domenica 28 dicembre 2014

Senza assessore al bilancio

Ho letto i vari articoli di stampa e sul web sulle nuove dimissioni di Bordonaro, dopo quelle dell'estate dello scorso anno.

L'idea che mi sono fatto è la seguente.

  1. Non ho capito bene le motivazioni. L'impressione leggendo gli articoli è che in due parole sia "me ne vado perché non si fa come dico io", ma sicuramente c'è qualcosa di ben più consistente.

  2. Certamente adesso alcune lungaggini su cui mi ero interrogato (per esempio sul PGT) e che avevo attribuito a tempi fisiologici assumono un altro aspetto, e me ne faccio un'idea diversa.

  3. E' un fatto che la coesione non sembra il punto forte di questa amministrazione: dal primo mandato a Sarnico si sono persi Poli, Pigoli, Ondei e Bordonaro, senza contare le deleghe tolte e restituite in pochi giorni a marzo 2013 e le dissociazioni in Consiglio sul piano della raccolta rifiuti.

  4. Mi stupisce sempre come gli avvenimenti di giunta capitino come fulmini a ciel sereno. Forse, col senno di poi, l'assenza di un articolo di Bordonaro sul bollettino comunale natalizio poteva essere una spia, ma siamo sempre all'interpretazione dei fondi di caffè... possibile che non ci fossero avvisaglie? Possibile che in Consiglio non si senta (quasi) mai dire "io questa cosa l'avrei fatta in un altro modo, ma soppesati i punti positivi e negativi voterò a favore/contro", oppure "a me sembra che abbiamo lavorato bene, ma questo particolare sarebbe da cambiare così o cosà"? Secondo me questo atteggiamento dovrebbe essere la norma, non l'eccezione di una amministrazione sana, plurale, in dialettica, in cui tutti contribuiscono. Però io non sono "dentro" la politica, quindi sicuramente non capisco qualche dinamica.

  5. Forse una reazione tipo "non ho commenti da fare", o "mi riservo di commentare dopo aver approfondito", sarebbe suonata meglio di "non ho visto le dimissioni". Ma io continuo a non essere "dentro" la politica, ed evidentemente certe finezze dialettiche non le comprendo appieno.

  6. La cosa che più mi preoccupa è che la giunta perde un elemento che certamente ha un "suo" carattere, ma che altrettanto certamente ha una grande esperienza di redazione di bilanci. E redigere il bilancio di un Comune come Ospitaletto non è per nulla semplice. Abbiamo avuto l'esempio con la seconda tornata di Prandelli, quando - una volta passata la mano Solazzi - la coppia Masperi-Chiari, certamente inesperte nel campo specifico, ha firmato quei bilanci che poi sono stati denunciati dall'allora opposizione. Il ruolo di assessore al bilancio è un ruolo molto delicato, e secondo me ci vuole competenza ed esperienza. Vedremo a chi toccherà ora l'incombenza.

domenica 21 dicembre 2014

Le accuse poco circostanziate

Ho letto dai miei il volantino della Lega Nord arrivato in molte case (ma non nella mia) in questi giorni.

Una delle cose che mi dà più fastidio è la gestione scorretta della cosa pubblica, secondo criteri di appartenenza o vicinanza. Se quindi quello che c'è riportato nel volantino è vero (osservazioni al PGT accolte fuori tempo massimo, deroghe accordate a singoli con modalità contrarie ai criteri che valgono per tutti gli altri) la cosa mi disturba moltissimo.

Però se ci sono situazioni del genere bisogna avere il coraggio di fare i nomi (le osservazioni fuori tempo massimo di chi sono? La deroga "ad personam" va a favore di chi?) e di procedere oltre il volantino.
Quando a suo tempo Sarnico ebbe da dire sulle pratiche di Prandelli andò dalla Corte dei Conti a far certificare le sue accuse.
Allo stesso modo, se ci sono gestioni scorrette delle pratiche amministrative credo che ci saranno delle autorità preposte a cui chiedere ragione di ciò, e credo che l'opposizione farebbe bene ad adire a queste. Altrimenti sono parole al vento.

Quanto alle dimissioni di Bordonaro, non  ne so ancora nulla, aspetto di saperne di più e poi commenterò.

giovedì 18 dicembre 2014

Sulla sentenza sul caso Poggi

Io resto abbastanza basito dalla giustizia italiana, quando ci offre questi "spettacoli".
Giravolte di sentenze, avanti e indietro nei gradi di giudizio. Ora si dice che "giustizia è fatta". Ma come possiamo essere certi della giustizia, dopo un cammino così travagliato?
Comunque mi limiterò a quattro pensieri.

Primo. Secondo me tutti questi processi puramente indiziari, con l'aggravante dell'esposizione mediatica che richiede di trovare assolutamente il (o un) colpevole, dovrebbero finire con l'assoluzione. Sono sempre più dell'idea che senza la "pistola fumante", la prova schiacciante, anche un presunto colpevole non debba andare in galera.

