domenica 29 maggio 2022

E' finito il Giro

...dopo essere cominciato ieri, si potrebbe dire.

Impressioni varie sul Giro d'Italia 2022.

1) Fortuna che Hindley ha staccato Carapaz, questo Giro è diventato migliore del famigerato Giro 2012 negli ultimi 3km della penultima tappa. Ho avuto il terrore che arrivassero insieme.

2) Landa ne aveva di meno degli altri due, si vedeva da un paio di giorni. Ha sempre fatto tirare la squadra, ma a ritmi "di controllo", che non recuperano niente sulla fuga, cosa successa praticamente in tutte le tappe dure, e che non ricordo negli anni scorsi, veramente una cosa strana.

3) Ciò detto, Carapaz deve ringraziare Hindley di essere partito solo in quel punto. Se fosse partito 1km prima Landa sabato gli avrebbe soffiato anche il secondo posto, da quanto è scoppiato. (Certo che Landa va proprio piano a cronometro)

4) Ho sentito magnificare la tattica Bora, Kanma era al posto giusto, ma secondo me sarebbe comunque finita allo stesso modo: Hindley è andato via con una gamba migliore e a quelle pendenze non sono i 200 metri fatti dietro a Kanma a farti guadagnare qualcosa. Kanma è servito più che altro come botta morale a Carapaz.
Ma in generale i gregari si sganciano per avere aiuto in pianura, discesa o salite pedalabili e per attaccare più da lontano, a Malga Ciapela negli ultimi 3 km servono relativamente.

5) Sono arrivate 10 fughe, se non ho contato male, su 19 tappe in linea. Una volta ne arrivavano 5 o 6, leggevo le statistiche su Procyclingstats. Il calo di ciclisti per squadra ha dato una mano, inoltre sappiamo che negli ultimi anni le fughe hanno imparato a gestirsi e tenere qualcosa nel serbatoio, come successo a Treviso e quasi a Cuneo. E' anche piacevole e divertente.
Ma che da dietro non si recuperi nei tapponi mi pare una novità, una volta la fuga in montagna arrivava perché all'inizio il gruppo mollava a 10 minuti e poi qualcuno arrivava con 2, ora il gruppo insegue, tiene a 5-6-7 minuti e poi la fuga arriva comunque con 2'30''...

6) Nibali e Valverde hanno una difficoltà "esistenziale" a correre per le tappe, ovvero a lasciarsi staccare. Sempre lì a resistere finché riescono. Valverde una volta ci ha provato, Nibali porta a casa un quarto posto ma a 9 minuti, frutto più dei ritiri che un quarto posto combattuto tipo quelli che furono di Almeida, Pinot o Kruijswjk. Comunque solo applausi alla carriera.

7) Tutto ciò detto, è stato un Giro divertente quasi in ogni tappa, animato da Van der Poel, Girmay e dalle fughe che se la sono data di santa ragione con gente di buon livello. Persino delle tre volate di Demare, due se le è dovute conquistare.
Raramente (mai?) ricordo una dicotomia così marcata, tappe belle belle e classifica generale brutta brutta.

8) Classifica vinta da un Hindley che ha colto l'occasione di un Giro disegnato su misura per uno scalatore puro: arrivi in salita sulle due montagne più dure, pochissima crono e per di più spezzata.
Vedremo negli anni prossimi se avrà altre occasioni così ghiotte, e/o se si confermerà su questi livelli anche in corse meno tagliate dal sarto.
Intanto ha dimostrato che il 2020 non era una "one hit wonder", è già tanto. Per ora sembra che non sia un Hesjedal, per tornare al Giro 2012 da cui ero partito...

9) Parlando degli assenti ritirati (che comunque "hanno sempre torto", come si dice): per Miguel Angel Lopez vale quanto detto per Hindley: sarebbe stato un Giro ideale. Arrivi in salita, poca cronometro, per lui anche poca discesa complicata. Però il colombiano pare uno che una giornata storta la infila sempre, tipo Yates.
Bardet invece non vedo come sarebbe potuto uscire dai primi 4, probabilmente 3.
Almeida: non era il suo Giro, per motivi diametralmente opposti a quelli sopra. Visto il rendimento sul Santa Cristina, prima degli effetti del Covid, in un Giro prima o poi disegnato tipo 2017 (ma sono rari) per la vittoria ci sarebbe anche lui.

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