lunedì 22 aprile 2013

Pillole (amare) di politica

Sono stato via nel fine settimana, quindi ho seguito poco di quel che è successo a Roma per il Quirinale. Stasera mi sono fatto un'idea leggendo qua e là. Qualche impressione.

  • Povero Napolitano. Credo che davvero fosse l’ultimo che si augurava una situazione simile, un’abdicazione della politica. A 88 anni a dover mettere toppe all’inadeguatezza dei partiti (PD con il concorso del M5S, in particolare). Il suo discorso è stato duro quanto basta, ora vedremo se qualcuno si è reso conto dell'eccezionalità della situazione.

  • Non mi capacito di chi possano essere i centouno democratici che hanno silurato Prodi. Centouno sono tantissimi.
    E’ strano che sia stato Renzi, che di solito ci ha abituato a dire le cose in faccia, come con Marini, inoltre se è vero che vuole andare a elezioni Prodi sarebbe stata una scelta favorevole.
    Però faccio veramente fatica a credere che siano stati i giovani spaventati da Twitter, come si vuol far credere: non posso credere che abbiamo dei parlamentari così poco autorevoli. E quindi non capisco da dove vengano centouno franchi tiratori.
    E’ pur vero che Prodi è già stato fatto cadere due volte dall’interno, non è così benvoluto.

  • Come Grillo ha detto che chi l’ha votato aspettandosi un accordo M5S-PD ha sbagliato voto, così credo che una gran parte della mitica “base” abbia sbagliato voto votando il PD di Bersani e volendo escludere in ogni caso le larghe intese: Bersani è quello che “se avremo il 51% ci comporteremo come se avessimo il 49%”. E allora è inutile protestare ora.

  • L’avevo già scritto: il PD vive (e muore) nell’ambigua identità di partito di sinistra o di centrosinistra. Ora dovrà scegliere: o vira a sinistra, incorporando Vendola e perdendo i renziani, ma sarebbe una sconfitta per tutti, o cerca con decisione di diventare un partito maggioritario, affidandosi a Renzi e cambiando completamente registro. Delle due l’una, però: è ora di fare chiarezza.

  • A proposito di Renzi: l'ho visto prima dalla Gruber. E' veramente bravo con la dialettica. Il centrosinistra si ritrova in casa un jolly, roba da fargli ponti d'oro: veramente il tafazzismo impera.

  • Siamo così sicuri che ci sarà davvero un governo di larghe intese?
    Alla Camera Pdl+Lega+Monti+il gruppo misto hanno 182 voti. Il PD dovrebbe garantirne 134 dei suoi 293: è così certo che ci siano, e che durino per i vari voti di fiducia?

  • A proposito di governo: io proprio non capisco quali misteriosi meriti abbia Amato per essere così considerato. Non mi sembra di avere cose buone da dire su di lui.

  • Diamo invece a Berlusconi i meriti che gli spettano: ora se si andasse a votare avrebbe tutti i vantaggi. Certo per lui è una situazione comunque vincente, si è tirato fuori dall'angolo, anche per merito di Grillo.

  • Io comunque avrei eletto la Cancellieri e poi sarei andato a votare. A questo punto preferirei una proroga anche del governo Monti.
    Visto che però succederà questo, ed avremo probabilmente un governo politico (cosa che rende ancor più difficile la fiducia), che si scannino per qualche tempo su una legge elettorale e che poi si vada a votare.

Nessun commento:

Posta un commento