martedì 16 novembre 2021

Gli ultimi preti

Negli scorsi articoli sulla politica mi è capitato di accennare di passaggio alla crisi vocazionale dei sacerdoti.

Metto per iscritto una cosa che penso da un po', ma che da qualche tempo mi ritorna in mente spesso: quando avremo veramente pochi preti, il loro posto sarà negli ospedali e nelle carceri.

Tra i totalmente incolpevoli e i totalmente colpevoli. Tra chi non se lo meritava proprio e chi se la merita tutta.
Perché il Vangelo è gratuità, è slegato dal merito, perché se pensassimo al merito nessuno di noi si salverebbe.

C'è qualcosa di profondo, in questa connessione del male con il bene.
Il male confina, col bene, in un certo senso. Oppure: il male dà la possibilità di fare del bene grande.

Il perdono viene dopo un male.
Tra le onorificenze proposte da Mattarella, tante riguardano gli ammalati (qui a Brescia conosciamo bene Astutillo Malgioglio).
Per esperienza personale, so che una delle esperienze di Vangelo più forti l'ho vissuta durante il mio breve periodo di (minimo) volontariato in carcere.

E' grandiosa questa capacità di Dio di scrivere dritto su righe storte, utilizzando le mani degli uomini.

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