giovedì 23 settembre 2021

Referendum digitali

Una delle notizie di questo periodo è il successo delle raccolte di firme con identità digitale per i referendum su eutanasia e cannabis. In realtà solo il secondo ha avuto una raccolta digitale preponderante, mentre sul primo la raccolta digitale si è aggiunta a un buon successo anche ai banchetti fisici.

La raccolta digitale è stata autorizzata con un emendamento passato sotto traccia e proposto dal radicale Riccardo Magi. Tra i molti commenti, scelgo un agile tweet.

 
C'è del vero, potenzialmente, in questo commento. Anzi, considerato come è anestetizzato il lavoro del Parlamento, svuotato dall'azione governativa e dalle tantissime fiducie poste sui provvedimenti, ci sono buone probabilità che questa modifica sui referendum sia davvero la cosa più incisiva fatta dal Parlamento.

Però aspetterei per valutare la reale efficacia, al di là dell'ampia discussione sul numero di firme da raccogliere o sull'opportunità dello strumento referendario: c'è sempre il grosso scoglio del quorum.

Se ci avviassimo verso una nuova stagione di frequenti referendum, favoriti dalla raccolta firme digitale, ma questi andassero largamente disertati come capita quasi sempre, sarebbe un pasticcio sotto parecchi punti di vista (delegittimazione dello strumento, ulteriore disaffezione dei cittadini, delegittimazione delle leggi continuamente sottoposte a quesito, costi).



venerdì 17 settembre 2021

Tutti controllori!

Il decreto sul certificato verde per lavorare è arrivato, ed è probabilmente il più restrittivo del mondo.

Nei giorni scorsi si discuteva, era dato per certo per i dipendenti pubblici e per chi sta a contatto col pubblico. Per i lavoratori nel privato si stava ancora discutendo.

E' arrivato per loro, e addirittura per gli autonomi. Per tutti.

Resto della mia idea, già espressa: non sono contrario all'utilizzo limitato del certificato, ma man mano che si espande l'utilizzo, allora è meglio - e meno ipocrita - l'obbligo. Già sui ristoranti eravamo al limite, ora abbiamo decisamente passato il punto di equilibrio tra le due situazioni.

Questa nuova misura, inoltre, ci fa diventare tutti controllori.

Siamo passati attraverso le seguenti condizioni:

  • i ristoratori devono controllare se hai 18 anni per darti la birra (eccezione limitata a una categoria e a una parte molto minoritaria del loro lavoro e della clientela)
  • i ristoratori devono controllare il green pass a tutti (100% della clientela)
  • i cittadini devono controllare che l'idraulico/pittore/artigiano/badante abbia il green pass (tutti controllati, tutti controllori).

Si sta perdendo la nozione della differenza tra regola ed eccezione. La prima (lo Stato che delega il controllo di una legge ad alcuni cittadini) era una eccezione. L'ultima è una regola generalizzata.
Io mi aspetterei che se lo Stato impone una regola, poi dovrebbero essere cavoli suoi farla rispettare. Io cittadino al massimo sporgo denuncia, ma non sono mica obbligato a farlo.
Questo dovrebbe tra l'altro limitare l'imposizione di regole non controllabili (cosa invece avvenuta molte volte in questo anno e mezzo).
Invece lo Stato scarica il barile sul cittadino. Geniale!

Brunetta è stato molto onesto, al riguardo: "Dove c'è una porta, c'è un controllo".* Questo approccio mi pare deresponsabilizzante per lo Stato e senza la minima valutazione di costi/benefici e opportunità, ma lui almeno è stato onesto e non ciancia di green pass per difendere la libertà.
En passant, ricordiamo che Brunetta appartiene a un partito che si definisce liberale.

E molte reazioni sono "Embé? a me non interessa, io sono a posto, i miei colleghi sono tutti vaccinati, a me non disturba, il problema non mi riguarda". Tutti ragionamenti a cui è meglio non abituarsi, perché se applicati in altri ambiti sono pericolosi.

Per forza poi gli svalvolati parlano (a vanvera) di "delazioni" e "stelle gialle", gli si offre il fianco, con questi atteggiamenti.

* Tra l'altro, se la logica è questa, non capisco perché non sia richiesto il lasciapassare a scuola. E' un posto controllabile, per cui già ci sono obblighi vaccinali, con molte persone ammassate e per cui il vaccino potrebbe essere utile a diminuire le giornate perse. Sarà perché, come dicevo ieri, la priorità è economica?

giovedì 16 settembre 2021

Pandemia generazionale

Così arriva l'obbligo di certificazione verde per lavorare.

