lunedì 28 febbraio 2022

Cent'anni fa

Non ci ho creduto fino all'ultimo, all'attacco di Putin.
La trovo una cosa surreale, insensata.
Le foto che arrivano, di lui col tavolone lungo e i collaboratori dall'altra parte, oppure il video in cui maltratta il capo dei servizi segreti sono anch'essse surreali, trasmettono un senso di debolezza, di mancanza di compattezza. Mi chiedo come sia possibile che vengano pubblicate.

Se davvero si aspettava di venire accolto tutto sommato positivamente dagli ucraini, allora siamo di fronte a un caso di chi racconta troppa propaganda e finisce per crederci.

Putin ha fatto una cosa che in Europa non si vedeva da 80 anni. La gestione delle controversie tra Stati sovrani tramite la forza è una cosa che colleghiamo al più a Stati poco sviluppati, roba da dittature africane o arabe.
E' vero che la violenza in assoluto non è un tabù, ma di solito era usata in guerre civili, non come strumento di diplomazia. 

Ancor più tabù è, dalla seconda guerra mondiale, lo spostamento di confini.
Negli ultimi 70 anni i confini degli Stati sono cambiati solo per acquisizioni di indipendenza con riconoscimenti bilaterali, mai per annessione unilaterale. Questa è una cosa ancor più datata che l'uso degli eserciti.
Pur di salvaguardare i confini esistenti accettiamo entità statali con poco senso cme Siria, Iraq, la Bosnia delgi accordi di Dayton.
Poi arriva Punti, che vive cent'anni in ritardo, e annette territori. Io non mi capacito.

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