martedì 18 gennaio 2011

L'inchiesta della civetta

Ne Il giorno della civetta si narra che il capitano Bellodi deve respingere la tentazione di pensare che si potrebbe sospendere la Costituzione e le garanzie civili, almeno per un po', per un periodo limitato, in modo da aggirare l'omertà, gli ostacoli e sradicare il fenomeno mafioso, il male. Se potesse avere i poteri speciali accordati al prefetto Mori... Poi Bellodi si riscuote, e si dice che non può essere così.

I magistrati di Milano secondo me non stanno facendo una cosa molto diversa. Siamo di fronte a un'inchiesta che, per sradicare il male di Berlusconi, non va tanto per il sottile e non guarda in faccia nessuno. Io non dubito assolutamente che il sultano si circondi di un harem di cortigiane prezzolate: ci credo eccome. Mi fanno però specie due cose.
La prima è che si imbastisca una inchiesta su un'accusa sostanzialmente indimostrabile: quella di aver fatto sesso a pagamento con una minorenne. Secondo me è impossibile dimostrare che Silvio ha fatto sesso con Ruby (non ci possono essere prove oggettive, le intercettazioni possono essere vanterie), è impossibile dimostrare che sapesse che era minorenne (e che lui non sapesse, visto l'aspetto della ragazza che già faceva spettacoli in locali di lap-dance, posso anche credere) ed è impossibile dimostrare che è stata pagata il sesso (anche se si dimostrassero favori o regali, il nesso col sesso è indimostrabile).
Mi fa ancora più specie che per sostenere un'accusa così difficilmente provabile si sia deciso di fare intercettazioni "a strascico" su un elenco apparentemente sterminato di persone, per aggirare il divieto di intercettare parlamentari. Io non sono un fanatico della privacy, non sono di quelli che si straccano le vesti per avere il permesso di pubblicare foto in cui qualcuno compare sullo sfondo, per esempio, o per il passaggio di Google StreetView. La segretezza delle comunicazioni però è un diritto costituzionale, uno dei primi diritti garantiti nelle più antiche democrazie. Io sono favorevole all'uso investigativo delle intercettazioni, in casi regolamentati, ma qui si esagera in quantità e nel fatto che l'obiettivo delle intercettazioni è un parlamentare. E' giusto che se quest'ultimo non può essere intercettato, si coinvolgano miriadi di altre persone innocenti di tutto? Piero Ostellino ha scritto bene sul Corriere al riguardo.

Sul merito "legale"che si contesta a Berlusconi, sono essenzialmente d'accordo con la stringata e brutale sintesi di Filippo Facci sul Post.
Sul merito morale, poi, ha ragione Luca Sofri sempre sul Post: la colpa principale di Berlusconi non è legale, è il degrado della politica e della sua immagine, del modello di Italia che si ha in mente. E per questo è da un po' che dovrebbe andarsene, da quando la deriva populista si è fatta prevalente sul progetto liberale (e la Lega è correa). Se questo evento rappresenta la causa scatenante per le sue doverose dimissioni, ben vengano almeno quelle.

Per quanto riguarda invece la presunta "fidanzata" di Berlusconi, a me sembra una trovata patetica per coprire il resto. Ora si troverà certamente una pasionaria disposta a recitare la parte, ma questa poteva risparmiarsela.
Sull'accusa di concussione (forse la più seria), già a suo tempo Bruti Liberati (il capo della procura milanese) aveva detto che non c'erano elementi fuori posto. Ora l'accusa è stata riesumata... proprio dopo la bocciatura dello scudo giudiziario... mah...
Brutte storie. Ne ho scritto ora, spero di non scriverne più.

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