sabato 1 febbraio 2020

Faccia a faccia

Ieri sera sono stato all'evento di presentazione dell'associazione Face to Face, che si propone di organizzare dibattiti politici con l'obiettivo di coinvolgere soprattutto i giovani (nel direttivo sono tutti under 30).
Il presidente ha sottolineato che di dibattiti se ne fanno pochi. Sottovaluta il livello locale, in cui loro non sono certo i soli a organizzarne, ma è vero che in prima serata e in TV non ce ne sono così tanti.
Ci sono stati alcuni errori di gioventù, ma la serata è uscita nel complesso bene. Il dibattito riguardava l'immigrazione, e ha fatto emergere alcune posizioni trasversali, specie nel discorso sulla protezione dei diritti umani delle persone.
Due appunti sulla questione: l'intervenuto di Italia Viva, senatore Eugenio Comincini, ha stigmatizzato l'associazione del tema dell'immigrazione alla sicurezza, dicendo che l'Italia è uno dei Paesi in cui i reati calano di più. Paolo Inselvini di Fratelli d'Italia ha detto invece che molti stranieri finiscono - certamente senza volerlo, nelle loro intenzioni iniziali - nel giro della prostituzione e dello spaccio. Mi pare che quest'ultimo sia un dato innegabile, anche secondo le statistiche per i reati di droga. Si poteva però rispondere: 1) di non generalizzare, "molti" non sono "tutti"; 2) che in Italia ci fu un'epidemia di morti per eroina tra gli anni '80 e '90, ben prima delle ondate migratorie: forse lo spaccio lo fa la domanda, non solo l'offerta, e se non ci fossero gli stranieri avremmo semplicemente spacciatori italiani come negli anni '80.
Girelli (PD) ha stigmatizzato la proposta di blocco navale (che per motivi di tempo non è stata articolata da Inselvini). Qui mi viene da pensare a cos'è, un blocco navale: credo che né INselvini né Meloni possano pensare ad affondare le navi, quindi devo pensare che vogliano costringerle a rientrare o - meglio ancora - a non partire. E' così diverso dalla dottrina Minniti? O è solo un po' meno ipocrita? (questa è una provocazione, lo ammetto)
Comunque l'idea di fare dibattiti è interessante, soprattutto per quel che scrivevo sopra: se fatti in un clima giusto, tra pochi e non tra tifoserie*, possono uscire tante cose comuni.
* Il rischio è che, se la cosa prende piede, gli intervenuti si organizzino con delle claque. Ne ho avuto il sospetto un paio di volte, ieri.

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