giovedì 28 dicembre 2023

La sirenetta, o del matrimonio

"Se gli uomini non affogano" chiese la sirenetta "possono vivere per sempre? Non muoiono come facciamo noi, nel mare?"
"Certo" rispose la vecchia. "Anche loro devono morire e la lunghezza della loro vita è più breve della nostra. Noi possiamo arrivare fino a trecento anni, quando però non viviamo più diventiamo schiuma dell'acqua, non abbiamo una tomba tra i nostri cari; non abbiamo un'anima immortale e non vivremo mai più: siamo come le verdi canne che, una volta tagliate, non rinverdiscono! Gli uomini invece hanno un'anima che continua a vivere, vive anche dopo che il corpo è diventato terra; sale attraverso l'aria fino alle stelle lucenti! Come noi saliamo per il mare e vediamo la terra degli uomini, così loro salgono fino a luoghi bellissimi e sconosciuti, che noi non potremo mai vedere!"
"Perché non abbiamo un'anima immortale?" chiese la sirenetta tutta triste "io darei cento degli anni che devo ancora vivere per essere un solo giorno come gli uomini e poi abitare nel mondo celeste!"
"Non devi neanche pensare queste cose!" esclamò la vecchia. "Noi siamo molto più felici e stiamo certo meglio degli uomini."
"Allora io devo morire e diventare schiuma del mare e non sentire più la musica delle onde, o vedere i bei fiori e il sole rosso! Non posso fare proprio nulla per ottenere un'anima immortale?"

"No" rispose la vecchia. "Solo se un uomo ti amasse più di suo padre e di sua madre, e tu fossi l'unico suo pensiero e il solo oggetto del suo amore, e se un prete mettesse la sua mano nella tua con un giuramento di fedeltà eterna; solo allora la sua anima entrerebbe nel tuo corpo e tu riceveresti parte della felicità degli uomini."

Ho riportato questo brano della fiaba della Sirenetta, nella versione originale di Andersen, in cui la piccola sirena chiede alla nonna spiegazioni sul mondo "di fuori".

Ci ho trovato la più bella definizione di matrimonio cristiano. Una cosa che andrebbe letta ai corsi prematrimoniali.

Il matrimonio è un momento di presa di responsabilità reciproca e pubblica, va bene.
Il matrimonio cristiano estende questa assunzione di responsabilità, in quanto indissolubile.
Ma tutto ciò riguarda il qui e ora. Il matrimonio cristiano invece riguarda anche l'aldilà, il trascendente.

La sirenetta può ottenere un'anima immortale se un prete la sposerà a un uomo. Il matrimonio non riguarda solo questo mondo, è una promessa di eternità per l'anima. In questo senso si ritrova quel che dice san Paolo nella lettera ai Corinizi: il coniuge credente renderà santo il non credente.

In questo senso si dà importanza anche al matrimonio come sacramento: certamente Andersen era cristiano, non so se fosse cattolico, ma in quel passaggio si rende onore al rito, al sacramento e alla sua vera efficacia.
Come cristiani quello che facciamo è una scommessa sull'aldilà. Va bene la dottrina sociale, la carità, i buoni sentimenti, la morale terrena; ma quel che veramente ci distingue dagli "uomini di buona volontà" di tutto il mondo, anche non credenti, è la fede che esista un altro mondo, un mondo futuro, un qualcosa dopo la morte.
In questa scommessa c'entra anche il matrimonio, perché amplia la scommessa, la rende non più riguardante una persona, ma due anime. Dà maggiori possibilità di salvezza, con un coniuge che santifica l'altro. E' una strada privilegiata per la salvezza.