venerdì 9 maggio 2014

Gran Torino

Non so se l'ho già scritto, ma Gran Torino è un gran bel film. Ogni volta che lo rivedo mi piace di più.

[Avviso: contiene spoiler.]

Non tanto per la storia del razzista che si "converte", che secondo me è la parte più didascalica del film, ma per tutte le storie che stanno intorno.

C'è l'altra redenzione del protagonista: quella con cui si libera del peso che si porta sulla coscienza fin dalla guerra di Corea, e che confesserà non al prete in confessionale, ma al giovane ragazzo Hmong a cui cerca di insegnare a vivere. Dicendoglielo da dietro una grata, come in confessionale.

C'è la redenzione del violento, che prima affronta il "nemico" con la forza e poi capisce che questa strada non porta da nessuna parte, e si dispone al sacrificio supremo (nell'ultima scena il protagonista cade come in croce).

C'è il rapporto con la famiglia, triste ma non per colpa di uno solo.
C'è il giovane prete irlandese, un bel personaggio pure lui.
Ci sono anche i momenti comici del film, come gli spezzoni in cui Eastwood/Kowalski insegna al ragazzo come parlano i veri uomini.

E' un film ricchissimo, va visto e rivisto per apprezzarlo.

Nessun commento:

Posta un commento