mercoledì 8 aprile 2015

Il Triduo comunitario

Ogni anno che passa mi piace sempre di più vivere il triduo con la mia comunità parrocchiale.

Giovedì e venerdì sera mi sono guardato in giro e ho visto tante facce. Ormai sono di mezza età e ho la fortuna di conoscere molte persone sia più vecchie che più giovani di me.
Già il fatto di vedere facce note assieme a facce nuove dà l'idea di una comunità viva, che si conosce e insieme si rinnova.
Tra le facce che conosco, poi, mi colpiva la varietà. Ho visto giovani e vecchi, uomini e donne, lavoratori e studenti, coppie e singoli. Ho visto gente di destra e di sinistra, gente che stimo e gente con cui non sono d'accordo. Gente che incrocio in giro per il paese e gente che vedo solo a Messa.

Comunque tutte persone che dopo una giornata di lavoro o di impegni hanno voluto trovarsi nella loro Chiesa per celebrare i riti del Triduo, per dirsi ancora una volta cristiani e pregare insieme.
Quei tre giorni danno l'idea della comunità cristiana ancor di più che la Messa pasquale, che pure è più partecipata. Perché le persone che c'erano il giovedì, il venerdì, il sabato hanno scelto di esserci, di ritagliarsi un momento.

Grazie alla mia comunità, quindi.

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