martedì 23 giugno 2020

Facce nuove, proprio

Le candidature alle Regionali del centrodestra sono definite.
Caldoro, Fitto.
Gente già candidata altre due volte, ex presidenti di Regione, uno nel 2010, l'altro già nel 2005.
Nomenclature per tutte le stagioni.
Non c'era nessun nome nuovo?
In Campania c'è anche la grana Cesaro, che parrebbe irrinunciabile (con il suo entourage) in lista. Ma possibile che sia davvero così? Che siamo ancora appesi a queste camarille impresentabili? Che queste portino più voti di quanti ne tolgono?
Forse sono le stesse modalità delle "fritture di pesce" di De Luca per il referendum, ma almeno De Luca ha dalla sua la gestione del coronavirus.
Nelle Marche si è scelto Acquaroli, che puzza di vicinanza agli ambienti nostalgici del Ventennio.
Una drammatica mancanza di classe dirigente. Forse c'entrerà il fatto che si tratta di partiti leaderistici, nevvero?
Questo per non parlare di Zaia, "presidente eterno" in Veneto, ma lì c'è un tale apprezzamento che non potrebbe essere altrimenti. Inoltre lui, come Enrico Rossi in Toscana, corrono per un terzo mandato consecutivo, non sono stati "ripescati" dopo le sconfitte.

Nessun commento:

Posta un commento