mercoledì 24 settembre 2014

Oggi parliamo di tante cose

Oggi parliamo di culture orientali, esoterismo, Movimento 5 stelle, sincretismo, scie chimiche, meditazione, complottismo e politica.

Ho sempre avuto un certo rispetto, e anche una certa ammirazione per le culture orientali. Pur così diverse dalla nostra cultura, che affonda le sue radici nel pensiero classico, cristiano ed illuminista, rappresentano millenni di esperienza umana, approfondita secondo linee che in Occidente abbiamo messo in secondo piano: la conoscenza di sé, della propria mente, dei suoi limiti e delle sue potenzialità.
Pur essendo un ingegnere, affezionato al pensiero critico e razionale, sono quindi possibilista nei confronti - chiamiamola così - della "narrazione umana" che arriva dall'Asia, dal buddhismo, dal'induismo. Penso che ci possa essere del vero, al netto degli elementi estremi che sanno un po' di circo (letti di chiodi, tappeti volanti & c.), e che secoli di esercizio possano aver effettivamente esercitato la mente in direzioni a noi poco familiari, come la meditazione interiore prolungata, o addirittura esoteriche.

Proprio perché ritengo che queste culture siano da rispettare nella loro storia millenaria, e sostanzialmente lontana dall'Occidente, mi lasciano molto più scettico le varie interpretazioni sincretiste che sono fiorite negli ultimi decenni e che mettono insieme elementi orientaleggianti a misteri di casa nostra (Stonehenge, per esempio) o religioni locali, cucinando nello stesso minestrone Gesù e Khrisna, Maometto e Buddha.

Per esempio, una delle varie associazioni che presentano un'impostazione del genere mi pare essere questa. Si noti l'immagine di Gesù nella stessa home page dei Chakra, e la croce dei templari nel titolo, giusto per non farsi mancare un altro riferimento misterioso.

C'è qualcosa che capisco ancora meno, però. E cioè perché spesso questo tipo di credenza mistico-sincretica-esoterica si accompagni ad una marcata inclinazione al complottismo nei campi più disparati dello scibile umano.
Sarà la predisposizione a credere che c'è sempre qualcosa di nascosto, la convinzione dell'esistenza di una "gerarchia" che governa il mondo, fatto sta che spesso queste persone si sentono investite della missione di portare la luce sia allo spirito che alla coscienza civile delle persone, secondo le tesi del peggiore complottismo.

E' purtroppo il caso di Massimo Rodolfi, fondatore della scuola Energheia, della scuola Agnihotri e di varie altre entità che si trovano sullo stesso portale. Questa persona è attivamente impegnata nella battaglia contro le scie chimiche, vero flagello che minaccia l'umanità, tanto da dedicare un numero della sua rivista interamente a questo tema. Si noti, in penultima pagina, il ritorno dei Templari, con il motto "Non nobis Domine".

Non è questa la sede per parlare di scie chimiche, bufala ampiamente sbugliardata anche dalla stessa logica, oltre che dalla scienza (per non prendersi troppo sul serio, si veda al riguardo il numero 322 di Martin Mystere, Congiura nei cieli, come al solito piacevole e ben informato).
Sta di fatto che questo tema, in modo surreale, è riuscito perfino a entrare nel dibattito politico: ci sono infatti ben quattordici interrogazioni parlamentari che lo citano, l'ultima delle quali a firma Scilipoti.
In questa dimostrazione di scarsa qualità del nostro ceto politico non manca ovviamente il contributo del Movimento 5 stelle, che con il meetup di Sirmione rilancia un articolo dai toni particolarmente accesi del nostro Rodolfi contro il Nuovo Ordine Mondiale, i chip sottopelle, le scie chimiche e quant'altro.

