domenica 31 maggio 2015

Sul Giro d'Italia

Che bel Giro! Veramente spettacolare, colpi di scena fino all'ultimo.

Contador di un altro pianeta, nonostante la mezza crisi di ieri. Non avrebbe mai potuto perdere questo Giro, anche con un Landa lasciato andare.

Aru fino a una settimana fa mi sembrava uno troppo pompato dalla Rai, poi ha dimostrato una gran testa nel tenere le crisi e poi addirittura andare a vincere.

Su un altro livello, simile è stata la parabola di Uran. Gran bella reazione, che differenza con Richie Porte!

Ma il migliore è Hesjedal. Che corridore! Che modo di corsa! Mai domo, proprio. Ha legittimato tra lo scorso anno e quest'anno il Giro vinto tre anni fa. E' di gente come lui e Rolland che c'è bisogno sulle strade del ciclismo.

Peccato per tutti i velocisti che hanno snobbato la Corsa Rosa, ma probabilmente la loro assenza ha favorito le varie sorprese, pur abbasando il livello tecnico.

Esemplare invece Gilbert, che invece di venire per onor di firma ha onorato la corsa inventandosi anche un numero a Verbania dopo una prima settimana deludente.

martedì 26 maggio 2015

Pentecoste

Sabato sera siamo stati alla veglia di Pentecoste con il Vescovo presso la Pieve di Gussago.

Il Vescovo ha parlato di molte cose, nel suo intervento, ma in particolare ha parlato dei martiri, attualizzando il loro significato all'oggi. Nulla di nuovo: non a tutti è richiesto il martirio del sangue. Però poi ha usato un'espressione che mi è nuova, in questa accezione: il "prezzo dell'amore".

Sembra quasi un ossimoro. Però il vescovo ha spiegato quest'espressione con una frase: "quando si ama, poco o tanto che sia, si paga sempre un prezzo". Penso che chi ama o ha amato almeno un po' ha ben presente che è vero. Per noi cristiani può essere il prezzo della coerenza, quello dell'essere minoranza.

giovedì 21 maggio 2015

L'inutile riforma della scuola

La mia opinione sulla riforma della scuola - questa e tutte le altre, passate e future - è molto semplice.

Ciascuno di noi ha esperienza di scuola, e ciascuno sa che nel suo percorso tra i banchi ha incontrato insegnati validissimi e insegnanti incapaci.

La riforma permette di buttare fuori a calci nel sedere gli insegnanti incapaci? No. Quindi è inutile.

Il resto è contorno. Possiamo parlarne, discutere, valutare, dividerci, ma si tratta sempre di cose marginali rispetto al problema vero, ovvero licenziare gli incapaci.

domenica 17 maggio 2015

Sulle elezioni in Campania

Leggo di tutte le polemiche riguardanti De Luca, la candidatura e le liste.

Trovo surreale la situazione. Trovo assurdo candidarsi in quelle condizioni, trovo sintomatico di un brutto modo di fare politica il fatto che si cerchi il sostegno di chiunque e purchessia, trovo una grande macchia che il "nuovo" PD renziano stia permettendo tutto ciò.

Trovo abbastanza patetico l'appello di Renzi e De Luca a non votare gli esponenti impresentabili (ma faciteme o'piacere!).

Detto ciò, non ha tutti i torti nemmeno Cantone: gli elettori devono fare il loro dovere, anche se i partiti non l'hanno fatto.
La scelta del personale politico che rappresenta le istituzioni è fondamentale e dunque il tema vero per combattere la corruzione è la capacità della stessa politica di selezionare la classe dirigente, perché c’è un ambito dove le norme non possono arrivare. La politica deve fare le scelte e anche la società civile deve saper scegliere perché se le elezioni premiano certi personaggi che prima del voto erano considerati impresentabili, c’è un evidente corto circuito. Per contrastare certi fenomeni, dunque, il controllo più importante è il controllo democratico, a monte da parte di partiti e a valle da parte di cittadini.

Mi sembra un bel banco di prova per la maturità civile dell'elettorato campano, perché è inutile che ci si lamenti dei partiti e qualcuno denunci e poi questa gente prenda migliaia di voti. Si parrà la nobilitate delle preferenze come strumento di scelta, dopo le prove non troppo incoraggianti di Renzo Bossi e Fiorito.

Se poi certi personaggi saranno eletti ugualmente, ci verrà il sospetto su quanti pacchetti di voti sono controllati da "qualcuno".

martedì 12 maggio 2015

Vedi Napoli e poi ruspi

Sono di ritorno da una decina di giorni con mia moglie a Napoli e dintorni. Alcune impressioni.

