martedì 31 maggio 2011

Inviti alla lettura

Due bei pezzi sul blog di Luigi Accattoli.
Leggo questo, ed effettivamente è un segno di speranza. Anche a Ospitaletto ci sarebbe stato da giocare a ciapanò per la carica di sindaco, viste le condizioni oggettive, invece avevamo quattro candidati. L’allora sindaco Prandelli lo spiegava bene nella lettera che accompagnava il programma della Giudici, in cui parlava dell’impagabile esperienza di primo cittadino.
Nei commenti al post si fa notare che qualcuno non si rende disponibile per il bene comune quanto per il bene proprio. E’ vero, ma qualcuno che invece lo fa gratuitamente c’è, e bisogna imparare a cercare il bello. Lo stesso Accattoli comunque non si nasconde e mette l’ambizione tra le motivazioni alle candidature, inoltre fa esempi ben più critici che fare il sindaco (i prefetti o i magistrati).
Ma bello è anche quest'altro brano, con la sua testimonianza. Qualche mese di servizio civile farebbe crescere molte persone.

giovedì 26 maggio 2011

A freddo

E' passato qualche tempo dalle elezioni, per cui posso provare qualche riflessione sulla base dei numeri.

1) Credo che siano ingenerose le critiche di Prandelli: la Giudici ha evidentemente perso per la presenza delle liste di disturbo.

2) La prestazione personale della Giudici è stata buona. Lo si deduce anche dal fatto che le preferenze alla sua lista sono state meno di quelle di Sarnico: 1781 contro 1856. Di per sè non molte meno, ma se escludiamo Mena e Abrami, che da soli fanno 595 preferenze (un terzo del totale!) abbiamo che il resto della lista della Giudici ha portato a casa ben poche preferenze, mentre la lista di Sarnico ha più preferenze totali - come ovvio per chi vince - ma soprattutto più distribuite. Se per esempio prendiamo i cinque meno preferenziati tra le due liste Sarnico porta a casa 225 voti, quella della Giudici solo 196. Oppure: se avesse vonto la Giudici si sarebbe entrati in Consiglio con 57 voti (primo escluso a 51), mentre Emiliano Bona ne ha dovuti prendere ben 75 per superare Bignotti (primo escluso a 71). Ciò vuol dire che la sua lista era meglio costruita, con più "portatori d'acqua", mentre la lista di centrodestra era più debole, portava meno visibilità.
Il raffronto con le elezioni precedenti è eloquente: Sarnico ha un +91 come preferenze, la Giudici un -203, a fronte di soli 82 voti persi rispetto a Prandelli nel totale al candidato sindaco. A livello di voti preferenziati rispetto ai voti totali, il centrosinistra passa dal 57.8% al 56.1% (-1.7%), segno che la lista - come avevo scritto - era complessivamente peggiore della scorsa tornata (che però aveva 20 candidati); il centrodestra crolla dal 60.7% al 55.9% (-4.8%).

3) Forza Nuova ha avuto molti voti e poche preferenze: solo 1/4 dei loro voti sono preferenziati. Quindi non è vero ciò che pensavo, che fossero voti di conoscenza giovanile: sono voti politici, di disagio. A Ospitaletto c'è qualche problema molto percepito.

4) Trovo ingenerose le valutazioni che si leggono su Pasini e Floris, il cui risultato mi ha sorpreso per le molte preferenze. Pasini è stato il primo degli esclusi, con 124 voti: non me lo aspettavo proprio, pensavo che si fosse rovinato la piazza con l'ingresso in lista con la Lega. Evidentemente ha un gran pacchetto di voti "personali", e a Ospitaletto c'è comunque molta gente che vota per conoscenza. Floris ha sostanzialmente confermato il risultato delle scorse elezioni (75 voti oggi contro 86 quando però si presentava col simbolo). Questo prova che l'UDC di Ospitaletto non era granitica nel passaggio a sinistra.

