sabato 28 luglio 2012

Dei fumetti e loro considerazione

Questo post prende lo spunto da questa notizia: secondo un giornalista di Repubblica il killer di Denver potrebbe essere stato ispirato dall'autore del fumetto Batman, che sarebbe quindi il "papà" di questa follia.

Non mi concentro sul fatto che - come ogni appassionato di fumetti USA sa - Gaiman non è l'inventore di Batman (ne ha scritto solo qualche storia), ma di Sandman.
Non mi concentro nemmeno sull'"accusa" in sé: sicuramente il giornalista non intendeva addossare responsabilità in senso letterale, gli è uscita un'espressione infelice.

Mi interessa invece la bassa considerazione di cui gode il fumetto come medium. Negli anni '50, in Italia, si parlò addirittura di proibirlo perché traviava i giovani. Non si contavano le richieste di censura preventiva, a volte anche riuscite, portate in Parlamento (addirittura!) nel 1951, 1955, 1958. Ogni tanto qualcuno ha l'alzata d'ingegno di attribuire al fumetto potenzialità ispiratrici delle peggiori malefatte, specie quando si tratta di fumetti come Diabolik o Dylan Dog.

Queste polemiche sono molto meno marcate per i videogiochi, i film, i telegiornali stessi, che contengono dosi di violenza almeno equivalenti ai fumetti (e tra l'altro in video, non statiche su pagina, quindi più impressionanti). Quanto a morbosità, poi, certi programmi del pomeriggio in Tv o certe serate di Vespa sono molto peggiori di un fumetto.

mercoledì 25 luglio 2012

Ospitaletto commissariato: non si sblocca nulla

Ecco la sentenza del Consiglio di Stato, che respinge il ricorso del Ministero dell'Interno (che avrebbe voluto votare nel 2013) contro la sentenza che impone la ripetizione delle elezioni a liste bloccate entro tre mesi dal passaggio in giudicato del dispositivo precedente.

Quindi, sic stantibus rebus, vista la rapidità del Consiglio di Stato, forse si riapre una finestra per votare in autunno (anzi, a questo punto dovrebbe essere così). Vedremo se la Prefettura darà seguito a questa ulteriore intimazione.

Valgono le cose che ho scritto pochi giorni fa: da una parte, sono felice per l'abbreviarsi dei tempi. D'altra parte, le liste chiuse possono generare una nuova situazione di instabilità. Resta aperta la strada della soluzione politica: accordo preventivo tra i contendenti a non fare altri ricorsi dopo le elezioni a liste chiuse, oppure revoca della candidatura di tutti, anche se in questo caso è probabile che i tempi sarebbero più lunghi.

Di quest'ultima cosa però non sono sicuro: la sentenza del Consiglio di Stato stabilisce in istanza definitiva che la legge sull'"election day" passa in secondo piano rispetto all'urgenza di avere un'amministrazione. Forse si potrebbe sfruttare questa decisione per riuscire ad avere elezioni a liste aperte in tempi rapidi, se i candidati sindaci ritirassero tutti insieme la propria candidatura già domani mattina. In fondo il tempo per la presentazione delle liste e la campagna elettorale è di soli 45 giorni (circa), quindi sapendo subito dell'assenza di candidati la Prefettura potrebbe procedere ad indire il procedimento elettorale intero per l'autunno.

Comunque sappiamo che questa non è l'intenzione di Sarnico (posizione ufficiale), né della Giudici (posizione ufficiosa dalle voci), perciò ci terremo le liste bloccate.

sabato 21 luglio 2012

Distopia

Novembre 2012.
Prima serata, Canale 5.
La sacerdotessa del trash nazionalpopolare, Maria de Filippi, introduce il nuovo talent-reality dell'ammiraglia Mediaset: Forza Giovani.
In questo programma si selezionano le nuove leve della politica italiana, i giovani under 40 pronti ad entrare nelle liste elettorali della "nuova" formazione di Silvio Berlusconi: Forza Italia.

