martedì 3 febbraio 2015

I litigi in Comune

E così anche Sarnico ha litigato con un pezzo di giunta: Bordonaro e Antonini.

Da quando ho l'età della ragione, ricordo Pasini che litiga con Bordonaro; Prandelli che litiga con Garza e Scolari al primo mandato e con Coradi e Incontro al secondo; Sarnico che litiga con Poli, Pigoli e Ondei dopo il primo mandato, ora questa storia.

Quindi mi chiedo: è inevitabile?
E' impossibile gestire il Comune di Ospitaletto senza litigare con la propria maggioranza, e perderne dei pezzi?
Io credo che a questa domanda ci siano due possibili risposte.

Sicuramente il ruolo di sindaco è difficile. Bisogna ascoltare tutti, sentire varie campane, si è oberati di richieste da ogni parte, sono necessarie mediazioni. D'altra parte, per la legislazione attuale, un sindaco è praticamente sovrano nel proprio paese: ha l'ultima parola su tutto, dà e toglie le deleghe, non può essere sostituito dal Consiglio ma con esso cade.
Contemperare questi due aspetti, non farsi prendere la mano dal ruolo (dal potere, se vogliamo) ma nemmeno sembrare troppo debole è cosa difficile. I casi che si sono succeduti a Ospitaletto (ma non solo: basta scorrere le cronache locali per trovare giunte che saltano ovunque) possono far pensare che i contrasti, anche fragorosi, siano fisiologici, ancor più in questo periodo di vacche magre, in cui le scelte si fanno sempre più difficili e si scontenta sempre qualcuno.

La prima risposta possibile alla domanda di cui sopra, quindi, non lascia adito a speranze.
Però è vero che se i problemi ci sono dappertutto, i contrasti non occorrono proprio ovunque: c'è chi riesce a governare senza eccessivi scossoni.
Allora, l'altra possibile risposta è che invece amministrare non sia impossibile, ma "solo" molto difficile: in questo caso allora sarebbe un problema di uomini. In primis di sindaci, ma forse anche degli uomini di cui si circondano.

E qui arriviamo alla cronaca. Di Prandelli sapevamo il carattere: un decisionista, un uomo solo al comando, alle volte anche sprezzante e sgarbato in Consiglio Comunale.
Sarnico era stato eletto anche per cambiare tutto ciò. Si era presentato in forte discontinuità con il suo predecessore, anche per tutti gli atteggiamenti a lui imputati.
Dopo metà mandato è chiaro che da questo punto di vista non ci siamo proprio, e ciò è tanto più grave quanto più alte erano le aspettative suscitate in campagna elettorale.

Diciamo che se Sarnico fosse uno studente, dopo il primo quadrimestre il voto in condotta sarebbe insufficiente.
Sul rendimento non sono così negativo, ma in condotta non ci siamo proprio.

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