5) Capitolo assessori: da accordi pre-elettorali due dovranno essere del PD, due delle altre forze, uno a scelta di Sarnico. Evidentemente si sta già cominciando a litigare, visto che stasera doveva esserci il primo Consiglio e invece nulla di fatto. Sarnico apre come aveva chiuso Prandelli... Su Ospitaletto.org appare una mail a firma Marco Colombo che "spinge" Ondei e Poli, vantando le tante preferenze raccolte dai due. Per Ondei è vero senz'altro, anche se qualsiasi coppia di consiglieri eletti può vantare di essere stata determinante, visto che comunque per ogni coppia si scelga si superano le 120 preferenze... Invece le preferenze di Poli, pur non poche (108), sono andate calando rispetto all'elezione scorsa (164), perciò la sua posizione è meno difendibile. Tra gli "altri" non PD c'è Pigoli, per esempio, in corsa per un assessorato, con ben 162 preferenze. Certo, a Poli era stato mezzo promesso l'assessorato per portarlo in lista, già nel suo circolo ci si lamenta del "pretasì" che si comporta "come gli altri di prima".

6) Prossimo sindaco, fra cinque anni: Abrami, in carrozza. Per vari motivi: il Pdl ha perso la sua occasione, la Lega avrà senza dubbio la scelta del candidato, venire da cinque anni di opposizione è più facile, Sarnico dovrà fare le nozze coi fichi secchi e anche se sarà bravissimo difficilmente avrà agio di fare qualcosa di visibile e popolare, infine Ospitaletto, al di là delle liste di disturbo, resta un paese a maggioranza di centrodestra.

7) Manenti ha affisso qua e là dei volantini di ringraziamento, non li ho ancora letti ma mi rimane la curiosità di capire cosa sia successo... non si è candidato perché il posto di assessore al commercio era stato promesso a Mena?

8) Ecatombe di donne nella lista di centrosinistra, con quattro escluse su cinque posti e solo due non elette. Giorgia Boragini come "consolazione" avrà la presidenza della Biblioteca?

9) C'è stato un grande aumento di voti non validi: 62 bianche e 117 nulle contro le 39 bianche e 85 nulle del 2006. E' vero che sono cresciuti i votanti, ma si passa in percentuale da uno 0.55%+1.21% (bianche-nulle) a uno 0.85%+1.60%. C'è molta gente delusa dalla politica.

10) Per finire, un "gioco": il confronto tra i voti vecchi e nuovi di chi si ripresentava. Tra i vincitori: Bordonaro +12, Burato +48, Danesi +25, Ondei +120 (potenza del simbolo!), Poli -56 (l'unico a calare), Reboldi +34. Tra i vinti: Abrami +188, Bertoli +42, Chiappa +60, Chiari -15, Floris -11, Masperi +5, Mena +105 (una macchina da preferenze), Scarpellini -38, Vanin +13.

lunedì 16 maggio 2011

A caldo

A caldo: confermate le previsioni, Sarnico sindaco. Mi aspettavo un centinaio di voti di scarto in più, attorno ai 200-250 (vedi sotto), invece sono stati 120.
Mi aspettavo molto di più da Incontro e molto di meno (la metà) da FN.
Forza Nuova: 46 voti l'anno passato, 58 nel 2009, 268 ora: un successo incredibile. A Ospitaletto c'è qualche problema. Chapeau ai tre ragazzi di Ospitaletto, che evidentemente hanno mobilitato un sacco di voti (vedremo quanti di questi 268 voti saranno preferenziati).
La Giudici ha fatto un risultato tutto sommato accettabile, secondo me. Con la Lega che ha fatto poca campagna, FN che ha tolto voti a lei (i temi dell'immigrazione sono tradizionale appannaggio leghista) e Incontro che alla fine ha portato a casa solo i voti "suoi", in uscita da FI, è andata vicino a quella che sarebbe stata un'impresa.
Sono curioso di vedere gli assessori... non mi pare che ci siano competenze specifiche al Bilancio. E all'Urbanistica ci sarà un costruttore o un ambientalista?
Comunque buon lavoro!

