mercoledì 5 marzo 2014

Porcellum di qua, Italicum di là

E così l’Italicum verrà approvato solo per la Camera. Berlusconi si lamenta e la minoranza PD invece è contenta: non riesco a capire perché.
Detto che è chiaro che si tratta di un sistema pensato per un monocameralismo, e che comunque non ha senso se non si abolisce il Senato, cosa sarebbe successo con la legge in vigore per entrambe le Camere?

Mi pare di poter dire che in un’ipotetica elezione l’Italicum al Senato avrebbe assegnato premi di maggioranza regionali con ballottaggi regionali: con il Porcellum funzionava così. Ora, considerando le croniche difficoltà ai ballottaggi del centrodestra, questo avrebbe potuto favorire il centrosinistra: alle ultime elezioni politiche alcune regioni che furono assegnate a Berlusconi (Veneto, Puglia, Calabria) sarebbero andate invece al ballottaggio tra Berlusconi e Bersani. Considerato che gli elettori del centrodestra si mobilitano molto meno per il ballottaggio, e che gli elettori di Grillo credo si sarebbero orientati più verso Bersani, queste regioni avrebbero potuto cambiare segno, spostando una ventina di senatori verso il PD e avvicinando di gran lunga una coalizione Bersani-Monti alla maggioranza anche al Senato.

Questo naturalmente non vuol dire che la legge sarebbe andata bene: la governabilità certa si ha solo con un monocameralismo. Però non è detto che la situazione sarebbe stata quel pasticcio che si dice. Non capisco soprattutto perché questo (tradizionale) tafazzismo della sinistra PD che avversa un sistema che probabilmente non funzionerebbe, ma aiuterebbe il suo partito, per tenersi un Porcellum modificato che regala la certezza di non creare una maggioranza al Senato.

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