla di che, non avendo sott'occhio il quadro generale, l'estensione di tutto.
Ma possibile che tra i dirigenti, i quadri non ci sia stato nessuno che si sia posto delle domande sull'assurdità, sull'inutilità di quello che stavano facendo? Come se vivessero tutti nella finzione, nella autoconvinzione, recitando. Una recita in cui si indossa la maschera dei protettori del popolo, del proletariato.
Non sto chiedendo che qualcuno si lanci al martirio come un Walesa, ma possibile che non sia nato un Gorbacev, un Dubcek?

L'ideologia, la politica, possono rendere così ciechi? O è la mancanza di coraggio che rende ciechi come le tre scimmiette? Al punto da perpetrare la commedia di un'ideologia ormai crollata dall'interno, di cui rimangono solamente le strutture? O ancora è l'abitudine? Eh sì, la domanda è sempre la stessa: fino a che punto ci si può abituare al male?

Un'altra domanda è se una cosa così possa succedere anche con la religione, come nella Leggenda del grande inquisitore: bisogna stare molto attenti mantenere vivo il cuore della religione, e non ritrovarci con la sola struttura, perché purtroppo la storia ci ha insegnato che anche il fondamentalismo religioso è un'ideologia che può far perdere il contatto con la realtà e con la giustizia. Mi verrebbe da dire: con la legge naturale. Nel caso del cristianesimo però c'è il vantaggio che la legge naturale è proposta, non negata, perciò quando qualcuno esagera va contro la stessa religione che professa.

giovedì 28 giugno 2012

Pubblicità progresso

Avvisate la Lega che agli Europei non si gioca la finale 3°-4° posto, quindi non si possono trasmettere "le finali" e sabato sera  non c'è nessuna partita.

Spero che non abbiano pagato troppo sovrapprezzo per il maxischermo... comunque possono sempre mandare in onda le repliche di Crozza su La7d!

mercoledì 27 giugno 2012

Italia-Germania

Italia-Germania 4-3, 1970
Italia: Albertosi, Burgnich, Facchetti, Bertini, Rosato (91' Poletti), Cera, Domenghini, Mazzola (46' Rivera), Boninsegna, De Sisti, Riva.
Germania: Maier, Vogts, Patzke (65' Held), Schnellinger, Schultz, Beckenbauer, Grabowoski, Overath, Seeler, Müller, Löhr (51' Libuda).

Italia-Germania 3-1, 1982
Italia: Zoff, Bergomi, Cabrini, Gentile, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Oriali, Graziani (7' Altobelli, 89' Causio).
Germania: Schumacher, Kaltz, Forster, Stielike, Briegel, Forster, Dremmler (63' Hrubesch), Breitner, Rummenigge (70' Mueller), Littbarski, Fischer.

Italia-Germania 2-0, 2006
Italia: Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi, Grosso, Gattuso, Pirlo, Camoranesi (91' Iaquinta), Totti (61' De Rossi), Perrotta (103'Del Piero), Toni (74' Gilardino).
Germania: Lehmann, Friedrich, Lahm, Mertesacker, Metzelder, Ballack, Borowski (73' Schweinsteiger), Kehl, Schneider (83' Odonkor), Klose (111' Neuville), Podolski.

In attesa della semifinale, secondo me la Germania oggi è più forte che nel 2006 (Ozil, Muller, più esperienza) e anche che nel 1982 (squadra quadrata, nel 1982, ma secondo me con più quantità che qualità, più il talento abbacinante di Kalle Rummenigge), mentre cede il passo alla Germania 1970 (Beckenbauer e Gerd Muller stanno in un Top 11 di tutti i tempi, e non solo tedesco).

l'Italia di oggi è la più debole delle quattro. Le uniche stelle che abbiamo sono Buffon e Pirlo, che hanno quattro anni in più che nel 2006. La difesa è forte, ma niente a che vedere con Cannavaro e Materazzi in missione per conto di Dio, o con Scirea-Gentile-Cabrini (una delle più forti di sempre in Italia). Forse più vicini a Burgnich, Cera e Facchetti, ma Bonucci e Barzagli devono mangiarne di minestra ancora.
Il centrocampo oggi è fortissimo, più che nel 2006, se fresco e al completo se la gioca con Mazzola-De Sisti-Rivera, ma i supplementari di domenica e la condizione di De Rossi sono un'incognita. Il centrocampo del 1982 era più debole, ma aveva un Conti miglior giocatore del mondo secondo Pelé.
Stendiamo un velo pietoso sull'attacco: delle altre tre nazionali non si sa chi scegliere per qualità e quantità (forse andrei ancora con il 1970, Riva, Rivera, Boninsegna). Oggi non si sa chi scegliere nella mediocrità generale.

