sabato 8 febbraio 2014

Attualità politica, deberlusconizzazione, formazione

La legge elettorale pensata da Renzi e Berlusconi, che spinge verso la costruzione di coalizioni il più allargate possibile, ha reso molto dura la vita di chi ha cercato di proporre qualcosa di nuovo sul panorama politico.

I Popolari per l'Italia di Mauro, nati con un intento centrista, si vedono sedotti ed abbandonati da un Casini tornato all'ovile e finiranno per fare la parte di Mastella ("ad oggi non ci riconosciamo né nella destra né nella sinistra"). Però le soglie di sbarramento li faranno presumibilmente sparire ancora prima di nascere, con o senza alleanze, a differenza di quel che accadeva a Mastella che beneficiava di un sistema elettorale più permissivo.
Non posso dire che mi dispiaccia.

Fratelli d'Italia si trova alle prese con lo stesso problema di sbarramenti, e finirà per rimettersi con Storace e con quanti riusciranno a imbarcare a destra. Fine ingloriosa di un progetto coraggioso.

Entrambi questi partiti, per il resto molto diversi, hanno una cosa in comune: aver creduto nella possibilità di un centrodestra nuovo e "deberlusconizzato". Ci hanno provato in modo diverso, è andata ugualmente male.

Continuo a non capacitarmi di quanta potenza di fuoco abbia ancora oggi Silvio (e con lui Grillo). Forse ha ragione chi dice che ormai le sue televisioni hanno creato una forma mentis berlusconiana ormai inveterata. Non ci ho mai voluto credere fino in fondo, e non in questa misura, ma tra l'evidenza dei sondaggi e queste due ricerche, impressionanti, dovrò arrendermi.

A questo punto si fa ancor più necessario (sarebbe anche urgente, ma non è una cosa che si fa in poco tempo) impegnarsi per ricreare una coscienza critica nei cittadini di domani, i più giovani. La cosa più importante per costruire il futuro non è più nemmeno la politica attiva, ma la formazione civica e politica. Personalmente cercherò di metterci del mio, nel mio piccolo.

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