sabato 8 marzo 2014

PGT, verde pubblico, deroghe

Altre due osservazioni su due questioni che ho notato nel PGT, e che secondo me sono due punti di debolezza del Piano stesso.

La prima è un po’ la continuazione del post precedente sullo stato del territorio. Una volta valutata l’occupazione del suolo nelle aree limitrofe al nostro Comune, mi sarebbe piaciuto fare un’altra verifica sulla densità di popolazione per area urbanizzata. Spesso ci diciamo che Ospitaletto ha una densità abnorme, la seconda della provincia. Come già spiegato nel precedente post, però, credo che questo sia collegato anche ai confini particolarmente ristretti del territorio comunale. Per valutare se effettivamente siamo un “alveare”, sarebbe interessante verificare il rapporto tra la popolazione e la superficie urbanizzata. In altri paesi infatti la densità cala anche perché nel calcolo entra la vasta superficie dei campi. Tanto più la densità su area urbanizzata è alta, tanto più un abitato è “ammassato”, fatto di condomini eccetera, ma non mi pare che sia il caso di Ospitaletto, in cui prevalgono le schiere di villette con giardino e parcheggi.

Il calcolo con le mappe che ho usato la volta scorsa si presenta in questo caso molto più complicato, per via dei confini frastagliati ed irregolari dei comuni. Per fortuna ho trovato questo studio che mi dà la risposta che cercavo (pagina 20) nella “dotazione pro capite urbanizzata”, ovvero il reciproco di quello che volevo calcolare io. Ospitaletto nel 2007 aveva 334mq/abitante, il che corrisponde a quasi 3000 abitanti per ogni kmq urbanizzato. Questo numero, seppure elevato, non è più così eccezionale come accade per la densità. Dati di “dotazione pro capite urbanizzata” tra i 300 e i 400mq/abitante sono abbastanza frequenti, quelli più simili al nostro sono Castrezzato, Coccaglio, Rudiano, Chiari, Gussago, Palazzolo, mentre Castelmella e Castelcovati stanno decisamente peggio.

Dalla stessa tabella si vede però che il dato grave a Ospitaletto non è tanto la densità, quanto la mancanza di spazi verdi: abbiamo un bassissimo ammontare di metri quadri di verde urbano per abitante (14mq/abitante).Naturalmente questo valore nasce anche dalla grande popolazione, che abbassa il rapporto anche a fronte di valori assoluti di aree verdi non trascurabili, ma questa non può essere una scusa: quando cresce la popolazione devono crescere anche i servizi ad essa dedicati. A riprova di ciò c’è il fatto che tutti i comuni più popolosi del nostro hanno valori di verde pro capite comunque più alti.
E’ vero che il dato è del 2007, e non credo che rientri nel calcolo il parco Baden Powell, per esempio, ma l’andamento che si evince da qui tra il 1999 e il 2009 è comunque negativo. Non so quale sia la differenza tra “verde urbano” e “verde pubblico” che genera la differenza tra i dati nelle diverse tabelle, ma resta il fatto che quale che sia il criterio di calcolo il confronto con gli altri comuni ci vede sempre perdenti, sia in numeri assoluti che come tendenza: ci sono paesi in cui la dotazione aumenta, mentre noi abbiamo perso più di un terzo di verde pro capite in dieci anni. Questo significa che le urbanizzazioni di Pasini e Prandelli non hanno prestato sufficiente attenzione alle aree verdi.

Il problema è che mi pare che anche questo PGT sia un po’ carente al riguardo. Sarebbe interessante capire quanti metri quadrati di verde pubblico ci saranno una volta attuato il PGT secondo le previsioni degli estensori. Magari spulcerò ancora qualche documento per capire se questo dato risulta da qualche parte.

Un’altra cosa che non mi piace molto nel Piano è un piccolo particolare riguardo alla zona di trasformazione residenziale ATr1. Alla presentazione pubblica del PGT il dottor Bara aveva detto che costruzioni all'interno delle zone di tolleranza degli allevamenti potevano avere problemi con l'ASL.
Ebbene, nella tavola DP26 del Piano caricato sul sito si vede che quella zona ricade per una buona metà all'interno di una zona di tolleranza. Com'è possibile?

La risposta a pag. 39 del Rapporto Ambientale: si lavorerà in deroga.
In attesa di una risposta da parte dell’ASL competente si valuta che la realizzazione dell’ATR1 sia quindi subordinata alla riconversione o alla dismissione dell’allevamento o, secondo regolamento, ad eventuale deroga del sindaco.

Lavorare in deroga... era proprio necessario?

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