La domanda che mi sovviene è: perché siamo così inclini a credere al complottismo? O meglio: perché ci sono molte persone così inclini a credere che ci sia sempre una "verità nascosta", una trama, un segreto dietro le cose?
Che sia un'inclinazione si vede dal fatto che di solito, quando uno è complottista, crede praticamente a tutti i complotti, come mostra plasticamente l'articolo di Rodolfi citato sopra. E anche questo è irrazionale: quando parliamo di cose non dimostrate e dubbie, credere che ogni ipotesi di complotto sia effettivamente vera è contro il semplice calcolo delle probabilità. Mi parrebbe più accettabile che qualcuno avesse una posizione più sfumata:mi informo, a questa cosa credo, a quest'altra no.
Invece spesso abbiamo minestroni che vanno dalle sirene ai Rosacroce, dalle scie chimiche alla mancata conquista della Luna, dall'11 settembre ai Protocolli di Sion.

Qualche volta mi viene il dubbio che non tutti i complottisti siano sempre in buona fede. Qualche volta ci possono essere delle motivazioni commerciali (vendere libri, per esempio).
E qui il cerchio si chiude: qualche volta anche le proposte mistico-esoteriche si rivelano affabulazioni per circuire le persone, e magari togliere loro dei soldi. Pensiamo a Scientology, e a tutte le polemiche che la circondano.

Nulla fa pensare che Massimo Rodolfi faccia parte di questa schiera, intendiamoci. Nel caso specifico, non c'è motivo di dubitare che lui sia un personaggio in assoluta buona fede. Le uniche indicazioni negative su eventuali costi dell'affiliazione al suo gruppo le ho rintracciate in un vecchio forum, in cui si contestava un prezzo di 1500 euro per 10 incontri della scuola Energheia. Rodolfi rispondeva con cortesia, sostenendo in breve che il corso li vale tutti.

Ciò non toglie che, pur dando tutta la fiducia possibile al singolo caso, l'ambiente dell'esoterismo sia particolarmente esposto alle truffe, ed è sempre il caso di andarci con i piedi di piombo e usare la massima prudenza, specialmente quando a metterci la faccia sono le amministrazioni pubbliche. E' sempre meglio informarsi e sostenere il più possibile chi cerca di verificare tutte queste situazioni, come ad esempio il Cicap.

giovedì 18 settembre 2014

In memoria dei caduti

Cade in questi giorni la ricorrenza delle feste quinquennali della Madonna di Lovernato, che protesse il nostro paese dai bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale.
Al nostro territorio furono risparmiati i bombardamenti pesanti, che colpirono Brescia e Rovato sulla stessa linea ferroviaria, ma purtroppo non i mitragliamenti degli incursori, che fecero anche alcune vittime.

In questa occasione mi sembra doveroso ricordare anche loro. Sono sei, tra ospitalettesi e persone di passaggio:

  • Il Grande Raffaele, nato a Barletta il 12 dicembre 1877, residente a Novara;

  • Lissignoli Giuseppe, nato a Erbusco il 25 ottobre 1882, residente in via Italo Balbo 88,inquadrato nell’Ispettorato Militare del Lavoro  dell’esercito repubblichino, 17° battaglione,morto il 21 dicembre 1944;

  • Migliorati Agnese in Vavassori, nata a Lonato il 24 ottobre 1916, residente a Ospitaletto presso la Cascina Gardellone (si tratta della madre di Bortolo Vavassori);

  • Righi Angela, nata a Spiazzo (Trento), crocerossina di cinquantasei anni, morta il 3 gennaio 1945;

  • Sala Giuseppe, nato a Capriate nel 1926, residente a Capriate S. Gervasio, morto nel 1945;

  • Waldner Luigi, di anni 46, residente a Ospitaletto, morto il 17 gennaio 1945 a seguito delle ferite riportate nel mitragliamento del 2 gennaio.


Non so dove siano le loro tombe, ma secondo me sarebbe giusto ricordarli almeno con una targa al cimitero.
Sarebbe un ulteriore monito contro l'assurdità della guerra, che fa sempre tante vittime innocenti.

lunedì 15 settembre 2014

Sui mondiali di basket

A due giorni dalla fine, alcuni appunti sui mondiali di basket.

