martedì 8 giugno 2021

Tre notizie, un mondo complesso

Negli ultimi giorni sono arrivate tre notie.

La triste storia di Saman, probabilmente uccisa dai parenti.
La notizia della fossa comune degli indigeni canadesi.
Il ritiro dall'Afghanistan delle truppe internazionali.

La prima è una storia di mancata integrazione. Di persone che non hanno assimilato i valori umani occidentali. Non nel senso che sono "occidentali", ma che sono valori umani universali (la dignità della persona, la pari dignità di uomini e donne, la libertà personale), il cui riconoscimento e interiorizzazione è più diffusa in Occidente.

La seconda è una storia di assimilazione forzata. L'orrore è certamente che questi bambini siano morti così in gran numero, ma anche che siano stati strappati alel famiglie d'origine (cose simili avvenivano anche in Australia, o per altri versi in Scandinavia, dove alcune popolazioni locali venivano sterilizzate) e che non gli siano stati più restituiti.

La terza è la storia del fallimento dell'esportazione della democrazia, dei valori occidentali. Andandosene si pone fine a un'intrusione indebita, ma si lascia strada libera ai talebani. E a tante storie come quella di Saman (o forse neppure, perché magari essuna ragazza avrà il coraggio di opporsi a un matrimonio combinato). Tant'è vero che i collaboratori afghani del contingente italiano verranno portati a centinaia in Italia.

La prima storia sembrerebbe richiedere più assimilazione.

La seconda storia sembrerebbe richiedere più rispetto delle culture diverse, locali.

La terza storia rispetta le culture locali, e così facendo pone le basi per la prima.

Il mondo è un luogo veramente complesso.
Il rapporto tra culture è forse il punto più complesso del mondo interconnesso del XXI secolo.

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