Non ripeto quanto ho già scritto in altri interventi (sintesi: per me è una misura esagerata, a questo punto meglio un obbligo vero che uno camuffato).

Noto però che si insiste con provvedimento che riguardano soprattutto giovani e adulti e non toccano pensionati e anziani. Era già stato così con la prima versione del green pass, quello agostano obbligatorio per le attività ricreative come ristoranti e parchi di divertimento.

Riprendo una cosa che avevo già scritto: un giorno dovremo pur riflettere sulla gestione "generazionale" di questa pandemia.
Abbiamo chiuso tutto per tutti per preservare in primis gli anziani.
Una volta arrivati i vaccini abbiamo dato la precedenza agli anziani, ed era doveroso.
Ora le restrizioni e le "spinte" a vaccinarsi si concentrano su giovani e adulti e toccano poco gli anziani  non vaccinati. Che sono relativamente pochi, ma per i quali non si fa nulla. Mah. Per loro sì che servirebbe l'obbligo, altre possibili "spinte" non mi sovvengono.
Nel mentre i più giovani continuano a perdere giorni di scuola per via delle regole penalizzanti sulle quarantene, che non vengono cambiate (se non di pochi giorni) nonostante i vaccini.

Comincio a pensare che la vera priorità, ormai, non sia più quella sanitaria (avere pochi morti, tenere liberi gli ospedali) ma quella economica (far funzionare le fabbriche e le attività senza interruzioni). Basterebbe dirlo, per onestà...


mercoledì 1 settembre 2021

Chi ha paura dei no vax (ancora sul certificato verde)

Da oggi è entrato in vigore l'obbligo di certificato verde esteso a varie attività, sempre più essenziali, come i treni a lunga percorrenza.

Aggiungo un pensiero a quanto già avevo articolato qui e qui. Questa riflessione scaturisce - strano a dirsi - da un articolo dei Wu Ming, che in mezzo a molte posizioni discutibili fanno notare una cosa: il certificato verde non viene usato solo per consentire ai vaccinati di avere più libertà rispetto a quando il vaccino non c'era (cosa che accade per esempio con lo stadio: prima non ci poteva andare nessuno, ora i vaccinati sì e i non vaccinati no, come prima), ma anche per imporre più limitazioni. Un vaccinato da oggi può prendere un treno a lunga percorrenza, cosa che poteva fare né più e né meno anche in primavera; mentre un non vaccinato perde questa possibilità che prima aveva.

Questa mi pare una differenza sostanziale: il vaccino dovrebbe migliorare la vita a chi lo fa, non essere indifferente a chi lo fa e peggiorare la vita a chi non lo fa.

Io non sono contrario alle differenziazioni tra vaccinati e no, ma in senso premiale per i primi, non punitivo per i secondi, specie man mano che queste punizioni si ampliano fino ad arrivare a toccare ambiti delicati e fondamentali come il lavoro.

Anche perché continuo a credere che queste punizioni non siano per nulla necessarie: la campagna vaccinale è andata bene finora. Era così utopico pensare di gestire la situazione come lo scorso anno, fidando nei vaccini, come fanno nel Regno Unito, come faranno in Danimarca e pure in Irlanda, da previsioni? Eventualmente si possono prevedere per i vaccinati limitazioni meno forti: in zona arancio al vaccinato si applicano le limitazioni di zona gialla (quindi potrà andare al ristorante e fuori dal comune), in zona rossa da arancio.

I cosiddetti no vax sono davvero una tale minaccia? Guardiamo anche alle prime pagine di oggi.

Corriere: "Assalti no vax, stazioni blindate".
La Stampa: "Violenza no vax, tolleranza zero".
Il Giornale: "Escalation di violenza - Pandemia no vax".
Il Resto del Carlino: "Polizia nelle stazioni contro i no vax".
Domani: "La violenza no vax di oggi affonda in anni di propaganda Lega-5 stelle".

Invece pare che sia tutto tranquillo.
Ha senso fare titoli del genere - tutti strillati come titolo principale - prima che succeda alcunché?

Non è che questi no vax in realtà sono quattro gatti rumorosi sulla rete, ampiamente sopravvalutati e presi come capro espiatorio?