martedì 7 agosto 2018

Daisy. E gli altri?

Ha fatto molto rumore il caso di Daisy Osakue, a cui formulo i migliori auspici per i campionati europei di Berlino. L'atleta dell'uovo, ricordate?
Quel caso è stato cavalcato da molti giornali e mass media, non ultimo Avvenire.
Il caso ha però surclassato tutte le altre aggressioni a stampo razzista degli ultimi mesi, da Soumaila Sacko alla bimba rom colpita da una fucilata ad aria compressa.
Peccato che il caso di Daisy Osakue non fosse a matrice razzista. Era una stupida bravata, già compiuta a danno di altre persone di ogni colore. Quando la cosa è saltata fuori, coloro che negano il razzismo hanno avuto buon gioco a dire "Visto? I soliti pregiudizi, al lupo-al lupo!".
Si è scelto come caso di copertina un caso in cui la matrice razzista, fin dall'inizio, è apparsa dubbia. Perché? Perché la giovane atleta italiana di seconda generazione vende di più. Perché la cittadinanza italiana toglie argomenti ai razzisti. O forse perché gli altri casi non sono "vendibili" come vittime. Non sono belli, non sono simpatici, non sono italiani. Sono braccianti. Sono sospetti ladri, come la vittima di Aprilia. Sono addirittura rom.
Secondo me siamo al confine tra strategia mediatica e razzismo. Le vittime brutte e sporche sono meno vittime, non vendono, non sono utili alla causa. A volte funziona: Rosa Parks, adulta di classe media, vendeva di più di Claudette Colvin, studentella un po' testa calda con due figli da due uomini diversi e mai sposata. Stavolta si è scommesso su Daisy, e si è perso. Lo sbugiardamento della matrice razzista del suo caso ha piallato tutte le vere aggressioni razziste dell'estate.
Una bella responsabilità per la stampa, anche cattolica.
Una volta scoperto l'altarino, mentre i media governativi (da Libero al Fatto) sguazzavano nella cosa, non ho visto autocritiche. Anzi, a volte il discorso è: "Forse non era razzismo, ma era verosimile - è come se lo fosse". Sono gli stessi argomenti usati da chi propaganda le fake news sugli immigrati.
Io credo che se si alza l'asticella e ci si mette dalla parte dei "buoni" bisogna stare attenti a questi meccanismi, ed evitarli come la peste.

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