lunedì 2 agosto 2021

Lacrime

Ieri Tamberi e Jacobs, oggi Vanessa Ferrari.

Non piangevo così da quando ero neonato, credo.

Che belle scene, "Can we have two golds?", il gesso di Tamberi, l'intervista in due da Elisabetta Caporale, Tilli che urla "Vince!" già ai 60 metri.

E poi Vanessa Ferrari!
Quanto se lo meritava! Lei classe 1990, Melnikova e Carey classe 2000.
La voce "Injuries" sulla sua pagina del sito ufficiale delle Olimpiadi è lunga un chilometro.
Ha scelto di non rischiare per l'oro, per me ha lasciato qualcosa con quella trottola malriuscita nella parte di collegamento, le diagonali parevano ottime. Ma con 0.4 di difficoltà in meno e una diagonale di meno devi essere praticamente perfetta per recuperare. il distacco dall'americana.
E' un argento guadagnato, l'americana doveva fare errori per stare dietro e non ne ha fatti, brava lei.
Bastava pochissimo per star dietro anche ai bronzi... Vanessa ha una testa d'acciaio: ormai con le gambe che si ritrova gareggia solo il minimo indispensabile, aveva due gare, l'ultima qualificazione a Doha e questa, senza possibilità di errore, le ha fatte entrambe al massimo.

Quanto all'olimpiade in generale, ero già contento prima, tante medaglie vuol dire tante squadre ad alto livello. Gli italiani hanno mostrato tantissime buone prestazioni e poche controprestazioni, segno di un ottimo lavoro di preparazione, finalmente anche da parte di nuoto e atletica che spesso mancavano.
Gli ori poi vanno e vengono, spesso la differenza è piccola.

Ma alla fine sono arrivati anche quelli, e col punto esclamativo.

E le lacrime...

Nessun commento:

Posta un commento