Napoli non fa nulla per smentire gli stereotipi che la accompagnano. Ci sono quelli con i tavolini che fanno il gioco delle tre carte per strada, gli scugnizzi che giocano a pallone, i palazzi anni '50 a 5-6 piani col cortile quadrato interno e l'appartamento del portiere nell'androne, i fili stesi tra un palazzo e l'altro, le donne che calano il cestino dal balcone, i motorini in due senza casco sui marciapiedi di fronte ai vigili, i parcheggi in doppia e tripla fila, le macchine che passano col rosso, gli scooter contromano, quelli che ti vendono il cornetto e ti scacciano il malocchio con la tiritera in napoletano, quelli che vanno in giro con la maglia del Napoli, i banchetti che vendono sfogliatelle e pizza fritta, lo sporco per terra e fuori dai cassonetti (anche se quasi nessuna "montagna").

Andando a Caserta, Acerra, Sorrento e Salerno, invece, queste cose non si vedono. Sembra che sia proprio la città a fare un mondo a sè stante.

Le ferrovie regionali gestite dalle FS sono spettacolari: sempre puntuali, treni belli  puliti, contollori frequenti. Una sorpresa, farei volentieri cambio con Trenord. Sulle ferrovie locali di Napoli (metro 2, circumvesuviana, nolana, circumflegrea, cumana), invece, stendiamo un velo pietoso.

Il personale degli uffici informazioni turistiche (specialmente quello di Napoli Centrale, ma anche altri) è preparato e gentile, si fa in quattro per essere utile.

In dioci giorni mi è stato sempre fatto lo scontrino, tranne per due caffè. Bella sorpresa anche qui.

La città di Napoli non ci è piaciuta moltissimo, anche perché lo stile barocco non è proprio nelle nostre corde. Certo i musei contengono dei capolavori unici. In compenso il resto della regione (reggia di Caserta, Casertavecchia, Positano, Pompei, Paestum) è un gioiello.

E veniamo alla ruspa del titolo. Vedendo alcune zone, alcuni scorci del capoluogo non ho potuto fare a meno di pensare alla frase di Salvini sui campi rom: "15 giorni di preavviso, e poi la ruspa. Sono indecenti." Ecco, lo stesso criterio dovrebbe essere applicato anche per una parte di Napoli. Non si capisce come si possa considerare degna di una Paese civile la situazione di alcuni vicoli, palazzi, isolati.

Naturalmente si tratta solo di una provocazione, perché né per i Rom, né per gli abitanti dei quartieri "bassi" di Napoli abbiamo le risorse per offrire soluzioni abitative alternative. Mi veniva in mente solo un parallelismo per quanto riguarda il metro di giudizio. A meno che non vogliamo credere che Salvini parlasse dei campi rom non tanto per le condizioni di vita, ma perché i loro abitanti sono Rom. Lungi da me pensare a un ragionamento così razzista!

Però potrebbe essere utile usare la ruspa per la Circumvesuviana. Treni fatiscenti vecchi di 40 anni, con i vetri rotti, senza sedili, con stazioni altrettanto fatiscenti, sporche, imbrattate, senza nemmeno i cartelli che segnalano la destinazione. In quel caso non lasceremmo per strada nessuno, semmai potremmo far passare qualche bus in più, ma la mancanza di un treno in queste condizioni non è grave come la mancanza della abitazione. Semplicemente non mi pare che ci siano le condizioni di decenza minime per un Paese che non appartenga al terzo mondo.

O almeno non la si consigli ai turisti. La Circumvesuviana è la ferrovia che porta a Ercolano e Pompei. La ragazza dell'info point ci aveva avvisati che prenderla "è già un'esperienza archeologica", ma non possiamo presentare un biglietto da visita simile a degli stranieri. Se qualche napoletano proprio ci tiene ed è disposto a sopportare il disagio, sapendo a cosa va incontro, faccia pure, ma non possiamo offrire un "servizio" simile a dei turisti. Ho visto facce choccate e schifate. Che figura ci facciamo, come Napoli o come Italia? Tanto più che a Pompei fermano anche i treni FS. E' vero che arrivano 600 metri più lontano dall'ingresso dell'area archeologica, ma è sempre una cosa più che fattibile.

A chiosa finale, mi dichiaro d'accordo con questo articolo. Napoli è pittoresca, ma non ci vivrei.