p.s. mi chiedono perché mi aspettassi più scarto. Semplice, calcolando le elezioni precedenti. Contiamo come base di partenza le elezioni comunali scorse, visto che lo schema delle liste maggiori è lo stesso: avevamo il centro-destra al 47.3% e il centro-sinistra al 44.1%. L'UDC (media 2008-2010) valeva il 4.7%, FN (sempre media 2008-2010) valeva lo 0.7%. Incontro di sole preferenze personali nel 2006 valeva il 3% degli elettori: qualcosa avrà perso separandosi, ma qualcosa avrà guadagnato con la lista, quindi lo quotavo stando molto stretto al 3%. Floris però è rimasto con la Giudici, quindi i suoi voti (l'1.2% nel 2006) non si spostano con l'UDC.
Con queste semplificazioni brutali si ottiene:
Giudici 47.3% - 4.7% UDC - 3% Incontro - 0.7% FN + 1.2% Floris =40.2%
Sarnico 44.1% + 4.7% UDC - 1.2% Floris = 47.6%
Sui votanti dell'altra volta questo 7.4% di differenza fanno 507 voti.
La Giudici però ha arruolato anche Pasini, che aveva 595 voti di lista. Quante preferenze avrebbe potuto portare? Sicuramente non 500, a stare larghi 200-250, in linea con i più preferenziati delle elezioni scorse, da qui la mia aspettativa di uno scarto tra i 250 e i 300 voti.

giovedì 12 maggio 2011

Due parole su candidati e liste

Sui candidati, sulle loro campagna elettorale e sulle liste per le elezioni qualche idea sparsa.
Rigorosamente in ordine alfabetico:

Angiola Giudici
Il candidato. In tempi non sospetti avevo detto che la scelta, da parte del centro destra, di lei al posto di Abrami era la scelta giusta. La Giudici ha infatti dalla sua la popolarità in paese, la stima di molti anche non del suo schieramento, il fatto di esserci sempre stata ed averci messo la faccia in un assessorato che porta contatti.
Oggi non sono più così sicuro: questi pro restano, si sapeva che era impacciata in pubblico, ma non pensavo così tanto. Questo fa sorgere dubbi sull'adeguatezza della sua figura: non so se manderei il sindaco Giudici a trattare con A2A, per esempio. D'altra parte è vero che si può imparare, e che si lavora in squadra, ma i dubbi restano profondi.
La campagna. Come ho già detto, una campagna breve, concentrata e senza colpi. Presentazione tardi, meno volantini degli altri, niente incontri pubblici... A meno di non contare le asfaltature come campagna elettorale...
La squadra. Un'onesta squadra di partito per una lista che si presenta coi simboli, che sono il valore aggiunto. Certo molto eterogenea, da La Destra a Pasini (per un pugno di voti...) e Floris. Manca la persona che attira l'attenzione e i voti.

Giulio Incontro
Il candidato. Personalmente, mai nessun problema con lui (forse un po' appiccicoso...), da chi ci ha già avuto a che fare me non ne parlano sempre bene, quindi ho notizie contraddittorie. Di fatto ha litigato con il suo vecchio partito, e questo forse influisce. Ha cinque anni di esperienza in Consiglio, ma non so quanto sia ferrato su molti temi per fare il sindaco. Comunque se la caverebbe con la parlantina sciolta...
La campagna. Buona, molto presente in giro per il paese, è partito per primo e non si è risparmiato, nè lui nè la lista. Il sito Internet è il migliore. Certo partiva da outsider, ma non credo abbia fatto brutta figura, anzi.
La squadra. Un asso nella manica (Matteo Faini), il nome che porta voti, e non solo perché è conosciuto ma anche perché è in gamba. Per il resto, veramente non conosco nessuno, e questo è un punto a sfavore enorme, così come il fatto - collegato alla poca "fama" - di non avere quasi nativi di Ospitaletto ma tutti immigrati.
Dove arriverà? Secondo me prenderà più voti di Pasini 5 anni fa, visto che la campagna l'ha fatta più di Pasini.

Enrico Salvinelli
Il candidato. Di Lumezzane, sconosciuto a Ospitaletto. Per Forza Nuova è evidentemente una candidatura "di bandiera": si punta sul simbolo e sul voto di protesta contro destra e sinistra. Io ero perplesso persino con Abrami che aveva abitato fuori paese, figuriamoci con Salvinelli...
La campagna. Ai minimi termini, ma non nulla. Gazebo, volantini, tutto meritevole di encomio per i ragazzi di Ospitaletto che ci si sono buttati. Sorvoliamo sulla fiaccolata...
La squadra. Tre ragazzi di Ospitaletto, veramente ammirevoli nel loro impegno, di esempio per questo a molti altri. Il resto sono nomi atti a riempire la lista.
Quanti voti? Erano una sessantina alle Europee, con le conoscenze dei ragazzi secondo me possono avvicinare i 100, mi stupirei di un risultato migliore.

