mercoledì 1 settembre 2021

Chi ha paura dei no vax (ancora sul certificato verde)

Da oggi è entrato in vigore l'obbligo di certificato verde esteso a varie attività, sempre più essenziali, come i treni a lunga percorrenza.

Aggiungo un pensiero a quanto già avevo articolato qui e qui. Questa riflessione scaturisce - strano a dirsi - da un articolo dei Wu Ming, che in mezzo a molte posizioni discutibili fanno notare una cosa: il certificato verde non viene usato solo per consentire ai vaccinati di avere più libertà rispetto a quando il vaccino non c'era (cosa che accade per esempio con lo stadio: prima non ci poteva andare nessuno, ora i vaccinati sì e i non vaccinati no, come prima), ma anche per imporre più limitazioni. Un vaccinato da oggi può prendere un treno a lunga percorrenza, cosa che poteva fare né più e né meno anche in primavera; mentre un non vaccinato perde questa possibilità che prima aveva.

Questa mi pare una differenza sostanziale: il vaccino dovrebbe migliorare la vita a chi lo fa, non essere indifferente a chi lo fa e peggiorare la vita a chi non lo fa.

Io non sono contrario alle differenziazioni tra vaccinati e no, ma in senso premiale per i primi, non punitivo per i secondi, specie man mano che queste punizioni si ampliano fino ad arrivare a toccare ambiti delicati e fondamentali come il lavoro.

Anche perché continuo a credere che queste punizioni non siano per nulla necessarie: la campagna vaccinale è andata bene finora. Era così utopico pensare di gestire la situazione come lo scorso anno, fidando nei vaccini, come fanno nel Regno Unito, come faranno in Danimarca e pure in Irlanda, da previsioni? Eventualmente si possono prevedere per i vaccinati limitazioni meno forti: in zona arancio al vaccinato si applicano le limitazioni di zona gialla (quindi potrà andare al ristorante e fuori dal comune), in zona rossa da arancio.

I cosiddetti no vax sono davvero una tale minaccia? Guardiamo anche alle prime pagine di oggi.

Corriere: "Assalti no vax, stazioni blindate".
La Stampa: "Violenza no vax, tolleranza zero".
Il Giornale: "Escalation di violenza - Pandemia no vax".
Il Resto del Carlino: "Polizia nelle stazioni contro i no vax".
Domani: "La violenza no vax di oggi affonda in anni di propaganda Lega-5 stelle".

Invece pare che sia tutto tranquillo.
Ha senso fare titoli del genere - tutti strillati come titolo principale - prima che succeda alcunché?

Non è che questi no vax in realtà sono quattro gatti rumorosi sulla rete, ampiamente sopravvalutati e presi come capro espiatorio?

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