venerdì 5 novembre 2010

Silvio a braghe calate

Non ho resistito alla tentazione di titolare così il post... ma non voglio parlare delle (dis)avventure personali del nostro premier, bensì del discorso politico che ha fatto ieri.

Berlusconi si è detto disposto a un patto di legislatura, ha riconosciuto Fli come "terza gamba" della coalizione ed ha persino proposto di rivedere il sistema di alleanze del centro destra, promettendo secondo me un posto in coalizione a Fli anche in vista di future elezioni (evidentemente se queste non saranno vicine): una riabilitazione in piena regola, cioè tutto quello che Fini chiedeva da mesi.

Fini quindi viene accontentato in tutto. A memoria non mi sembra di ricordare altre richieste da Fli nei mesi scorsi. Forse mancano le scuse personali per quella che Fini ritiene un'espulsione, ma dopo tutte le accuse di "partito personale" rivolte al Pdl, lo stesso Gianfranco non potrà certo legare la politica di Futuro e libertà a una sua questione personale (o non dovrebbe farlo, per coerenza).
Politicamente mi sembra che non manchi nulla.

Adesso Fini è spalle al muro: per come la vedo io non c'è più un motivo valido per continuare le contrapposizioni. Almeno non all'interno del governo, della legislatura. Ma Fini non accetterà, non può accettare, perché il suo obiettivo politico è superare il berlusconismo, succedere a Berlusconi, e questo ovviamente non può essere il programma del governo attuale. Di più: non è un piano attuabile se il governo attuale lavora troppo bene, troppo tranquillamente.

Altri mesi di logoramento, quindi, ci attendono... almeno finché non saranno maturi i tempi per votare ad aprile. Ormai non si può aprire una crisi, si andrebbe a votare in un periodo anomalo, all'inizio dell'anno, e ci sono le vacanze di Natale. Che triste sarebbe un Natale in campagna elettorale, per gli italiani... Prepariamoci però a una crisi portata dalla Befana, o al più tardi (ma non credo) per Carnevale.

E pensare che visti i tempi collimanti bastava che Fini e Berlusconi si mettessero d'accordo per gestire l'enorme consenso: nel 2013 il primo a Palazzo Chigi da fedele delfino, il secondo al Quirinale.
Ripensandoci... per fortuna non ci hanno pensato!

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