venerdì 29 aprile 2011

La campagna che non c'è



Quella della Giudici. Incontro e Sarnico hanno cominciato gli incontri per le zone, e anche i siti internet sono ormai a regime.



Incontro è arrivato primo sulla presentazione del programma, sull'apertura del sito, sulla presentazione in piazza e arriverà per primo anche sulla chiusura della campagna elettorale. Nella fretta, mancavano i contatti sul sito, ma sono stati aggiunti.



Sarnico ha un sito ancora un po' zoppicante (il programma?) ma come appuntamenti si sbatte notevolmente, come frequenza e come presenza della lista. Certo qualcosa da limare c'è: per l'incontro di mercoledì sera era segnalato sul volantino “zona Trepola”: un po' generico...



La Giudici non ha ancora pubblicato il programma (arriva stasera), la sede è più chiusa che aperta, manifesti non se ne vedono. Non capisco proprio cosa aspetta, se si sente troppo sicura o dà per persa la battaglia. Il suo sito è il più povero di tutti... Intanto si vede che il candidato non è della Lega: non c'è la solita mobilitazione “verde” a cui siamo abituati (come attivisti la Lega è messa molto meglio del Pdl).



Infine, Forza Nuova è attiva per ora solo su Internet: domani arriverà anche lei a presentare la lista. Anche qui non sono stato in grado di rintracciare il programma.

martedì 19 aprile 2011

In questo periodo di avvicinamento alla Pasqua mi è capitato di fare alcune riflessioni.

Volevo condividere con voi il disagio provato nella lettura del Vangelo del 9 aprile (Gv 7,40-53). I farisei, dal loro punto di vista, avevano ragione: Gesù era per tutti di Nazareth, la storia della sua travagliata nascita a Betlemme non era nota. Gli studiosi, quelli preparati, si dimostrano pronti sulle Scritture: il Cristo deve nascere a Betlemme. Di dove è Gesù? Galileo. E allora non è lui.
Avremmo agito diversamente, noi studiosi di oggi? Noi che ci prepariamo sulla Bibbia, sul Vangelo, sulla Dottrina? I farisei non sono stati capaci di mettere in dubbio le loro certezze. Non si sono lasciati interpellare dai "segni dei tempi", come li chiama lo stesso Gesù. Non si sono abbassati a verificare le affermazioni della folla, del "cuore". Non avrebbero dovuto rinnegare la Scrittura: avrebbero dovuto informarsi, almeno prendere in considerazione quella che per alcuni era l'evidenza.
E noi, sappiamo valutare col cuore o ci nascondiamo dietro la dottrina? Ci poniamo i giusti dubbi, ci diamo le risposte giuste o quelle precostituite? E' un Vangelo provocatorio. Allo stesso modo il cieco nato non conosce la Scrittura: lui sa che prima non ci vedeva, ora sì. E anche lì i farisei non gli credono.

Lo stesso Papa ha invitato - leggo qui - a non dimenticare che le posizioni ufficiali non esauriscono tutta la realtà. Lui ha parlato della santità, della santità nascosta. Davvero anche noi quanta santità quotidiana conosciamo, in tante mamme che si danno da fare per le loro famiglie in condizioni difficili, in tanti volontari per cui il prossimo ha davvero la faccia di Gesù... E' questa la santità a cui aspirare tutti. Qualcuno diventerà anche un santo "canonico": anche la Chiesa sta cominciando finalmente a valutare le doti eroiche dei laici, e non c'è più bisogno di fondare un ordine per essere riconosciuti Santi, ma questo non è nemmeno necessario a santificare la propria vita.

E allora, buona Santa Pasqua!

lunedì 11 aprile 2011

La quiete prima della tempesta

Bresciaoggi in un articolo di oggi dà per molto probabile che il candidato del centrodestra, unitario con la Lega (ormai pare certo) sarà del Pdl. La Giudici? A fine settimana, con la scadenza dei termini per presentare le liste, ne sapremo di più.
Certo è triste questo arrivare sempre all'ultimo istante utile. Dà proprio l'idea della trattativa politichese fino allo sfinimento, più che della programmazione.
Da questo punto di vista, non capisco cosa stiano aspettando quelli che hanno la lista (Incontro e Sarnico) pronta a renderla nota. Incontro per quello che so dovrebbe aver a posto i nomi, infatti è l'unico che si è già mosso anche con i manifesti e su Internet (a meno che non si consideri l'ultimo Ospitaletto.org come un volantino di Insieme per Ospitaletto...). Sarnico stava ancora trattando con Poli.
Capisco non dare le liste troppo presto per non facilitare agli altri la scelta di candidati "concorrenti" a quelli presentati dalla prima lista, ma qui si esagera. A quattro giorni dalla chiusura secondo me rendere nota una lista sarebbe cosa buona e giusta, e si farebbe anche bella figura, dimostrando di non arrivare - come si diceva prima - alla canna del gas.

mercoledì 6 aprile 2011

Disposizioni "transitorie"

Cinque senatori hanno presentato un disegno di legge costituzionale per abrogare la XII norma transitoria della Costituzione, che recita: "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista."

Al di là dell'opportunità e del merito della proposta, mi sovvengono alcune osservazioni.
E' senz'altro legittimo presentare la proposta. Non capisco il clamore di chi ne chiede il ritiro: una democrazia liberale ammette la proposta e poi la boccia al voto. Cosa che si può fare tranquillamente, visto che sia maggioranza che opposizione si dicono contrari.
Questo vuol dire che si può votare tutto? No, la stessa Costituzione non è riformabile nei suoi primi articoli (i principi fondamentali), e io dico giustamente. Ma una disposizione transitoria non rientra nei principi fondamentali, indipendentemente da quello che c'è scritto.

Bisognerebbe ragionare bene sulle disposizioni "transitorie". La maggior parte dava indicazioni "tecniche" è ormai superata dagli eventi, e ci stava bene nella Costituzione del 1948. Questa norma è l'unica, praticamente, ancora in vigore, dopo l'abolizione dell'esilio ai Savoia. Essendo così un'eccezione, secondo me stona all'interno della Costituzione.
Partiti neofascisti ce ne sono sempre stati, e ce ne sono tuttora, nonostante la XII disposizione. E' in effetti solo una questione di che nome si dà al partito. Non si può impedire ad un partito di pensarla in un certo modo, e quindi di avere un'ideologia neofascista. Se per motivi storici si vuole impedire l'uso dell'appellativo "fascista", forse è il caso di inserire una norma ad hoc nel Codice Civile, nel Codice Penale, nelle leggi elettorali ordinarie o in qualche posto equivalente e - dopo - togliere il riferimento dalla Costituzione. Io farei così.