Dei bei mondiali, per quel che riguarda la parte emozionale.
Il team USA dominante come non mai: ha aiutato aver costruito una squadra con dei ruoli ben precisi e delle rotazioni definite (c'erano i titolari e c'erano le riserve). Irving ha avuto la consacrazione mondiale che si porterà anche nella NBA.
Grande incertezza nelle singole partite: al netto degli USA, il basket è davvero lo sport in cui è più difficile prevedere chi vincerà. Serbia-Grecia, Francia-Spagna sono lì a dimostrarlo.
Francia-Serbia la partita forse migliore. Impressionante come nel quarto periodo (39-29!) le percentuali si siano alzate: non sbagliava più nessuno, e non certo per colpa delle difese. Oltre alle prestazioni personali, però, c'è stato un giro di tattica e strategia non indifferente (come Batum in difesa su Teodosic). Gran partita, davvero.

Strano vedere i serbi che tirano poco da 3 e gli USA che vincono da dietro l'arco, prerogativa tradizionale delle squadre europee. I serbi stessi hanno tirato i liberi sotto il 70% nel torneo: non ci sono più i serbi di una volta...

Dal lato negativo, tanto sono stati buoni gli USA, tanto sono state scarse le altre squadre. Siamo in una fase di ricambio generazionale, i Nowitzki, Gasol, Ginobili, Kirilenko, Scola di una volta non ci sono più o non "spostano" più e non sono ancora stati sostituiti. Così si spiega anche l'equilibrio, che secondo me è verso il basso. In questo modo possono capitare le sorprese.
Anche a livello di gioco mi pare di vedere troppo pick'n roll e azioni che cominciano con 5-6 secondi con 3 giocatori su 5 (quando non 4 su 5) fermi ad aspettare. Paradossalmente mi pare mediamente migliorato l'attacco alla zona (sarà per questo che ne ho vista di meno?).

Per il futuro, non vedo come gli USA possano essere nuovamente avvicinati a breve. Sembra che gli americani si siano "tarati" su un modo di giocare più acconcio al basket FIBA, oppure - più probabilmente - il continuo interscambio tra NBA ed Europa ha omogeneizzato gli stili. Fatto sta che, se il resto del mondo mancava dei migliori, anche gli USA non avevano Durant e James. Aspettiamo una nuova generazione di campioncini europei, che dovrebbero uscire dalle giovanili.

E l'Italia? Questo calo generale fa sì che quando possiamo contare sui quattro NBA (si spera il prossimo anno) possiamo giocarcela con tutti. Per il futuro, speriamo che cresca qualcuno dalle giovanili, che in questi anni hanno fatto qualcosa di buono, purtroppo con una cronica mancanza di lunghi.

martedì 9 settembre 2014

Da stadio

Ieri si parlava com mio padre della scarsa affluenza all'assemblea di presentazione del bilancio della scorsa settimana. Nulla di nuovo sotto il sole, secondo me.
Lui però ricorda quando tra gli anni '70 e '80 l'interesse verso la politica era molto più diffuso. Magari non c'era grande partecipazione attiva, ma in giro si parlava di politica, ci si interessava, si era informati. La sensazione è che oggi questo non succeda più, o succeda di meno.

Leggendo questo intervento di Luca Sofri, che parla della degenerazione di twitter, mi chiedo se non sia successo qualcosa del genere anche in politica: la degenerazione della contrapposizione, esasperata nella Seconda Repubblica e in particolare dalla presenza di una figura divisiva come Silvio Berlusconi, ha trasformato la politica in una cosa "da stadio" nel senso deleterio del termine.

Ecco allora gli stadi vuoti, le facce interessate che si contano su una mano, e gli altri che al più si interessano di guardare la "partita" in televisione.

Davanti a un simile scenario, è sempre più urgente una nuova formazione.