venerdì 18 settembre 2020

XX settembre

Magari non se lo ricordano in tanti, ma il XX settembre (scritto come nelle vie, ché suona meglio) non è solo il giorno del referendum.

Una volta era festa.

Qualche anno fa facevo una riflessione sul 25 aprile: è una data che celebra la fine di una guerra civile. Con la vittoria della parte giusta e migliore, per fortuna, ma pur sempre una guerra civile. Siamo - credo - gli unici ad aver scelto data collegata a una guerra civile come festa nazionale.

Pensavo che il XX settembre sarebbe una gran data per una festa nazionale. Una volta era divisivo anch'esso, era una data anticlericale, ma sono anni, decenni che questa cosa - da parte della Chiesa - è stata superata. Oggi anche i cristiani, e soprattutto anche le gerarchie, hanno preso atto della cosa, e anzi considerano la fine del potere temporale dei Papi come provvidenziale. Già nei diari di monsignor Tardini si legge già nel 1938 che

Pio XI aveva maturato la convinzione che la perdita del potere temporale ««era stata provvidenziale per i Papi; che il prestigio morale del pontificato ne aveva tratto immenso guadagno; che una restaurazione vera e propria di quel potere era umanamente assurda». Pur giudicando necessario «salvare il principio della sovranità anche civile e quindi territoriale del romano pontefice, ma spiritualizzò per così dire, anche lo Stato terreno, riducendolo al minimo, tanto quanto bastasse perché su un lembo di territorio il papa potesse essere e dirsi non suddito di un altro sovrano, ma sovrano egli stesso».

Dieci anni fa il cardinal Bertone fu presente alle celebrazioni di Porta Pia. Forse qualche radicale vorrà dare una lettura ancora laicista alla data, ma sarebbe poca cosa di fronte a una partecipazione comune.

Il XX settembre abbiamo completato l'Unità d'Italia. Sì, lo so, la I guerra mondiale, Trento Trieste Gorizia Zara Pola Fiume (come ricordano le are al Vittoriano). A me va bene anche Vittorio Veneto, eh, il IV novembre come festa nazionale. Ma mi rendo cnto che il significato militaresco che non va più di moda e soprattutto le moltitudini di morti dell'"inutile strage" non depongono a favore di questa scelta.

Invece il XX settembre militarmente è stata una scaramuccia di poco significato (condoglianze alle vittime, in ogni caso), e il recupero di Roma all'Italia pesa enormemente di più delle terre al confine orientale.

Quindi il mio voto va per il XX settembre. Non vedo l'ora di poterci tornare, a Porta Pia.

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