Giovanni Battista Sarnico
Il candidato. Credo che sia il più preparato, dopo 10 anni di Consiglio. Difficilmente sbaglia su questioni tecniche, ed ha una formazione personale adeguata. Nel contempo, non apprezzo il suo modo di fare politica, che non guarda in faccia nessuno ed è ai limiti della correttezza (tralasciando un paio di fatti che mi sono capitati personalmente, cito il camion-vela usato per la campagna elettorale, che credo sia illegale). Non mi è piaciuta, l'ho già scritto, la sua opposizione, ma credo sia più adatto a fare il sindaco che non a stare all'opposizione.
La campagna. Energica, attiva, a volte confusionaria (qualche disguido con date concomitanti e sui luoghi degli incontri) ma volitiva, facilitata dal fatto che fare opposizione è più facile. Almeno al pari di quella di Incontro.
La squadra. Eterogenea (da Pigoli a Poli), probabilmente la squadra migliore delle quattro ma secondo me peggiore di cinque anni fa. L'assenza di un candidato comunista (la sinistra ha espresso Pigoli) è un vantaggio. Giovani in gamba o conosciuti ma meno giovani di altre liste, segno di fatica a reclutarli o di scelta più oculata? Qualche dubbio sulla presenza di Antonini e Pigoli, non tanto per la lista ma per il Comitato Salute e Ambiente: che fine farà?

Il risultato secondo me si giocherà tra i simboli della Giudici e i voti portati dalla lista di Sarnico, che è molto più conosciuta e nota in paese. I due candidati come notorietà e apprezzamento in paese, al di là della mia personale opinione, si equivalgono come "peso" elettorale, quindi influiranno i fattori appena citati.
Alla fine, la mia previsione è Sarnico sindaco, e probabilmente è la scelta migliore. Un po' di ricambio non mi dispiace, sono anche curioso di vederli all'opera con una situazione di risorse obiettivamente difficile.

martedì 10 maggio 2011

Due parole sui confronti tra i candidati

La scorsa settimana si sono tenuti i due incontri, tanto sospirati per noi organizzatori, che hanno messo a confronto i programmi delle varie liste presso il teatro dell'Oratorio. Qualche riflessione su ambedue.

Giovedì si è tenuto l'incontro tra i giovani candidati, a cui ho fatto da moderatore. Serata tranquilla, pure troppo (a parte un piccolo battibecco tra Matteo Totò di FN e il pubblico). Ho cercato di dare un po' di verve e di spezzare la monotonia, ma è andata così. E comunque è andata ancora bene rispetto alla caciara della sera successiva...
I giovani candidati si sono limitati a quello che gli era stato chiesto: parlare dei programmi, senza riferirsi al passato e senza scadere in polemica tra di loro.
Forse - a sentire la mia fidanzata, osservatrice neutrale di fuori paese - l'impressione migliore (come oratore, senza entrare nei programmi che si assomigliano) l'ha destata Fulvio Frescoso.
Peccato - come ho detto durante la serata - che non siano uscite le idee dei giovani presenti, ma quelle delle liste, che avevano soppesato col bilancino le domande fornite in precedenza.
Comunque l'incontro è andato bene: si sono toccati tutti gli argomenti, anche quelli spinosi (immigrazione), il clima era positivo e mai polemico.

Il contrario della sera dopo, con i candidati sindaci.
Mettiamo alcuni punti fermi:



  1. non era un dibattito aperto, ma un confronto tra i programmi, come scritto chiaramente sul volantino. I candidati non dovevano rispondersi tra loro, ma solo rispondere alla domanda del moderatore Angelo Onger. Non per nulla non si è mai usata da parte degli organizzatori la parola "dibattito".


  2. si era chiesto a più riprese (soprattutto nella riunione di preparazione con i candidati sindaci tutti presenti) di non riferirsi al passato ma di concentrarsi solo sul futuro, come voleva anche il titolo Un futuro in comune. Niente "io ho fatto questo, tu non hai fatto quello" e cose simili.