Quindi secondo me tra questi precedenti è la partita con l'Italia più debole e una delle Germanie più forti, a cui manca solo la stella di prima grandezza. E questo può voler dire tanto... Io comunque ci credo. Vedremo domani sera.
Per caricarsi consiglio questo pezzo di ironico sciovinismo.

venerdì 22 giugno 2012

Ospitaletto commissariato: a chi cale?

Negli ultimi sei mesi ci siamo trovati di fronte a un profluvio di commenti sulle vicende politiche locali e sul commissariamento del nostro Comune . Questo mio blog e gli altri siti che trattano, direttamente o marginalmente, di Ospitaletto non hanno mancato di aggiungere carne al fuoco del dibattito. Sul blog più seguito, Ospitaletto.org, i commenti si sono sprecati, anche con insinuazioni e ripicche salaci. I fogli di partito locali non hanno mancato di fare capolino nelle cassette postali.
Tante persone che conosco si sono interessate, informate, espresse, più in generale fatte un'opinione anche nelle chiacchiere in giro per il paese.

Nel contempo, però, ci sono anche tante persone che più o meno non si sono nemmeno accorte di quel che sta succedendo. Sul treno incontro a volte una persona che mi chiede, all'incirca una volta al mese, di farle il riassunto dell'accaduto, e ogni volta mi stupisco di quanto poco ne sappia.

E mi chiedo: quanti cittadini così ci sono a Ospitaletto?  Gente che - legittimamente - non si interessa di politica, quindi non è interessata a seguire questo dibattito. Gente che magari fa il pendolare dalla mattina alla sera (come me, d'altra parte), e che sta a Ospitaletto essenzialmente per dormire. Ho la sensazione che siano la maggioranza. Nella cerchia di persone che conosco personalmente non lo sono, ma mi rendo conto di frequentare un giro di amici che coltiva, da anni, l'interesse per la cosa pubblica, quindi io non faccio testo in questo senso.

venerdì 15 giugno 2012

Brevi di politica

Ho visto martedì sera a Ballarò Fassina, il responsabile economico del PD, dire al ministro Grilli che la politica del governo in campo economico "non è sostenibile" (sic) e che ci vuole più spesa pubblica. Grilli ha detto che la politica economica si può discutere, ma certamente non nella direzione di più deficit. Tutto bene, se non fosse che il partito di cui Fassina è il responsabile economico (non l'ultimo scalzacane) sostiene il governo di Grilli. Strano momento, davvero.

Mi è invece piaciuta la mossa di Bersani di "subappaltare" alla società civile le nomine Rai: ha trovato un modo elegante di uscire dalla questione, dopo avere affermato che il PD non avrebbe partecipato alla spartizione, ma con molte voci interne che gli davano contro per questo.

Quanto al Pdl, è indecente l'atteggiamento sul Ddl anticorruzione. Indecente. L'unica cosa su cui sono d'accordo è che deve essere introdotta la responsabilità civile diretta dei magistrati, per un motivo ben preciso (che non è quello che pensa veramente Alfano): perché c'è stato un referendum approvato proprio su questo tema, e i referendum si rispettano anche se non piaccono, come a me non convince molto questo tema.
Anzi, sarebbe bello se lo stesso Alfano fosse così sollecito nel difendere tutti i referendum, compreso quello sull'abolizione del contributo pubblico ai partiti.

A questo proposito, fa pensare che il PD sia così tiepido rispetto a questi due referendum (abolizione, non riduzione, del finanziamento pubblico ai partiti e responsabilità civile diretta, non indiretta, dei magistrati). Un'idiosincrasia allo strumento popolare per eccellenza che non ci si aspetterebbe da un partito di sinistra.

