venerdì 25 marzo 2022

E due

Impressioni più o meno a freddo (più o meno).

Questa eliminazione getta una luce diversa su quella sciagurata di Ventura. Quella fu peggiore nei modi, non si ebbe mai la sensazione di potercela fare con la Spagna e si percepiva il panico con la Svezia. Stavolta si è usciti per un accidente, per un singolo errore, il rigore sbagliato da Jorginho.
Ma stavolta si era teste di serie, e si è usciti con due squadre peggiori di Spagna e Svezia.

La vittoria all'Europeo aveva fatto credere che la squadra fosse molto migliore di quella del 2018, ma venuti meno i punti fermi (Chiellini, Bonucci) e le aggiunte di qualità (Chiesa, Spinazzola, Barella in difficoltà) la squadra ha sbattuto contro le solite sterilità.

All'Europeo si è chiaramente concatenato tutto per il meglio ma è anche vero che nessuno, per quanto visto sul campo, meritava più di noi. Non eravamo la squadra più forte, ma una di quelle che potevano giocarsela; noi siamo arrivati al top, gli altri no.

Ma quello ha nascosto il ricambio drammaticamente mancante. Chiellini ne è l'esempio: nel 2006 era già convocabile (esordì fin dal 2004...) ma non fu convocato perché c'era di meglio. Oggi è l'ultimo giocatore di caratura mondiale che abbiamo, ed è l'ultimo della generazione del 2006, che nel 2006 non fu neppure convocato...

Anche solo la squadra di Prandelli, che alla fine ha più o meno gli stessi risultati di Mancini*, era più forte (BBC giovane, De Rossi e Pirlo, attacco con talento anche se senza testa).

Questo aumenta i meriti di Mancini, però è pur vero che ormai gli hanno preso le misure tutti, si è capito che a stare coperti l'Italia va in difficoltà. Temo che d'ora in poi non abbia la soluzione (né gli uomini) per svoltare questa china, però non so chi potrebbe fare meglio di lui.
Forse si potrebbe pensare di dare una svolta: al prossimo Europeo a 24 squadre dovremmo in ogni caso qualificarci comunque, perciò si potrebbe promuovere Nicolato e voltare pagina, come si fece con Vicini dopo il 1986. Non so se i giovani dell'Under 21 (Tonali, Frattesi, Scamacca, Lucca...) sono validi, ma sono gli unici su cui potremo contare. La generazione di Insigne, Immobile, Jorginho ha perso il suo ciclo mondiale (a questo proposito, fa impressione pensare che Bonucci, uno dei migliori centrali d'Europa degli ultimi 10 anni, ha all'attivo una sola presenza al Mondiale in carriera).

Mi pare che ci sia stato anche un problema di mentalità. Appena subito il gol, lo sconforto ha fatto sì che nessuno corresse a recuperare il pallone.
Ma la mentalità si crea anche giocando partite di alto livello. Troppi dei nostri giocatori non giocano la Champions League e non fanno il salto serio. Berardi, Belotti, Immobile, anche Insigne giocano ai margini del calcio che conta. La Serie A non è più un campionato competitivo, non si confrontano più con il top mondiale in campionato e anche a livello tecnico non giocano con i tecnici migliori, tutte cose che c'erano 15 o 20 anni fa. Il nostro campionato non è allenante a livello internazionale, non solo per le coppe ma anche per i giocatori della nazionale.
E troppo pochi giocano all'estero (a livello top solo Verratti e Jorginho, e solo il secondo in un campionato top), forse perché sono troppo scarsi e non li cercano, forse perché costano troppo, forse perché sono disabituati a considerare l'estero come opzione...

* Prandelli: secondo all'Europeo, terzo alla Confederations Cup, fuori ai gironi al mondiale
Mancini: primo all'Europeo, terzo in Nations League, fuori dal mondiale.

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