giovedì 10 settembre 2020

Politica, donne, sinistra

Ieri sera ho visto Giorgia Meloni da Vespa.

Domande programmate (prassi molto spiacevole), ma lei ha fatto una bella figura. E' un bell'animale politico, è cresciuta tanto. Ragionavamo stamattina con un collega che il suo non nacque come un partito personale, ma man mano lo sta diventando sempre di più. Un contenitore di destra ci sarà sempre, in Italia, ma non è detto che il prossimo si chiamerà Fratelli d'Italia, che è sempre più "casa Meloni".

La Meloni è anche l'unica donna di peso nel panorama politico nazionale. Di destra, come Marine Le Pen. Altre donne capo di partito in giro per l'Europa - a memoria - non ce ne sono molte. In Spagna nessuno dei primi 4 partiti è guidato da una donna; in Francia l'unica è la già citata Le Pen; nel Regno Unito c'è Nicola Sturgeon in Scozia, ma è un partito locale. In Germania c'è il peso massimo: Angela Merkel (che tra l'altro lascerà il posto, e l'erede Annegret Kramp-Karrenabauer ha già rinunciato), tra gli altri partiti c'è l'uso del ticket uomo-donna, ma per chi non lo usa (socialisti e lib-dem) abbiamo solo uomini.

Mi colpisce che nessuna di queste donne sia di sinistra. Solo Nicola Sturgeon si colloca da quel lato, ma in un'alleanza, il suo partito è principalmente un partito locale.

Anche pensando alla storia, mi pare che le uniche donne capo dell'esecutivo in Paesi del G7 siano state Thatcher, May e Merkel. Nessuna di sinistra neppure qui. Scendendo di un livello, donne di sinistra a capo del partito in un'elezione ricordo Segolene Royal e Hillary Clinton, tra l'altro "mogli di", non un viatico molto femminista (come dall'altra parte anche la Le Pen è "figlia di").

Mi pare curiosa, questa cosa: il femminismo di solito è considerato una battaglia di sinistra.

Ma forse (ipotesi) il problema sta proprio qui. La donna in politica a sinistra, nella percezione tradizionale, non può che essere attenta ai problemi di genere, alla parità, eccetera. Viene quindi "incasellata" nel tema femminismo, e finisce in una gabbia: ci si aspetta che ne parli spesso, che la caratterizzi. Risultato: il dicastero delle pari opportunità come massima ambizione possibile.
La donna in politica a destra non ci si aspetta che sia una femminista, quindi non viene incasellata e può fare la politica tout-court.
Risultato: Thatcher, May, Merkel. Nessuna è vista come femminista, sono considerate politiche come i predecessori o i successori.

Il femminismo della sinistra, che qui da noi ci si aspetta anche dal PD, può essere una gabbia. Non è che le politiche di sinistra parlino solo di quello. Però anche se Boschi, Boldrini, Serracchiani parlano, che so, di economia ci si aspetta l'accenno alle donne "parte debole del mercato del lavoro", per esempio. E se non ne parlano è il giornalista che glielo chiede. Con Meloni o Gelmini non c'è questo meccanismo. Alla fine le politiche di sx si "specializzano", la Meloni no.

Aggiunta 15/9: tra l'altro anche tra le regioni non c'è questa maggioranza di sinistra, e anzi le ultime candidate (Emilia-Romagna, Umbria, Toscana) donne sono tutte di destra.

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