lunedì 22 giugno 2020

Tipi di elettore

A volte leggo in giro: ma come fa la gente a votare Salvini?
Dopo questa epidemia e la pessima prova data da Gallera e Fontana c'è chi dice: "Adesso avranno capito quanto sono cialtroni i leghisti, e smetteranno di votarli".
Presento di seguito un archetipo di elettore lombardo.


Insegnante di scuola pubblica che manda i figli alla scuola privata. Sostiene che la propria famiglia non dovrebbe pagare le tasse scolastiche, perché così paga due volte la scuola.
Mia osservazione: "E' come l'ospedale: paghi perché potresti averne bisogno, il giorno che la scuola privata chiude o non puoi più pagarla, e paghi per chi non si può permettere la privata. Inoltre con quelle tasse pagano i vostri stipendi". Risposta: "Preferirei che mi lasciassero i soldi delle tasse, ci penso io poi a trovare la scuola per mio figlio".

Operaio, sugli immigrati. "Questi sono sempre lì a chiedere ai servizi sociali, e arrivano col telefonino, come il mio collega alla pressa". "Lascia stare il telefonino, che il tuo è più bello e avete lo stesso stipendio. Ai servizi sociali ci vanno se hanno diritto. Se credi vai anche tu a fare richiesta". "Ma io non voglio mica niente dai servizi sociali. Però se io e mia moglie abbiamo tirato su i nostri figli senza avere asilo gratis, mensa gratis eccetera, e lavoravamo in due, perché a lui spetta tutto gratis anche se la moglie è sempre a casa, non lavora e potrebbe tenere i figli?"

Conoscente. "Ah, sei dipendente. Dove lavori? Ah bene, impara bene il mestiere così poi ti metti in proprio". "Non è mica necessario, mi trovo bene lì". Mi guarda come una marziano, considera impossibile che qualcuno non desideri essere in proprio. "Ma se ti metti in proprio guadagni di più!"

Operaio over 50, impiegato precoce. "Alle prossime elezioni voto Salvini, così con quota 100 vado in pensione prima". "Puoi votare anche il M5S, anche loro promettono di abolire la Fornero". "Di loro non mi fido, sono di sinistra, parenti di quelli che hanno votato la Fornero. Salvini non l'ha votata".

Partita IVA, parlando di un conoscente partita IVA anch'egli. "Ho parlato con Tizio, si lamenta che sono tre mesi che non lavora, non ci sta dentro con i soldi, dice che i 600€ sono pochi. Ma ti pare? Sei un autonomo e non hai tre mesi di riserva? Lo sai che se sei autonomo ti possono capitare queste cose. E se si rompeva una gamba? Non aveva neanche i 600 euro. Bisogna mettere via i soldi, risparmiare. Possibile che in vent'anni non abbia messo via per tre mesi?"

Conoscente migrata progressivamente dall'UDC a FI a Salvini. "Con questa crisi la prima cosa che faranno quelli là al governo sarà fare una patrimoniale. Come Amato, di notte. Bisogna votare Salvini che almeno non ti toglie i soldi di tasca". "Ma Berlusconi non va più bene?" "Berlusconi si è rammollito, si è alleato con la sinistra, e prima ha votato Monti e l'IMU, poi ha votato il governo Letta. Salvini non ha mai fatto l'alleanza con la sinistra, con quelli dell'eurotassa, quelli di Amato".

Pensionato. "Ah, io li conosco quelli della mia età. Guarda Tizio. Quello lì non ha messo via un centesimo per una vita, sempre con la macchina nuova, a donne, per locali, e adesso si lamenta della pensione. Altro che pensione! Bisognerebbe garantire il minimo, un posto letto al dormitorio della Caritas con i pasti gratis, e nient'altro".

Qui dalle mie parti c'è un tipo umano che ha un'etica del lavoro praticamente calvinista.
Nelle valli bresciane aver fatto andare in malora l'azienda di famiglia è quasi visto peggio che ammazzare qualcuno. "Guarda quello, suo papà ci ha speso una vita in officina, e lui ha mandato tutto a ramengo. Povero padre".
Si parte dal presupposto che se uno non trova lavoro è perché non lo vuole - e in effetti qualcosa di vero c'è, se prima della attuale crisi la provincia di Brescia era praticamente in piena occupazione.
Questi discorsi valgono soprattutto per gente di una certa età, entrata nel mondo del lavoro prima delle crisi degli anni '70, oppure che sfruttò l'occasione dell'espansione degli anni '90. Per loro è quasi inconcepibile avere bisogno di qualcosa se si lavora.
Queste persone vogliono solo che lo Stato li lasci lavorare in pace e chieda loro il meno possibile. La maggior parte non chiede nulla allo Stato. Guarda anche con sospetto chi chiede troppo. L'importante è darsi da fare.

Può essere che qualcuno di questi in realtà utilizzi dallo Stato più di quello che crede, ma rispetto alla narrazione - di più: alla convinzione - questo ha poca importanza. Quando lo si fa notare, di solito la risposta è "Può essere che abbia ragione tu, ma sono sicuro che comunque allo Stato diamo troppi soldi. Guarda che sprechi che ci sono", e giù aneddoto su conoscente che munge in Comune o insegnante fannullone.

Dal loro punto di vista, e per la loro esperienza, sono istanze legittime. In tutte c'è qualche fallacia, ma in tutte c'è un fondo di verità. Ma questo non vale, in fondo, per tutte le scelte politiche che facciamo?

Questo tipo umano, oggi, dopo aver votato per vent'anni Berlusconi, da chi può essere rappresentato?

P.S. Lascerei perdere l'accusa di egoismo, quasi tutti i succitati fanno regolarmente volontariato e beneficenza. So che per qualcuno non è la stessa cosa, ma c'è chi preferisce dare i propri soldi per aiutare i bisognosi in modo diretto, tramite persone conosciute. D'altra parte mi sembra di ricordare che la Lombardia sia ai vertici nazionali per volontariato.

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