mercoledì 5 febbraio 2020

Democrazia diretta e rappresentativa dalla SFISP

Sabato scorso il professor Flavio Felice ha parlato di democrazia nel secondo incontro della SFISP.
E' stata una presentazione interessante, un po' difficile, che come sempre ha fornito molti spunti.
Interessante per esempio il parallelo tra la "libertà degli antichi" (la polis) e la "libertà dei moderni" La libertà degli antichi ha qualche assonanza con la democrazia diretta, non solo in senso storico ma perché tende(va) a politicizzare ogni cosa per tutti i cittadini.
La libertà dei moderni si incarna in una democrazia rappresentativa non solo in senso metodologico, ma anche perché il fatto di delegare la politica (politicata) a specifici competenti permette gli altri di dedicarsi ad altri campi. Questo è un fatto interessante: nella società si creano più ambiti di competenza specifici. La specializzazione in effetti è una cifra della modernizzazione delle civiltà (pur con i suoi rischi).
Molto interessante anche l'indicazione del bene comune come mezzo e non come fine. Sono così abituato a sentirne parlare come uno dei quattro cardini della dottrina sociale della Chiesa che dò per scontato che sia un fine da peseguire. In realtà, come ha detto il professore, è sicuramente un elemento da perseguire, ma nell'ordine di valorizzare la dignità della persona, che é il vero fine. Ed in effetti è ovvio: la definizione di Gaudium et spes è
l'insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alle collettività sia ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente.
Rileggendo, se il bene comune è un insieme di condizioni che fanno star bene le persone, è abbastanza ovvio che sia essenzialmente un mezzo.
Infine, devo ricordarmi una citazione, che non ricordo esattamente ma che suonava come: "Una democrazia che non si può criticare è morta. Una democrazia che non viene criticata non sta tanto bene."
Come accennato all'inizio, la relazione mi è parsa un po' difficile per i corsisti, o meglio molto intensa, con tanti concetti e informazioni passati in poco tempo. In generale, però, mi piacerebbe che passasse l'idea che il corso non fornisce soluzioni (è meglio la democrazia diretta o rappresentativa?), ma riflessioni, anche perché spesso la risposta è "dipende". Questo tipo di corsi dovrebbero fornire una base per ragionare sulle domande e saper fornire la risposta più adatta ai contesti e alla preparazione personale.

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