venerdì 13 luglio 2012

Il giorno della marmotta

Il ritorno sulla scena di Berlusconi è molte cose, che sono state dette e scritte in questi giorni.

E' lo sfogo di un egocentrico, che non sa stare lontano dalla scena e a cui gli yes-men di cui si è circondato non sanno dire di no.

E' la posizione interessata di uno che deve salvare le proprie aziende e magari anche la propria libertà personale.

E' il tentativo di salvare la nave che affonda - il Pdl - non potendo sopportare di veder fare una fine così ingloriosa a una propria creatura.

E' un enorme favore a Bersani, che potrà compattare uno schieramento anti-Berlusconi molto più facilmente, e fare una campagna elettorale molto più semplice.

E' un dispiacere all'Italia, sia per la sua faccia di nuovo in giro, sia perché uno schieramento di sinistra compattato contro di lui non affronterà i temi programmatici, un'altra volta come con Prodi, e poi saranno cavoli amari.

E' sempre il giorno della marmotta: non può essere, non possiamo essere così avvitati su noi stessi.

Ora vedremo cosa succederà alla legge elettorale. Il Pdl insisterà su qualcosa che non renda governabile il Paese, in modo da avere una nuova grande coalizione, un Monti bis, in modo da poterci entrare anche con una minoranza di voti. Questa prospettiva potrebbe non dispiacere a Casini, che però con Silvio in campo non si presenterà certo con il Pdl alle elezioni.

Il PD, secondo me, potrebbe avere addirittura interesse a non cambiare la legge elettorale, e forse governerebbe. Alla Camera un PD+Udc o PD+Sel sarebbe prima coalizione, e quindi prenderebbe il premio di maggioranza. Al senato questo è regionale, ma ad oggi, con Pdl e Lega separati, in quali regioni il PD potrebbe non arrivare primo? Qualche ridotta meridionale, forse, ma se imbarca Casini anche lì un 10% lo recupera.

Però non  cambiare la legge elettorale é impopolare, anche dopo l'intervento del Presidente Napolitano (che personalmente mi è parsa un po' una forzatura), e il PD potrebbe preferire l'uovo oggi (trovarsi comunque dentro un governo di coalizione, il Monti-bis) a una scommessa più ardita. In realtà basterebbe che il PD appoggiasse le primarie per i parlamentari per disinnescare ogni polemica sulla mancata riforma del Porcellum, la cui parte più odiosa sono le liste bloccate, ma la sensazione è che ci siano tanti maggiorenti che temono di perdere il posto, perciò le primarie non si faranno.

Rischiamo insomma di avere un altro pastrocchio di legge elettorale.
Tra l'altro anche se la prospettiva più probabile è quella di un Monti-bis, non sarà trascurabile il fatto che in mezzo ci saranno state le elezioni. Il governo non potrà più essere tecnico, ma sarà per forza politico: magari con qualche tecnico all'interno, ma stavolta i politici non potranno chiamarsene fuori. Questo significa altri veti e contro-veti... la vedo magra.

Potremmo ritrovarci, dopo una campagna elettorale uguale a quelle del 1996, 2001 e 2006, con un paio d'anni di ripetizioni di questi nove mesi (Monti-bis), e poi con una maggioranza che implode e una nuova elezione post-tecnici nel 2015 (altra ripetizione, stavolta del 2013).
Gli anni della marmotta...

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