domenica 18 febbraio 2024

Analisi del testo

 

Articolo di Bresciaoggi di ieri.
Facciamo un po' di analisi del testo.

Il direttore Asst Cajazzo scrive:

[...] Nel documento erano previste a carico di Asst, relativamente alla superficie occupata e non all'intero immobile, la manutenzione ordinaria e la possibilità di realizzare, per i locali occupati, eventuali opere di manutenzione straordinaria, da concordare con l'ente locale.

Io leggo che secondo l'Asst è:

  • manutenzione ordinaria: a carico di Asst;
  • manutenzione straordinaria: da discutere.

Il sindaco Trecani:

[La precedente giunta] si è presa in carico l'intero costo delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per circa 35mila euro per vent'anni, senza prevedere alcun rimborso a favore del Comune da parte di Asst.

Qui leggo che secondo il sindaco Trecani il protocollo Sarnico era:

  • manutenzione ordinaria: a carico del Comune;
  • manutenzione straordinaria: a carico del Comune.

Sempre Trecani:

[il nuovo contratto dice che] Le spese necessarie all'uso della Casa di comunità e quelle per l'ordinaria manutenzione sono a carico di Asst, mentre quelle straordinarie sono di competenza comunale.

Qui io leggo:

  • manutenzione ordinaria: a carico di Asst;
  • manutenzione straordinaria: a carico del Comune.

Quindi mi pare che ci siano scritte tre condizioni diverse.
Ciò nonostante, in cima all'articolo c'è scritto:

Il contratto di comodato d'uso [...] sottoscritto ad agosto "ricalca il contenuto del protocollo d'intesa sottoscritto ad aprile 2022 dall'esecutivo guidato dal sindaco Giovanni Battista Sarnico".

E mi chiedo: come è possibile che il protocollo sia lo stesso, se nell'articolo ci sono tre versioni differenti?

Mi pare una domanda che avrebbe dovuto porsi anche il giornalista. O qualcuno non la racconta giusta, o c'è qualche imprecisione o incompletezza nell'articolo. Sospetto che sia così e che la questione sia legata ai dettagli sulle varie parti dell'immobile a cui si fa riferimento, ma dall'articolo non si capisce assolutamente.

E in ogni caso, prendendo per buona l'ultima citazione, cioè che i contratti di Sarnico e Trecani siano identici, allora la domanda diventa: come è possibile che l'opposizione accusi la maggioranza di aver peggiorato il contratto e la maggioranza rivendichi al contrario di averlo migliorato?

 

venerdì 9 febbraio 2024

RIP Alfredo Castelli

Alfredo Castelli condivideva con Martin Mystère la curiosità, la logorrea, la tendenza alla divagazione. Lo diceva lui stesso. E, aggiungo io, il talento nell'affabulazione.

Vorrei avere la capacità di essere logorroico, di parlare di tutto, di affabulare nello scrivere un ricordo di un fumettista (e non solo) così geniale.

Ma non li ho. Non ho parole.

Sono solo molto, molto dispiaciuto. Molto, molto grato. E molto ammirato per il talento dimostrato da Alfredo Castelli nella sua opera.
"Tardi ti ho amato", e mi spiace di non aver conosciuto prima Martin Mystère. Sarebbe stato diverso conoscerlo nel tempo dell'adolescenza, quando si formano le passioni e le si vivono in modo più intenso. Ma per fortuna il BVZM resta. Restano gli arretrati, gli sterminati archivi, ed è ben vivo il personaggio. Spero che Carlo Recagno ci metta una grossa mano, mi fido del suo operato ed ha uno stile che mi piace.

martedì 6 febbraio 2024

Povero Oscar

Ho terminato di vedere, su RaiPlay, Scugnizzi per sempre.

Non so se è una questione di nostalgia, probabilmente sì per la mia età e l'atmosfera generale, ma anche no perché gli eventi descritti risalgono a un'epoca di cui non ho moltissima memoria, poiché ero troppo giovane per seguire con competenza le vicende sportive.

Mi è piaciuto molto. Leggo che anche le recensioni di esperti sono positive, mi fa piacere.
La vicenda di Oscar è struggente. Come si fa a non simpatizzare per lui? Un re senza corona, come succede a volte.

Vedo che su RaiPlay ci sono parecchi documentari, anche di ambito sportivo, e avevo letto lodi all'operato della redazione di Rai Documentari diretta da Fabrizio Zappi*. Il canone serve a qualcosa. Mi piacerebbe avere il tempo di guardarne qualcuno, ma tant'è, resteranno lì nei server di viale Mazzini a prendere polvere...
* dato in quota Lega... potrebbe essere un raro esempio di classe dirigente che funziona.

 

venerdì 2 febbraio 2024

Sussidiarietà alla prova pratica

Si è molto detto, commentato e scritto sulla situazione della Fondazione Serlini. Una brutta storia, da qualsiasi parte la si guardi.

Una brutta storia per il fatto in sé – si sarebbe dovuto fare di tutto per non mettere in contrasto, persino legale, due attori fondamentali dell’assistenza sociale agli anziani, il Comune e il ricovero –, per i toni esacerbati come sembra ormai la regola anche fuori dal Consiglio Comunale (di cui avevo già scritto e che ormai purtroppo dò per perso), per l’incapacità di tutte le parti di fare un passo indietro per il bene comune, anche se magari convinti di avere ragione. Invece abbiamo assistito a uno scontro in cui le parti sono andate anche oltre il loro mandato e le loro prerogative pur di avere ragione.

Ora la situazione sarà risolta con il tempo, che porterà a naturale scadenza in ogni caso il vecchio consiglio d’amministrazione, e con gli avvocati.

Ma una cosa forse è stata notata di meno. E’ stata data una botta alla partecipazione, già moribonda.
In campagna elettorale le liste hanno osservato tutte quante la difficoltà a coinvolgere le persone, banalmente a trovare qualcuno che si metta a disposizione. Ora è il momento di rinnovare il consiglio di amministrazione della RSA, e tra le molte associazioni di volontariato componenti la Consulta, che dovrebbero esprimere due nomi, non si sono trovate le due disponibilità.

Avere organismi di partecipazione attivi, pensanti, funzionanti, anche se non dipendenti direttamente dall’amministrazione comunale è una ricchezza per il paese, non è solo una prerogativa degli statuti. Gli organismi intermedi, termine così desueto e così caro alla dottrina cristiana, sono linfa della sussidiarietà che può introdurre le persone alla cura della cosa pubblica, o della casa comune (in un altro senso rispetto a quello che va per la maggiore). Tra questi organismi ci sono le associazioni, certamente, ma anche gli organismi a metà tra il pubblico e il civico. Penso al CdA della RSA Serlini, ma anche alla commissione della biblioteca o agli organi della Protezione Civile.

Intervenire su questi organismi intermedi con una specie di spoil system riduce gli spazi di sussidiarietà e, in prospettiva, rischia di inaridire ulteriormente la vita pubblica, già non proprio lussureggiante.