martedì 10 maggio 2011

Due parole sui confronti tra i candidati

La scorsa settimana si sono tenuti i due incontri, tanto sospirati per noi organizzatori, che hanno messo a confronto i programmi delle varie liste presso il teatro dell'Oratorio. Qualche riflessione su ambedue.

Giovedì si è tenuto l'incontro tra i giovani candidati, a cui ho fatto da moderatore. Serata tranquilla, pure troppo (a parte un piccolo battibecco tra Matteo Totò di FN e il pubblico). Ho cercato di dare un po' di verve e di spezzare la monotonia, ma è andata così. E comunque è andata ancora bene rispetto alla caciara della sera successiva...
I giovani candidati si sono limitati a quello che gli era stato chiesto: parlare dei programmi, senza riferirsi al passato e senza scadere in polemica tra di loro.
Forse - a sentire la mia fidanzata, osservatrice neutrale di fuori paese - l'impressione migliore (come oratore, senza entrare nei programmi che si assomigliano) l'ha destata Fulvio Frescoso.
Peccato - come ho detto durante la serata - che non siano uscite le idee dei giovani presenti, ma quelle delle liste, che avevano soppesato col bilancino le domande fornite in precedenza.
Comunque l'incontro è andato bene: si sono toccati tutti gli argomenti, anche quelli spinosi (immigrazione), il clima era positivo e mai polemico.

Il contrario della sera dopo, con i candidati sindaci.
Mettiamo alcuni punti fermi:



  1. non era un dibattito aperto, ma un confronto tra i programmi, come scritto chiaramente sul volantino. I candidati non dovevano rispondersi tra loro, ma solo rispondere alla domanda del moderatore Angelo Onger. Non per nulla non si è mai usata da parte degli organizzatori la parola "dibattito".


  2. si era chiesto a più riprese (soprattutto nella riunione di preparazione con i candidati sindaci tutti presenti) di non riferirsi al passato ma di concentrarsi solo sul futuro, come voleva anche il titolo Un futuro in comune. Niente "io ho fatto questo, tu non hai fatto quello" e cose simili.


Queste regole erano anche state dette a più riprese in pubblico, al dibattito del giovedì e dopo la S. Messa del I maggio, per esempio.

Peccato che i candidati abbiano fatto orecchie da mercante - chi più chi meno - riguardo a questi punti, che i loro giovani colleghi di lista avevano rispettato così bene. Il moderatore ha poi completato la frittata, ritenendo di non intervenire a far rispettare il regolamento. In questo Onger ha agito in completa autonomia, visto che come organizzatori si era insistito parecchio anche con lui sui due punti sopra.

Comunque, è andata com'è andata e i candidati sono andati in libera uscita con la loro diversa oratoria.
Angiola Giudici ha sempre letto, non destando una grande impressione. D'altra parte è vero che è certamente quella che si è attenuta di più al programma. Anche lei, a dire il vero, in alcune risposte ha infilato dei "la scorsa amministrazione ha fatto..." che non dovevano esserci, ma la trasgressione è stata meno visibile che per gli altri. Non era tenuta a rispondere alle provocazioni di Sarnico, ma forse due parole al moderatore per richiamare all'ordine e al regolamento che conosceva benissimo poteva spenderle. Su di lei c'è poco altro da dire.
Giulio Incontro è senz'altro il più affabulatore dei tre. E' partito bene, poi si è andato un po' allargando e divagando. Alla seconda risposta ha fatto notare che il "metodo" non era esattamente quello che si aspettava, ma si è ben adattato e nella seconda metà anche lui si è lasciato andare a divagazioni rispetto al programma. Alla fine però la sensazione è che i racconti sulla sua famiglia, sul Pdl e su Napoleone abbiano catturato l'attenzione più delle idee. La citazione di Matteo Faini come futuro assessore alla Cultura è un'astuta captatio benevolentiae in ambiente oratoriano. E' riuscito nella non facile impresa di farsi riprendere due volte da un moderatore non certo attivissimo su questo fronte...
Gianbattista Sarnico è stato fin dalla prima risposta il più "battitore libero". Aveva preparato delle risposte molto ficcanti sull'amministrazione precedente, nonostante gli inviti a pensare al futuro. Alla fine qualche idea ce l'ha comunque messa (quella che mi convince di più è il copiare dai comuni virtuosi del circondario), ma non trovo molto credibile che l'Amministrazione abbia fatto solo cose cattive in cinque anni. Continuo ad attendere un'opposizione che abbia l'onestà intellettuale di riconoscere qualche merito alla maggioranza: anche stavolta mi è andata buca. E' scaduto molto quando addirittura per due volte ha cercato di interpellare direttamente la Giudici, la seconda volta addirittura per chiederle conto di scelte dei suoi compagni di partito in Regione o a Roma (come dire che questi stanno ad ascoltare Angiola Giudici...): non era un dibattito!

p.s. queste sono considerazioni del tutto personali e non del Gruppo Interassociativo Parrocchiale che ha organizzato!

2 commenti:

  1. carissimo amico,
    se l'appello è quello di esere coretto e trasparente, il redazionale dimostra che chi l'ha scritto è molto di parte.
    Forse deve ancora imparere a fare il buon redattore.
    Te lo dice qualcuno che ha fondato un giornale e che da anni scrive articoli e recensioni ed è, casualmente redattore anche in questo blog dove scrive.
    Ma mi piacerebbe confrontarmi con te se ti appassiona il dialogo e lo scambio di idee. La polemica non mi interessa.
    Cordiali saluti.
    Alfonso

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  2. Non è mia priorità essere imparziale... scrivo un blog per esprimere le mie opinioni, quindi esprimono sempre la "mia" parte. Ovviamente se si parla direttamente al bar si parla in un certo modo, più diretto, mentre in un luogo "pubblico" si sta più attenti a sfumare le posizioni e a mettere i dubitativi al posto giusto.
    Sinceramente devo dire che stavolta non sono così di parte... non so ancora chi voterò, quindi se ho dato quest'impressione, è sbagliata! Mi sa che deciderò in cabina...
    Giorgio Libretti

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