L'ex Presidente del Consiglio ha deciso di ribaltare il tavolo, per questa nuova discesa in campo.
Forte di una legge elettorale che, complice il piccolo premio di maggioranza, porterà ad un governo di coalizione in cui conta di entrare anche con una percentuale relativamente bassa di voti, ha rinunciato a tutte le alleanze, ha dato il benservito a tutte - ma proprio tutte - le facce note che aveva intorno nel Pdl, ha scavalcato anche il rinnovamento proposto dai giovani del partito ed ha azzerato ogni organigramma, decidendo di portare all'estremo il concetto di "candidati popolari": i nomi dei candidati nel (listino bloccato/collegio uninominale/lista elettorale, scegliere la modalità che più aggrada) verranno selezionati tramite il televoto nel corso di un programma televisivo, che correrà per tutto l'inverno per una durata ancora non definita, in modo da chiudersi la settimana prima del termine per la presentazione delle liste.

lunedì 16 luglio 2012

Ospitaletto commissariato: meglio le liste aperte

La settimana scorsa mi è stato proposto di aderire ad una petizione per l'apertura ex-novo delle liste elettorali per le nuove consultazioni che si dovranno tenere a Ospitaletto. Ho deciso di accettare l'invito, e mi faccio promotore dell'appello sul sito PetizioniOnline per la "firma" di chi lo desideri.

La mia opinione, sulle elezioni a Ospitaletto, è che sarebbe preferibile, nell'ordine:
1) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste aperte; oppure
2) andare a votare il prima possibile (autunno) con liste bloccate; oppure
3) andare a votare nel 2013 con liste aperte.

Non so quanto sia praticabile l'opzione 1, credo che dopo l'ultimo pronunciamento del Consiglio di Stato non ci sia nessuna speranza al riguardo. La situazione attuale è che sono ancora in ballo sospensive e ricorsi sulla questione, perciò anche se si decidesse di ribaltare la decisione del Consiglio riguardo le liste bloccate non credo proprio che ci sarebbero i tempi tecnici per votare così presto.

L'ipotesi 2 ha due controindicazioni: da una parte, gli stessi tempi tecnici di cui sopra rischiano, con l'avvicinarsi delle ferie, di  protrarre la convocazione delle elezioni fino al 2013; inoltre un'ipotesi a liste bloccate darebbe al Comune un'amministrazione destinata a vivere comunque con la spada di Damocle di altri - nuovi - ricorsi, a valle dell'elezione.
Questa prospettiva potrebbe essere scongiurata solo con un previo gentlemen's agreement tra i contendenti, che si potrebbero impegnare ad accettare comunque il verdetto, ma in tutta sincerità non mi fido dei nostri politici e dei partiti che stanno alle loro spalle...

Ecco che quindi cade l'unico motivo per votare a liste bloccate, ovvero la rapidità di avere un sindaco. Mi è sembrato quindi una buona cosa aderire alla petizione proposta, pur non condividendo del tutto i toni.

venerdì 13 luglio 2012

Il giorno della marmotta

Il ritorno sulla scena di Berlusconi è molte cose, che sono state dette e scritte in questi giorni.

E' lo sfogo di un egocentrico, che non sa stare lontano dalla scena e a cui gli yes-men di cui si è circondato non sanno dire di no.

E' la posizione interessata di uno che deve salvare le proprie aziende e magari anche la propria libertà personale.

E' il tentativo di salvare la nave che affonda - il Pdl - non potendo sopportare di veder fare una fine così ingloriosa a una propria creatura.

E' un enorme favore a Bersani, che potrà compattare uno schieramento anti-Berlusconi molto più facilmente, e fare una campagna elettorale molto più semplice.

E' un dispiacere all'Italia, sia per la sua faccia di nuovo in giro, sia perché uno schieramento di sinistra compattato contro di lui non affronterà i temi programmatici, un'altra volta come con Prodi, e poi saranno cavoli amari.

E' sempre il giorno della marmotta: non può essere, non possiamo essere così avvitati su noi stessi.

Ora vedremo cosa succederà alla legge elettorale. Il Pdl insisterà su qualcosa che non renda governabile il Paese, in modo da avere una nuova grande coalizione, un Monti bis, in modo da poterci entrare anche con una minoranza di voti. Questa prospettiva potrebbe non dispiacere a Casini, che però con Silvio in campo non si presenterà certo con il Pdl alle elezioni.

lunedì 9 luglio 2012

Da leggere, sui partiti

Un paio di riferimenti di interessante lettura.
Ernesto Galli della Loggia per il Corriere scrive una serie di ovvietà, che sono così ovvie proprio perché sono vere.

