giovedì 20 giugno 2013

Il meglio deve ancora venire

E così sono finiti i campionati.

Il campionato di calcio ha visto la Juve vincente per mancanza di avversari. Complimenti a Conte per aver tenuto alta la soglia d'attenzione per tanto tempo. Dubbi, come al solito, sul mercato: lo scudetto si sarebbe vinto anche con la squadra dell'anno prima: Asamoah ha giocato bene (non benissimo) qualche partita ed è poi calato, Giovinco non è un giocatore che sposta a questi livelli. E' mancato molto Pepe (!).

Il campionato di basket ha visto Siena vincente, unica nota stonata nei playoff forse più belli della storia (certo, la finale bolognese con il tiro da 4 di Danilovic...). L'habitus vincente non si impara, comunque restano negli annali l'impresa di Varese in gara 6 di semifinale e i torti subiti da Roma in finale. Stendiamo un velo pietoso su Milano, comunque con Gentile e Melli si semina per il futuro.

Il Giro d'Italia è finito a Brescia. Grande giornata di festa, resta il dubbio sulla spesa. Nibali è un vincitore che ha appassionato, pesa però - come per la Juve - l'assenza di rivali (Wiggins e Hesjedal ritirati, Evans arrivato senza preparazione). Certo il fatto che vada così veloce a cronometro lascia il retrogusto di un qualche sospetto, ma almeno non si tratta di un corridore che si mette ad andare forte tutto ad un tratto: ha avuto negli anni una crescita graduale. Fa tristezza vedere l'ambiente ciclismo sempre legato a risultati con una specie di asterisco "salvo doping".

Ma il campionato più importante deve ancora finire: la Legadue di basket, con la grande Leonessa che ha fatto due gare epiche nel forno del S. Filippo e va a giocare la decisiva gara 5 a Pistoia. Se la giocano, al 50%. In serie A sarebbe durissima, quindi comunque vada complimenti per la stagione e soprattutto i playoff!

martedì 11 giugno 2013

Le campagne elettorali del centrodestra

Torno a scrivere dopo una settimana in cui il sito è stato in blocco... questo post l'ho impostato venerdì, ma non riuscivo a pubblicarlo. Pur a elezioni passate, è ancora valido.

Leggo notizie di manifesti come questo e questo di Alemanno (a cui si aggiunge un'ironica risposta) e questo per Paroli, e ricordo la campagna su Milano "Zingaropoli" contro Pisapia, per non parlare del famoso volantino di Ospitaletto sulla "moschea" con Sarnico sindaco.

Perché ho la sensazione che sia sempre il centrodestra ad evocare paure su sciagure varie che succederebbero in futuro se vincessero i "comunisti"?
Di solito la polemica politica si fa sul passato, sull'"avete detto" o "avete fatto", non evocando scenari apocalittici puramente ipotetici.
Per di più questi scenari vanno a titillare la pancia e le fobie della gente, confinando pericolosamente con i pregiudizi più beceri.

Mi stupisco anche che si insista sulla stessa linea quando mi pare evidente che non è che abbia portato tanto bene.

Capisco forse un'elezione in cui le si provano tutte perché si è così indietro che non si ha nulla da perdere (vedi Alemanno), ma in casi in cui si è praticamente appaiati (come tra Paroli e DelBono) quanti voti fa guadagnare, e quanti ne fa perdere una campagna così negativa?
Le stesse campagne di Berlusconi per le elezioni nazionali - così efficaci - si basano su promesse, non su minacce (almeno nei manifesti, poi nei comizi si dicono tante cose...).

Al di là di ciò, comunque, mi trovo abbastanza d'accordo con Cremaschi: non vedo tutta questa differenza tra i due contendenti bresciani. Nei cinque anni trascorsi non ho notato una cesura netta tra le gestioni di Corsini e di Paroli, che quindi secondo me non è riuscito a dare un'"impronta" alla città.

martedì 4 giugno 2013

Il ritiro di Grant Hill

Domenica passando davanti all'Oratorio ho visto un ragazzino che giocava a calcio (sic) indossando una canotta dei Pistons con il numero 33 e il nome Hill. E' stato un tuffo nel passato: anno 1994, ho 16 anni, comincio ad appassionarmi alla NBA. Leggo sempre American SuperBasket e divento un fan dei Pistons, probabilmente uno dei pochi acquisiti dalla franchigia dopo l'epoca dei Bad Boys.

Lo divento grazie a Grant Hill: un giocatore poliedrico, che sa fare bene tutto, gioca in quattro ruoli, re della tripla doppia. Un signore dentro e fuori dal campo, sempre correttissimo, lodato anche dagli avversari.
La stagione 1994-95 fu memorabile: NBA Action su TMC, i notiziari di Telepiù 2 al ritorno dal liceo, il rientro di MJ ad aprile, dei bellissimi playoff pieni di storie da raccontare con gli incredibili Rockets del figliol prodigo Drexler, il "bacio della morte" di Mario Elie, Orlando-Indiana 4-3, Shaq & Penny, Nick "the brick" Anderson. Quell'anno vissi quasi come un affronto personale il fatto che il riconoscimento di Rookie of the Year fosse stato assegnato ex-aequo a Hill e a Jason Kidd (che obiettivamente prometteva bene ma in stagione era stato peggiore).

La carriera di Hill è poi proseguita lungo i binari di un talento abbacinante (sette volte All-Star) offuscato da un elenco incredibile di infortuni e malanni vari. La sua sfortuna e la generale considerazione di cui gode ha messo in secondo piano il fatto che non fosse al 100% un trascinatore, forse anche perché è troppo "gentile", non abbastanza grintoso per trascinare i compagni.

Ieri ho letto la notizia del suo ritiro. Un grandissimo di questo sport, uno con una tecnica di una volta e una correttezza come pochi (ora con queste caratteristiche ci resta Tim Duncan). Comunque la migliore ala piccola dagli anni '90 in poi, insieme a Pippen. Un applauso.

lunedì 3 giugno 2013

La notte di luci

Vogliamo fare i complimenti all'Amministrazione, all'assessore Bignotti, al Piccolo Laboratorio, ai nostri commercianti per lo sforzo, l'impegno e il risultato ottenuto sabato sera?

Quando scrivevo che sarebbe stato utile cambiare amministrazione anche perché persone nuove possono portare idee nuove intendevo anche questo.

Una riuscita secondo me migliore della festa del patrono: c'è stata un sacco di gente per le vie, come a S. Giacomo, ma con una coinvolgendo le attività locali e non solo le bancarelle di ogni dove. Inoltre il periodo si presta di più che non il 25 luglio, quando tanti sono in ferie. E la spesa è stata certamente inferiore rispetto a S. Giacomo, su cui pesa il concerto serale. Lodevole anche lo sforzo per la "tematizzazione" della serata, che per il patrono non serve.