martedì 11 giugno 2013

Le campagne elettorali del centrodestra

Torno a scrivere dopo una settimana in cui il sito è stato in blocco... questo post l'ho impostato venerdì, ma non riuscivo a pubblicarlo. Pur a elezioni passate, è ancora valido.

Leggo notizie di manifesti come questo e questo di Alemanno (a cui si aggiunge un'ironica risposta) e questo per Paroli, e ricordo la campagna su Milano "Zingaropoli" contro Pisapia, per non parlare del famoso volantino di Ospitaletto sulla "moschea" con Sarnico sindaco.

Perché ho la sensazione che sia sempre il centrodestra ad evocare paure su sciagure varie che succederebbero in futuro se vincessero i "comunisti"?
Di solito la polemica politica si fa sul passato, sull'"avete detto" o "avete fatto", non evocando scenari apocalittici puramente ipotetici.
Per di più questi scenari vanno a titillare la pancia e le fobie della gente, confinando pericolosamente con i pregiudizi più beceri.

Mi stupisco anche che si insista sulla stessa linea quando mi pare evidente che non è che abbia portato tanto bene.

Capisco forse un'elezione in cui le si provano tutte perché si è così indietro che non si ha nulla da perdere (vedi Alemanno), ma in casi in cui si è praticamente appaiati (come tra Paroli e DelBono) quanti voti fa guadagnare, e quanti ne fa perdere una campagna così negativa?
Le stesse campagne di Berlusconi per le elezioni nazionali - così efficaci - si basano su promesse, non su minacce (almeno nei manifesti, poi nei comizi si dicono tante cose...).

Al di là di ciò, comunque, mi trovo abbastanza d'accordo con Cremaschi: non vedo tutta questa differenza tra i due contendenti bresciani. Nei cinque anni trascorsi non ho notato una cesura netta tra le gestioni di Corsini e di Paroli, che quindi secondo me non è riuscito a dare un'"impronta" alla città.

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