domenica 14 novembre 2010

Un Vangelo esigente

Il Vangelo di oggi (Lc 21,5-19) è un Vangelo esigente per ogni cristiano, che fa riflettere e lascia anche un po' turbati.
Nell'interpretazione del mio Parroco, don Renato, Gesù ci parla non della fine della storia, ma del fine della storia, per cui la storia è il teatro in cui il cristiano è chiamato a rendere testimonianza. Questo anche se nella storia c'è il male, che è un elemento inevitabile, c'è sempre stato fin dall'inizio. Ma quante volte nel Vangelo Gesù dichiara beati i perseguitati, e invita a "prendere la propria croce", dicendo che chi perderà la vita per causa Sua la salverà (Mt 8, 34-38).
In questo Vangelo Gesù ci spiega che quando si parla del male e di perdere la vita, può non essere in senso figurato: al versetto 16 si parla esplicitamente di uccisioni dei cristiani (teniamo presente che quando Luca scrive si aveva già notizia certa di almeno due cristiani uccisi, Stefano e Giacomo, la cui sorte è riportata negli Atti).
E' il sangue dei martiri, che salveranno la propria vita (cfr. versetto 19) nella Vita Eterna. La Chiesa si è irrorata del sangue dei martiri lungo i secoli, potremmo dire che è cresciuta con esso. Ecco che ciascuno è chiamato ad essere perseverante in maniera esigente, fino al sacrificio supremo.
Attenzione, questo non vuol dire che bisogna andare a cercare il martirio, come in certe interpretazioni integraliste: negli Atti lo stesso Paolo, saputo che i Giudei complottano per ucciderlo, fugge da Damasco, cerca di evitare lo scontro fisico (At 9, 23-25). E' quindi più che lecito cercare di salvare la propria vita, ma non ad ogni costo: il martire non è colui che si caccia nei pasticci, ma colui che quando non gli si lascia altra via d'uscita preferisce restare fedele a Cristo anche di fronte alla morte.
La cosa confortante è che Cristo sarà al nostro fianco durante la testimonianza, quindi non temiamo anche quando siamo chiamati a testimoniare in condizioni difficili o di minoranza: non è detto che avremo successo, che andrà tutto bene come piacerebbe a noi, ma Lui è al nostro fianco e la nostra testimonianza porterà frutto. 

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