lunedì 8 novembre 2010

Fini estrae un po' la spina

Fini fa un discorso di vacuità pratica mascherato con un eloquio capace, seppure un po' logorroico. Spero che non diventi presidente della Repubblica, o i suoi auguri di Capodanno ci faranno perdere il brindisi di mezzanotte...

Intendiamoci, non è vacuo perché gli manchino i bei contenuti o le buone intenzioni. E' vacuo perché è tutto un "vorrei ma non posso", bloccato dall'inopportunità per lui (qualcuno direbbe terrore) di andare alle urne. Fini conferma quanto dicevo sabato, ovvero che il target è Berlusconi, e lo esplicita, ma non trae le conseguenze logiche, quando chiede a Silvio di dimettersi. Le dimissioni le chiede un'opposizione, che non ha altro strumento. La maggioranza chiede le dimissioni con la sfiducia. E' un passaggio istituzionalmente surreale, dettato dalla paura di trovarsi col cerino in mano. Fini stacca "un po'" la spina, ma chiede a Berlusconi di estrarla del tutto. (A proposito di istituzioni, continuo a pensare che Fini dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera.)

Far cadere il governo ora, invece, secondo me sarebbe una buona mossa anche per Fli, poiché visto che siamo sotto Natale renderebbe più plausibile un governo di transizione breve, che traghetti l'Italia fino alla primavera. E allora sì che si potrebbe parlare di legge elettorale. Certo, nei confronti del mandato elettorale non sarebbe il massimo,visto che il mandato è stato ottenuto con Berlusconi e non contro di lui, ma mi pare che in tutto il suo lungo discorso Fini si sia "dimenticato", questa volta, di citare la fedeltà agli elettori, come fatto altre volte.

Fini mette in chiaro però un punto che dovrebbe interessare il Pdl: chiarisce che il suo partito non è una costola della sinistra, ma vuole restare a destra a fargli concorrenza.
Questa concorrenza potrebbe anche essere efficace, almeno per qualche punto percentuale, per l'appeal di una forza politica nuova e perché alcuni problemi posti da Fli sono problemi veri. Ciò dovrebbe stimolare il Pdl a diventare un partito vero, di idee, di contenuti e non solo di leader. Per evitare di vedere una mini-diaspora bisogna dare risposta a istanze quali la legalità, la subalternità alla Lega (non tanto sul federalismo o sul meridionalismo, quanto su sicurezza e immigrazione) e via dicendo.

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