Secondo. I giudici del primo processo e dell'appello, o gli inquirenti e i poliziotti se sono state trascurate prove importanti, non dovrebbero essere puniti dopo che la Cassazione e altri giudici ribaltano in questo modo una sentenza?

Terzo. Man mano che passa il tempo sono sempre più favorevole all'inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Mi frena il fatto che, in questo caso, avremmo un'impennata di condanne in primo grado.

Quarto. In ogni caso spero di non dover avere a che fare con la giustizia, nemmeno mio malgrado. In particolare spero di non dovermi trovare ad essere senza un alibi di ferro per un delitto contro qualcuno che conosco e per cui non si trova un colpevole.

sabato 13 dicembre 2014

Ospitaletto e le slot machine: come funziona?

Oggi è arrivato il numero natalizio del notiziario comunale, e mi ha ricordato che c'era una cosa che volevo dire a proposito del vecchio :-) e che mi ero scordato di scrivere.  A pag. 22 si leggeva che:
le sale con apparecchiature da gioco con vincite in denaro sono state recepite nel PGT come destinazioni non ammissibili entro 500 m dai luoghi sensibili individuati e deliberati su apposita planimetria.

Non sono riuscito a trovare la planimetria di riferimento in mezzo agli 89 documenti del PGT, così come non ho trovato una definizione precisa di "luoghi sensibili", che immagino essere le scuole, l'oratorio, forse anche gli asili e le chiese.
Però, per un paese come Ospitaletto in cui il centro abitato ha un raggio di un chilometro e mezzo, escludere un raggio di 500 metri dai luoghi sensibili non è assolutamente poco, anzi incide su molte attività già esistenti.
Per esempio, la sala slot di via Martiri della Libertà dista sicuramente meno di 500m in linea d'aria dalle scuole di via Zanardelli, così come i bar della piazza sono a poca distanza dall'oratorio.

Mi sorgono quindi un paio di domande:

  • questa misura è limitativa delle sole sale da gioco, o vale anche per le singole macchinette poste in bar e tabaccherie?

  • la misura vale per le nuove attività, o anche per quelle già esistenti?


Al di là del merito della proposta - che ha indubbi elementi positivi e di prevenzione - a seconda della risposta a queste due domande questo intervento potrebbe avere un impatto non indifferente su numerose attività commerciali del nostro paese.

Se la misura vale solo per le nuove attività, si introduce una evidente disparità di trattamento.
Se invece vale per anche per le attività già esistenti, bisogna vedere quali sono le attività coinvolte. Se sono solo gli ambienti espressamente dedicati (sale slot) l'impatto è piccolo, e si tratterebbe di una misura essenzialmente simbolica (non certo negativa, comunque!). Se invece si parla di tutti i bar e le tabaccherie, l'impatto è molto esteso, e i commercianti non saranno contenti.
Inoltre non ho capito se le slot sono soggette a una licenza che scade. In questo caso, chi le ha installate potrà continuare ad averle o il rinnovo della licenza ricadrà sotto questo regolamento restrittivo?

lunedì 8 dicembre 2014

Il paradosso di Fermi

Sempre per la serie "consigli di lettura", questo è uno dei migliori articoli di divulgazione scientifica che ho mai letto.

Parla del Paradosso di Fermi, di alieni, di spazio-tempo. Insomma, dell'eterna domanda: siamo soli nell'Universo?

Buona lettura :-)

 

mercoledì 3 dicembre 2014

Se questo è un femminismo

Mi è capitato sott'occhio questo post.

Io sono abbastanza scioccato che ci sia gente che la pensa in questo modo.

O meglio: non so come reagire.

Mi sento un ebete: non riesco a capire se dice sul serio o se esagera solo per provocare.

Quindi ho paura di essere un ebete nel rispondere sul fatto di Medea e di Euripide. Euripide che sceglierebbe che sia Medea, e non i Corinzi, a uccidere i propri figli per assecondare una mentalità patriarcale (leggi: maschilista).
Il rasoio di Occam gli fa un baffo, alla Siviero! Una giustificazione lampante, certa e chiara come il sole! Non sarà per caso che Euripide sta scrivendo una tragedia, e sceglie la versione della tradizione più tragica, caratterizzando un personaggio memorabile e archetipico nella sua sete di vendetta?
La capacità di creare archetipi delle passioni umane più forti, e anche contrastate è caratteristica mirabile della tragedia greca, tra l'altro, basti pensare a Edipo o Antigone o Ifigenia.

Poi dare del maschilista a Euripide... E' lo stesso autore delle Troiane, tragedia che tratteggia la dignità delle donne in modo tale da essere scelta proprio qualche giorno fa per celebrare la Giornata contro la violenza sulle donne.

Basta, già troppe parole sprecate.