In Italia, una destra vera non c'è. Io sono un nostalgico, probabilmente come Galli della Loggia, della destra storica post-risorgimentale e pre-fascista. Proprio il fascismo ha avuto il gran torto (tra gli altri) di rovinare e fagocitare la destra italiana, che per decenni è stata emarginata dal dibattito pubblico (l'"arco costituzionale") e colonizzata dai postfascisti. Un circolo vizioso da cui si è usciti saltando dalla padella nella brace e consegnando il brand di destra a Berlusconi e Bossi, che tutto sono fuorché di destra.
Ci sono persone di destra, come Monti, ma probabilmente non c'è più nemmeno un elettorato di destra (storica): chi vota "destra" è tendenzialmente un conservatore, che ama il "quieto vivere" e vuole protrarre i suoi piccoli privilegi, lo status quo. Non credo che sia particolarmente interessato a riforme liberali, o men che meno a qualche riforma dello Stato e dell'intervento statale e assistenziale di cui anche la DC - vero riferimento di questo conservatori moderati - fu maestra.

Il centrosinistra, invece, vive effettivamente nella affannata ricerca di alleati. In un certo senso, è doveroso: io resto convinto che in questo Paese la sinistra sia essenzialmente minoritaria, quindi per vincere le elezioni non può che coalizzarsi. L'unico "socialdemocratico" a provare davvero a vincere con uno schieramento di sinistra fu Occhetto.

martedì 3 luglio 2012

Le vite degli altri

Qualche giorno fa mi è capitato di rientrare a casa a vedere la fine del film Le vite degli altri su Rai Movie. Bel film, che avevo già visto e che descrive il controllo della Stasi sulle vite dei cittadini della Germania Est.

C'è sempre la stessa domanda che mi torna come un tarlo (lo so, sono monotono): com'è possibile?

Com'è possibile che ci fosse un sistema così capillare, diffuso, organizzato, strutturato, senza che nessuno ne vedesse l'assurdità? Una evidente degenerazione di un servizio di intelligence, non tanto nel senso della trasgressione dei diritti civili (siamo pur sempre in Germania Est, dittatura comunista, non è che ci si possa stupire più di tanto), quanto nella dimensione del fenomeno. Un controllo elefantiaco, smisurato, su persone che sono tutto fuorché dei pericoli pubblici. Il tutto condito da un sistema di burocrazia enorme, a suo modo funzionante (sono pur sempre tedeschi) ma anch'esso elefantiaco. E per un motivo assurdo, per difendere l'ideologia (ma da che cosa?).

Posso capire che ai piani alti ci fossero i "grandi vecchi", cresciuti prima della guerra a pane e sol dell'avvenire, veramente convinti dell'importanza del comunismo. Magari poi vederne il fallimento lungo i decenni fa male, e ci si tappa più o meno consapevolmente gli occhi.
Posso anche capire che ci fossero i gradi bassi dell'organizzazione, teutonicamente usi ad obbedire senza porsi troppe domande, per cui tutto sommato compilare un rapporto su una persona non era nulla di che, non avendo sott'occhio il quadro generale, l'estensione di tutto.
Ma possibile che tra i dirigenti, i quadri non ci sia stato nessuno che si sia posto delle domande sull'assurdità, sull'inutilità di quello che stavano facendo? Come se vivessero tutti nella finzione, nella autoconvinzione, recitando. Una recita in cui si indossa la maschera dei protettori del popolo, del proletariato.
Non sto chiedendo che qualcuno si lanci al martirio come un Walesa, ma possibile che non sia nato un Gorbacev, un Dubcek?

L'ideologia, la politica, possono rendere così ciechi? O è la mancanza di coraggio che rende ciechi come le tre scimmiette? Al punto da perpetrare la commedia di un'ideologia ormai crollata dall'interno, di cui rimangono solamente le strutture? O ancora è l'abitudine? Eh sì, la domanda è sempre la stessa: fino a che punto ci si può abituare al male?

Un'altra domanda è se una cosa così possa succedere anche con la religione, come nella Leggenda del grande inquisitore: bisogna stare molto attenti mantenere vivo il cuore della religione, e non ritrovarci con la sola struttura, perché purtroppo la storia ci ha insegnato che anche il fondamentalismo religioso è un'ideologia che può far perdere il contatto con la realtà e con la giustizia. Mi verrebbe da dire: con la legge naturale. Nel caso del cristianesimo però c'è il vantaggio che la legge naturale è proposta, non negata, perciò quando qualcuno esagera va contro la stessa religione che professa.