lunedì 11 giugno 2012

Di partita in partita

Due appunti sulla partita dell'Italia.
Pirlo nullo (perché marcato bene) fino al gol, poi il 50% del gol è suo.
Io non avrei cambiato Balotelli. Irritante l'occasione sbagliata, incomprensibile nella dinamica, ma si sa che Cassano non ha i 90' nelle gambe.
Giaccherini ha fatto 20' buoni e poi ha fatto una fatica boia. Non so se lo riproporrei sulla sinistra.
Maggio corre, quanto a piedi ripassare, prego.
Continuo a pensare che Giovinco non appartenga a questo livello di gioco.
Thiago Motta può accomodarsi in panca. Dentro Barzagli e De Rossi avanzato; oppure se De Rossi resta dietro dentro Nocerino dal 1'.
Ora con la Croazia una partita molto complessa: a loro basta un pari, noi non abbiamo attaccanti affidabili al 100% per scardinarli.
Se si pareggia e la Spagna batte l'Irlanda ci ritroviamo con Croazia e Spagna a 4 punti, Italia a 2: rischiamo il "biscottone" con Spagna-Croazia all'ultima giornata, come nel 2004 Svezia e Danimarca. Ergo, s'ha da vincere.

P.S. Or ora l'Ucraina ha battuto (con un po' di fortuna nel finale) la Svezia. Sono felice per Sheva che segna e per Ibra che perde. Vedo ora Blochin, sembra Eltsin avvinazzato. Ma i russi over 50 finiscono tutti così?

mercoledì 6 giugno 2012

Date a Cesare una terra nuova

Alcuni appunti sulle letture di ieri.

Il Vangelo è quello celebre del “Date a Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio”.
L’interpretazione corrente è che il Vangelo sia da interpretare nel senso della “separazione dei poteri”: il potere terreno, civile, da quello divino, religioso. Quest’interpretazione è senz’altro corretta. Aggiungo però due riflessioni.

Secondo me non è casuale l’esempio che Gesù usa per indicare l’ambito terreno: il denaro. Quale cosa più terrena? Più tipica di questo mondo? Il successo, la ricchezza non sono per i discepoli: lo troviamo scritto tante volte nel Vangelo.

Ma ancora: questa lettura non si può leggere, secondo me, in modo disgiunto dalla lettera, in cui Pietro prospetta “nuovi cieli e una terra nuova”, il Regno di Dio in cui sarà stabilita la giustizia. E Gesù è venuto a dirci che il Regno è già in mezzo a noi, o che perlomeno che gli piacerebbe che questo fuoco di giustizia fosse già acceso.
Nel Regno da realizzare su questa terra – descritto con espressione mirabile da Paolo VI: la “civiltà dell’Amore” – trovano riunificazione il terreno e il divino, superando la distinzione tra Cesare e Dio. E’ chiaro che questa è solo una prospettiva, ma il cristiano ha il dovere di mantenere questo orizzonte unitario, pur sapendo discernere, nel mondo, quali elementi appartengono a un ambito o all’altro.

lunedì 4 giugno 2012

Intervallo

Le pubblicazioni hanno subito un rallentamento a causa di un improrogabile impegno istituzionale del titolare, che è appena convolato a giuste nozze.

In attesa di riprendere a pieno ritmo, vi lascio con una domanda: che fine fa il PGT non approvato?

giovedì 24 maggio 2012

Ospitaletto commissariato: la parola fine?

E così il TAR ha emesso la sua sentenza. Non è quella che auspicavo, e credo che la auspicassero in pochi: liste bloccate, senza Forza Nuova. In questa settimana si sono sentite molte voci contro questa impostazione, i cui limiti sono evidenti a tutti.

Secondo me, pur essendo preferibile l'azzeramento di tutta la competizione, ci sono due cose da dire a difesa della sentenza.
Intanto, essa non è assurda, come ha detto qualcuno, ma ha una sua ratio: si basa sulla ripetizione di una competizione senza le sue irregolarità, ma mantenendo buone tutte le cose regolari. Da una parte è vero che così si trascura completamente il fattore tempo, d'altra parte è pur vero che riaprendo le liste si sarebbero trascurate completamente tutto il lavoro regolare portato avanti da tre liste, e non si sarebbe "punita" la lista di Forza Nuova per le sue irregolarità ormai certificata (FN avrebbe infatti potuto ricominciare la raccolta delle firme).

Inoltre, questa sentenza ha il merito di essere finalmente completa ed esaustiva. Scritta bene, direi: scioglie i dubbi che erano rimasti finora, e ne previene altri che sarebbero potuti sorgere (per esempio riguardo alla composizione delle liste elettorali). Onore a Sarnico che alla fine ha insistito tanto da ottenere questo risultato.