La migliore della storia, probabilmente. Del ciclismo, intendo.
Come non amare questi corridori. Lo stesso Vingegaard, che tra i Pogacar, Evenepoel, Van der Poel, Van Aert era quello un po' meno "simpatico", viste le sue specializzazioni nelle corse a tappe - o meglio nel Tour - con questa annata in cui ha rivestito il ruolo di don CHisciotte in lotta contro l'avversa fortuna ha guadagnato popolarità.
Sì, lo so: il doping. C'è sempre quest'ombra.
Dipende sempre da cosa si intende per doping. Certamente questi corridori sono assistiti da medici e preparatori, mentre una persona "normale" dal medico ci va da malato. Certamente hanno accesso a metodi che sono lo stato dell'arte della ricerca sportiva.
E però io credo che, in periodo di passaporto biologico, adesso la situazione sia diversa da quella di una volta. Ci sono stati i periodi: negli anni '80 andavano gli steriodi anabolizzanti. Ricordo il caso di Delgado (1988), era l'epoca degli ormoni della Germania Est, di Ben Johnson e Linford Christie...
Poi
di steroidi nel ciclismo negli anni '90 non si parlò più e si passò
prima all'Epo (che non si trovava, da cui gli esami del sangue per l'ematocrito) e poi all'Epo-Cera, finché non furono messi a punto i test per queste sostanze. Ogni epoca ha il suo doping. Poi è arrivato il
passaporto biologico, e credo che sia più difficile alterare il corpo con sostanze. Oggi si punta a massimizzare le capacità "naturali" del corpo con pratiche apposite anche estreme.
Parlando più in generale mi ha sempre stupito come nel ciclismo l'omertà fosse (sia? chissà) diffusissima
Dei
complottismi spesso si dice: come faresti a mettere in piedi un
complotto così articolato, che coinvolge centinaia o migliaia di
persone, e garantire la segretezza?
Il ciclismo anni '90 era così, un sistema da centinaia di coinvolti ma di cui non si parlava e non si parla tuttora.
E tutto questo discorso per dire che io di questa generazione di fenomeni mi fido.
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