Queste regole erano anche state dette a più riprese in pubblico, al dibattito del giovedì e dopo la S. Messa del I maggio, per esempio.

Peccato che i candidati abbiano fatto orecchie da mercante - chi più chi meno - riguardo a questi punti, che i loro giovani colleghi di lista avevano rispettato così bene. Il moderatore ha poi completato la frittata, ritenendo di non intervenire a far rispettare il regolamento. In questo Onger ha agito in completa autonomia, visto che come organizzatori si era insistito parecchio anche con lui sui due punti sopra.

Comunque, è andata com'è andata e i candidati sono andati in libera uscita con la loro diversa oratoria.
Angiola Giudici ha sempre letto, non destando una grande impressione. D'altra parte è vero che è certamente quella che si è attenuta di più al programma. Anche lei, a dire il vero, in alcune risposte ha infilato dei "la scorsa amministrazione ha fatto..." che non dovevano esserci, ma la trasgressione è stata meno visibile che per gli altri. Non era tenuta a rispondere alle provocazioni di Sarnico, ma forse due parole al moderatore per richiamare all'ordine e al regolamento che conosceva benissimo poteva spenderle. Su di lei c'è poco altro da dire.
Giulio Incontro è senz'altro il più affabulatore dei tre. E' partito bene, poi si è andato un po' allargando e divagando. Alla seconda risposta ha fatto notare che il "metodo" non era esattamente quello che si aspettava, ma si è ben adattato e nella seconda metà anche lui si è lasciato andare a divagazioni rispetto al programma. Alla fine però la sensazione è che i racconti sulla sua famiglia, sul Pdl e su Napoleone abbiano catturato l'attenzione più delle idee. La citazione di Matteo Faini come futuro assessore alla Cultura è un'astuta captatio benevolentiae in ambiente oratoriano. E' riuscito nella non facile impresa di farsi riprendere due volte da un moderatore non certo attivissimo su questo fronte...
Gianbattista Sarnico è stato fin dalla prima risposta il più "battitore libero". Aveva preparato delle risposte molto ficcanti sull'amministrazione precedente, nonostante gli inviti a pensare al futuro. Alla fine qualche idea ce l'ha comunque messa (quella che mi convince di più è il copiare dai comuni virtuosi del circondario), ma non trovo molto credibile che l'Amministrazione abbia fatto solo cose cattive in cinque anni. Continuo ad attendere un'opposizione che abbia l'onestà intellettuale di riconoscere qualche merito alla maggioranza: anche stavolta mi è andata buca. E' scaduto molto quando addirittura per due volte ha cercato di interpellare direttamente la Giudici, la seconda volta addirittura per chiederle conto di scelte dei suoi compagni di partito in Regione o a Roma (come dire che questi stanno ad ascoltare Angiola Giudici...): non era un dibattito!

p.s. queste sono considerazioni del tutto personali e non del Gruppo Interassociativo Parrocchiale che ha organizzato!

lunedì 9 maggio 2011

Due parole sulla tornata amministrativa passata


In vista delle elezioni, due parole sui cinque anni appena passati.

La maggioranza: giudizio sospeso.
Per quello che si è visto in questi cinque anni, sarebbe una sufficienza stiracchiata, un 6--: molta ordinaria amministrazione, il completamento di quanto iniziato nei cinque anni precedenti (cfr. scuole), nessuno scatto di originalità (il piano di diritto allo studio, per esempio, è stato fotocopiato negli anni).
Carente la politica culturale comunale, se non per le iniziative della Biblioteca.
Urbanisticamente mi sembra ci siano stati solo pochi ritocchi: le nuove zone sbloccate in realtà non mi sembra siano molte, più che altro sono zone che erano già in previsione o recuperi di zone già non agricole; le edificazioni sono soprattutto su zone urbanizzate in precedenza.
Manenti si è mosso molto con i commercianti, ma con poca visibilità in realizzazioni concrete, al di fuori del "giro".
Nota di merito per i progetti messi in campo da Silvia Chiari con l'Oratorio, anche se come Assessore al Bilancio l'inesperienza - e i pochi fondi... - non hanno permesso nulla più della gestione ordinaria.
Di fatto, comunque, l'Amministrazione ha fatto le nozze con i fichi secchi, mantenendo la promessa di non aumentare le tasse (pagata con l'uso della leva urbanistica per finanziare la spesa corrente).
La chiusura dell'Asl è stata appena compensata, in extremis, con i prelievi all'Italmark.
Negli anni si è fatto sentire il disimpegno di un Prandelli stufo e proiettato verso altri lidi.

