domenica 23 gennaio 2011

Civicità

Sul suo sito, Giulio Incontro posta un video in cui relaziona sul'incontro avuto con i rappresentanti del PD, lasciando aperta una porta alla formazione di una lista comune - pur nelle differenze - a patto che questa sia autenticamente civica.

Come si caratterizza una lista civica? Più o meno lo sappiamo tutti: con pochi richiami ai partiti, con la presenza di esponenti della cosiddetta "società civile". Nessuno di noi è così ingenuo da pensare che una lista che si presenta a una elezione sia completamente slegata dai partiti, di solito le liste hanno un "colore" politico prevalente, diluito però dalla assenza dei simboli espliciti dei partiti, che rientrano nella scelta dei candidati: una parte sono di solito legati ai partiti che sostengono la lista, mentre una parte dei posti è appannaggio di persone conosciute, valide, riconducibili a un'area politica ma senza tessere in tasca.
La lista "Insieme per Ospitaletto" della scorsa tornata comunale era una buona civica, da questo punto di vista: aveva avuto un buon successo anche per il fatto di aver composto una buona "squadra". Le esperienze insegnano poi che proprio gli esponenti migliori della società civile sono quelli che hanno miglior successo il giorno delle elezioni, come ha dimostrato l'elezione di Ravelli e Danesi - conosciuti più per l'attività civile che non per la militanza politica - e dello stesso Reboldi, che era a suo tempo una faccia nuova.

Allora per il centrosinistra è sufficiente replicare la formula del 2006 per vincere? Secondo me sarebbe utile avere il coraggio di fare un passo in più, specialmente se si volesse coinvolgere anche FLI e magari l'UDC.
Visto il successo che hanno le personalità legate alla società civile, non sarebbe il caso di avere il coraggio di proporre un esponente slegato dai partiti anche per la carica di Sindaco? Certo, richiederebbe un passo indietro da parte dei partiti, specialmente il PD che è giocoforza il punto di riferimento di una civica di opposizione, ma sarebbe un investimento secondo me vincente. Si potrebbe scegliere una personalità legata comunque all'area PD, ma senza la tessera in tasca, o comunque senza incarichi direzionali nel partito.
Ci sarebbero secondo me almeno tre vantaggi per il Partito Democratico: primo, l'appeal elettorale già più volte citato; secondo, guadagnare al partito una personalità valida, che a fine mandato sarebbe comunque identificato con il PD; terzo, rendere più presentabile l'eventuale coinvolgimento delle forze di centro, FLI e UDC.
Se il candidato fosse una figura stile Sarnico, infatti, sarebbe difficilmente difendibile la posizione di un Incontro e - ancor di più - di un Floris che sono stati in maggioranza e/o in giunta per cinque anni, contrapponendosi vivamente ad ogni Consiglio proprio alla figura di chi ora sosterrebbero per la poltrona di Sindaco.
Se invece la lista apparisse come una civica ancor più "vera", e non come un accodamento a un "capo" del PD, un'alleanza allargata sarebbe più presentabile.

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