mercoledì 2 luglio 2014

La faccia come il

La vicenda, per cui non ci sono aggettivi, è questa.
Per una bieca applicazione del manuale Cencelli, in giunta a Pescara spetta un assessorato a una civica locale. E già qui c'è qualche problema di meritocrazia nel criterio di selezione degli assessori.
Per le quote rosa il posto deve essere assegnato a una donna. E aggiungiamo un ulteriore elemento di distorsione.
Il maggiorente di questa civica, tale Teodoro, vecchia volpe della politica locale, ha l'alzata d'ingegno di proporre la figlia, visto che purtroppo non può fare l'assessore in prima persona. E qui cadiamo nel peggiore nepotismo.

Resta la speranza che la prescelta sia vagamente consapevole del suo ruolo.
La stampa ci informa che la prescelta è una matricola di giurisprudenza men che ventenne, per giunta fuori sede a Bologna, con la strabiliante media del 25 su due esami sostenuti al primo anno.

Io non riesco nemmeno a individuare chi abbia più colpa, in questa tragedia italiana rivestita da farsa.
Il papà è senza vergogna:
«E’ stata una decisione collettiva», spiega, «l’ha presa il nostro movimento e i nostri due consiglieri eletti Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli in seguito alla richiesta del sindaco di segnalargli il nome di una donna che gli avrebbe consentito di rispettare la legge sulla parità di genere»

Papà non spiega che Piernicola Teodoro e Massimiliano Pignoli sono il fratello e il cugino... una decisione collettiva di famiglia, insomma.

La figlia è incosciente e inopportuna (insomma, ci vuole tanto a capire che non è proprio il caso?). Se è abbastanza grande per fare l'assessore in un capoluogo, è grande abbastanza anche per prendersi tutte le critiche del caso.

Ma il sindaco, il sindaco! Robe da matti. Ha accettato una cosa simile, e ora si fa ridere dietro da tutta Italia.

Ma anche la città stessa: è possibile che una cosa simile non sia stata accolta con un tornado di pernacchie tale da far desistere i protagonisti di questo teatrino?
Fino a che punto è arrivata la nostra sopportazione?

Migliaia di bresciani che votarono Renzo Bossi non hanno insegnato nulla?

E' sempre più necessaria la formazione. Un lavoro lungo, paziente,

 

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