venerdì 14 agosto 2020

Abbiamo perso un allenatore

Non Sarri. Pirlo.

Come tutti sanno, è arrivato il sequel di questo: la brutta uscita in Champions, l'esonero di Sarri, l'arrivo di Pirlo, in ordine crescente di imprevedibilità, con l'ultimo evento fuori scala.

Ribadisco quanto già scritto: Sarri non ci ha capito molto della Juve.
Tecnicamente ha cambiato spessissimo formazioni, i giocatori non lo seguivano, Ronaldo era piuttosto anarchico. Gran merito, rispetto ad Allegri, la "risurrezione" di Dybala. Ma analizzando più a fondo la cosa, Dybala è stato rivitalizzato dopo il lockdown per il semplice fatto che Higuain non è praticamente rientrato in condizioni presentabili. Fino a dicembre Dybala era riserva, e c'erano le discussioni se fosse sostenibile con CR7 e Pipita (vedi Supercoppa italiana). Higuain nei primi mesi - dopo aver fatto il diavolo a quattro per restare - correva, tornava, difendeva, e tutti (me compreso) dicevamo "ah però, pensare che volevano venderlo". Con la ripresa la scelta Dybala è stata praticamente obbligata per mancanza di alternative. Detto ciò, Sarri si è trovato a fare quella scelta, bravo lui, ma credo che Allegri con questa rosa e queste condizioni avrebbe fatto lo stesso.
Inoltre, Sarri non ci ha capito molto neppure in fase societaria. Non "c'entra nulla" con la storia Juve, con lo stile Juve: quando rivendicò come successi le promozioni nelle serie minori la fece fuori dal vaso. Per me il problema è la mentalità. Tra Conte "il secondo è il primo degli ultimi" e Sarri "abbiamo perso lo scudetto in albergo" e "ma io ho un sacco di promozioni nei dilettanti!" ci passa un abisso. Anche perché che parte fai con i tuoi giocatori? Cosa pensa CR7 di uno che dice "eh ma io ho vinto con la Sangiovannese, eh!"? Per me è un segno che non hai capito molto bene dove sei finito: sei alla Juve. Il top in Italia. Il livello è un altro, anche come mentalità. Quando si dice "vincere è l'unica cosa che conta", si parla di essere i soli vincitori al livello top, non l'Eccellenza. Non puoi mostrare una mentalità così provinciale.

Detto ciò, io - data l'impossibilità di rifondare in tempi così brevi come quelli imposti da questa stagione assurda - una seconda possibilità gliela avrei concessa. La concedemmo pure a Rino Marchesi, in fondo Sarri lo scudetto l'ha vinto, pur facendo numeri alla mano la peggiore stagione delle ultime nove. Invece arriva Pirlo.

Pirlo non ha il problema della mentalità, anzi, come suggerisce il New York Times, forse ha il quid per allenare la Juventus: allenare una squadra di livello Champions è un altro sport rispetto ad allenare una outsider.
Per allenare una super-big quello che impari allenando l'Empoli di turno (la gavetta, insomma) non ti serve. Serve di più stare in una super-big, da allenatore o da giocatore, come Zidane, Guardiola, Lampard, Solskjaer, Arteta, magari Pirlo.

Però resta il problema della squadra a fine ciclo. Prima o poi (più prima che poi) la striscia di scudetti si fermerà, e ci sarà un allenatore che sarà ricordato per questo. Si rischia di bruciare anche Pirlo, come si bruciarono Seedorf e Inzaghi in condizioni analoghe al Milan (o Stramaccioni all'Inter, ma lui non aveva neppure il quid). Ho paura che non sarà un altro Guardiola, ma un altro Ferrara, ma stavolta la colpa potrebbe non essere dell'allenatore.

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