mercoledì 16 marzo 2022

Post depresso

La cosa che mi fa più rabbia è che alla fine si finirà con lo status quo precedente.
Tutti questi morti e queste devastazioni per niente.

La prospettiva migliore per Putin, ormai, è tenersi quel che già controllava, il Donbass e la Crimea. Magari se le vedrà pure riconosciute, almeno dall'Ucraina e almeno la Crimea.
La neutralità ucraina era già un dato di fatto, non era nella NATO e non poteva entrarvi, viste le dispute sul suo territorio.

Certo, in cambio Putin è diventato un paria, l'Ucraina si butterà mani e piedi nelle braccia dell'Occidente (bilaterali, UE, accordi di difesa, vedremo), e questo processo sarà accelerato rispetto a prima, l'esercito russo ha fatto una figuraccia internazionale, l'economia russa ha dimostrato di essere esposta a sanzioni dure e di non avere possibilità di risposta.
Quindi è uno status quo territoriale, che però è costosetto anche per la Russia.

Questo mi porta ad allargare il panorama.

Praticamente tutte le guerre boots on ground fatte dal Vietnam in poi da parte dell'Occidente sono fallite per via della guerriglia/resistenza/combattimenti non convenzionali.

La guerra non è più quella che è stata fino a cent'anni fa, tra eserciti, con poco coinvolgimento sistematico dei civili, con dichiarazioni di guerra, armistizi e rese di uno Stato quando l'esercito viene sconfitto.
Adesso non ci sono dichiarazioni, non ci sono battaglie campali, in compenso si combatte sempre casa per casa. In queste condizioni un'invasione ha le prospettive di un "ergastolo", una cosa con "data di scadenza: mai" finché non decidi di cedere. Puoi entrare in un territorio, ma non puoi controllarlo.

Magari questa cosa renderà le guerre impraticabili e mai convevienti, un giorno.
Un moto di speranza.

Oppure farà sì che le guerre si faranno sempre solo dall'aria, come la gerra alla Serbia, o con i droni.
E torno a deprimermi, ripensando all'inutilità.

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