Perché giudizio sospeso? Perché dipende dall'esito delle vicende Italgas e Bosco Stella, su cui l'amministrazione magari non ha colpe specifiche (forse), ma che come ogni amministrazione si addossa il peso della responsabilità. Queste questioni, che si risolveranno probabilmente entro poco tempo, possono far variare il voto dal 4 al 6 e mezzo. 

L'opposizione del PD: giudizio sdoppiato.
Secondo me il giudizio sull'opposizione va diviso in due parti: insufficiente per la parte in Consiglio Comunale, un bel 7 per le iniziative sul territorio, in mezzo alla gente.
Senz'altro la sconfitta elettorale è stata difficile da digerire, per come è arrivata (con la lista Pasini a disturbare), come dimostrò anche il velleitario tentativo di bloccare la vendita delle scuole con la motivazione che sia loro che Pasini erano contrari e assommavano più del 50% dell'elettorato. Con il maggioritario non va così, e bisogna saper perdere!
Invece a inizio legislatura arrivò la decisione di non partecipare alle Commissioni, protrattasi per lungo tempo, un clamoroso autogol, visto che con l'elezione diretta del Sindaco dal 1993 il Consiglio è svuotato di poteri e se si può portare a casa qualcosa non è certo lì - dove si vota - ma prima, quando le decisioni si preparano, in meno persone. Una volta presa questa decisione, poi, per non perdere la faccia e non ammettere l'errore si è perseverato per troppo tempo...
Anche in Consiglio l'opposizione è stata più urlata che altro. Nell'ultimo Consiglio che ho visto, per esempio, dopo una condivisibile mozione di solidarietà per la vicenda di Angelo Vassallo - che poteva creare un clima positivo - subito si è pensato di controbilanciare con una proposta francamente offensiva sull'Unità d'Italia, che attaccava a ogni piè sospinto la Lega. Una proposta francamente irricevibile, come a marcare per bene le differenze.
Anche la querelle con l'associazione "Il borgo di Lovernato" (cfr qui) in cui Reboldi si vanta di essere (cito) "CONTRARIO e ALTERNATIVO in maniera CATEGORICA all’amministrazione PRANDELLI" è lì a mostrare un'opposizione molto per partito preso, in cui a un esponente di una lista civica (non di un partito!) si rinfaccia di collaborare col Sindaco su un tema come l'ambiente. 


Proprio in quel thread però c'è traccia di quanto di buono ha fatto il PD, con assemblee pubbliche, raccolte di firme, le stesse primarie e elezioni locali, con cui il partito si è aperto alla cittadinanza. Una presenza e una visibilità che pagheranno ampi dividendi in queste elezioni, a cui Sarnico si presenta da grande favorito.


Proprio un incontro sull'ambiente, molto interessante, da loro organizzato tre anni fa sul tema delle sinergie tra comuni vicini, mi ha fatto pensare che in realtà sul territorio il PD abbia un po' sbagliato target: noi non siamo Franciacorta! Non abbiamo un territorio pregiato, il consumo di terra è relativo (la densità è alta perché abbiamo pochi campi, non perché siamo in un alveare: le villette nuove han praticamente tutte il giardino e parcheggi di fronte a casa). Il territorio è pieno ma non urbanisticamente degradato, e godiamo dell'"aria buona" dei paesi vicini, che se vogliamo tutelano la campagna anche per noi.
Ciò su cui bisogna puntare non è il territorio: sono i servizi. Il termine di paragone non può essere Passirano o Paderno, ma Roncadelle o Castelmella: paesi di hinterland, come è il nostro. 

Vabbè, ho divagato. Comunque il concetto è che Insieme per Ospitaletto batte la maggioranza tanto a poco, per quanto riguarda la presenza tra la cittadinanza.