venerdì 14 gennaio 2011

Della discarica

Io, come tutti, preferirei non avere una nuova discarica nei pressi del nostro Comune, e mi spiace leggere, man mano che la vicenda prosegue, che le possibilità che la discarica si faccia sono sempre più concrete.
Tutte le motivazioni addotte contro la discarica sono validissime, tra cui non ultima quella che il nostro territorio è già stato fiaccato per anni dalla discarica Bosco Sella.
Mi rendo anche conto che questo fatto può essere letto al contrario: meglio mettere una discarica nuova vicino a una vecchia piuttosto che andare a deturpare una zona ancora "vergine" della nostra provincia. E' in effetti innegabile che la zona si presti: non è più in Franciacorta, non è ancora in mezzo ai campi e alle coltivazioni intensive della pianura, non è quindi zona di pregio e sta vicino all'autostrada.
Ma le ragioni per cui alla fine la discarica si farà sono, al solito, diverse dai soli ragionamenti di opportunità: ci sono in ballo, accompagnati alla discarica, parecchi soldi di "compensazioni", non si sa quanti (almeno non lo so io) ma è prassi comune nei siti di questo genere.

La discarica se non erro ricadrà sui territori di Passirano, Castegnato e (in minima parte) Paderno, perciò questi Comuni saranno interessati alle compensazioni. Ciò mi rende piuttosto dubbioso su quanto ferrea sia la volontà di queste Amministrazioni di dire no alla discarica, alla fine, visti i chiari di luna sui bilanci comunali.
Ospitaletto sarebbe "cornuto e mazziato": non direttamente interessato alla discarica, rischia di non vedere un soldo, ma nel contempo è proprio l'abitato più vicino a Bosco Stella.
Questo fatto mi dà fiducia sul fatto che l'azione di Prandelli possa essere più convinta di quella dei suoi colleghi, anche se preferisco comunque non esprimermi al riguardo: non ho seguito abbastanza la faccenda da formulare un giudizio definitivo, inoltre si potrebbe anche pensare - avvocati del diavolo - che il suo ruolo in Provincia gli imponga una linea più morbida verso i "colleghi" istituzionali.
Inoltre, mi dico anche una cosa: il ruolo di assessore provinciale impone che, in quella veste, si rappresenti tutta la provincia, e non gli interessi particolari di un Comune, fosse anche il proprio. Ribaltando il discorso, come la prenderemmo se Berlusconi intervenisse per chiudere una discarica ad Arcore? E' quindi corretto chiedere a Prandelli di fare la stessa cosa?
Per quanto riguarda le opposizioni, mi è dispiaciuto leggere sull'ultimo notiziario comunale di divisioni tra partiti e associazioni, che pare siano andate un po' in ordine sparso. Comunque non me ne farò un cruccio: non sarà certo per questo che la discarica si farà o meno.

Che fare ora, quindi? Senz'altro è doveroso proseguire con tutte le iniziative, politiche, tecniche e civili, per scongiurare l'eventualità.

Se queste non avranno successo, come temo, bisognerà agire per cercare di minimizzare il danno e trarne almeno qualche vantaggio.
Sul secondo aspetto, bisognerà cercare di non rimanere esclusi dalle eventuali compensazioni, "lottando" eventualmente con gli altri Comuni. Una possibile compensazione potrebbe essere il raddoppio del depuratore, che ora non è più sufficiente. Anche qui però credo che non rimarremo a secco, ma avremo ben poco potere decisionale.
Dove invece secondo me bisogna agire, e lo si può fare con un po' di potere decisionale in più, è nella riduzione del danno. In particolare, secondo me, si potrebbe creare un consorzio per la gestione della discarica con gli altri tre Comuni. Non intendo un consorzio strutturato - lungi da me voler inventare altre poltrone! - quanto piuttosto un tavolo che si riunisca ogni tanto con finalità di controllo.

Io non so come avvenga la gestione di una discarica, se c'è un regolamento, o un contratto con la Regione e il gestore o che altro, ma bisogna far scrivere in questo contratto qualcosa che attribuisca facoltà di controllo reali al tavolo dei Comuni. Per esempio, si potrebbe richiedere di avere a disposizione, che so, 5 controlli a sorpresa all'anno per ogni Comune da disporre sui camion che conferiscono i rifiuti e/o sul sedimento in discarica, controlli svolti dall'ARPA a spese della regione (o di A2A o chi per loro), scrivendo chiaro nel contratto che non appena si trova qualche valore fuori dalla norma o qualcosa nei camion che non dovrebbe essere lì la discarica viene fermata per 3 mesi, o per il tempo necessario per eseguire un check-up completo ed escludere rischi per la salute. Oppure (o in aggiunta) chiedere che si stabilisca il monitoraggio più frequente delle falde acquifere, sempre con la clausola sospensiva della discarica al primo sgarro.
I Comuni potrebbero poi passarsi tutte le informazioni raccolte, per completezza (otto occhi vedono meglio di due).
Inoltre - e anche questa è una cosa che dovrebbe essere chiesta da tutti i Comuni - bisogna mettersi a chiedere con forza la bonifica delle aree relative alla ex discarica Vallosa, contaminate da PCB, bonifica già deliberata ma perennemente in stand-by.

Insomma, se discarica deve essere, bisogna fare in modo che sia la più sicura possibile (nei limiti di quanto può esserlo una discarica...).

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